Scribblenauts Showdown – Recensione

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Scribblenauts Showdown – Recensione
Scribblenauts Showdown Recensione
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Se masticate un po’ della “lingua videoludica” allora avrete sicuramente sentito parlare della serie di Scribblenauts, dotata di un’originalità fuori da tutti gli schemi e che introduce la possibilità di inserire qualsiasi parola vi venga in mente. Detta così potrebbe fuorviare e spiazzarvi ma la formula di gioco è più che geniale: il giocatore può scrivere il nome di oggetti, animali, persone, accessori vedendoli letteralmente materializzati su schermo, da utilizzare per superare i livelli e risolvere le necessità dei personaggi che si incontrano.

Nel primissimo videogioco, che ha debuttato esattamente nel 2009 su Nintendo DS, erano presenti circa 28.000 parole per poi arricchirsi nei successivi episodi di aggettivi e nuovissimi vocaboli. Dopo qualche anno di assenza dal panorama videoludico ecco che i simpatici protagonisti tornano con tutta la loro immaginazione in uno spin-off che unisce tutta la famiglia, un Party Game un po’ atipico che racchiude alcune delle caratteristiche che abbiamo imparato a conoscere nel corso degli anni.

Il punto focale rimane inalterato, quindi prima di partire con la nostra recensione sappiate una cosa: l’immaginazione in Scribblenauts Showdown è la base del vero divertimento.

Scribblenauts Showdown Recensione

Ora le streghe giocano anche a frisbee?

Dimenticate tutto quello che avete conosciuto e imparato ad apprezzare con Unlimited e i capitoli precedenti, in Scribblenauts Showdown non vi cimenterete con nessun tipo di storia ma vi ritroverete immersi in una serie di minigiochi (circa 25) con cui dare il meglio (o il peggio) di voi stessi per vincerli e ottenere delle Starite (piccole stelle che nascono dalla felicità della gente). Veniamo per gradi: prima di cominciare con il gioco vero e proprio è cosa buona e giusta creare il proprio avatar, ovvero il personaggio da utilizzare a tutti gli effetti nel corso delle vostre scorribande. Prendete un bel taccuino e iniziate a creare il vostro alter ego. Avrete la possibilità di scegliere testa, occhi, bocca, abiti e sesso con una varietà di scelta non poi così ricca ma che comunque vi garantirà un personaggio in pieno stile Scribblenauts. Ma se volete subito prender parte alla sfida allora potrete anche scegliere tra gli iconici personaggi della serie.

Una volta compiuta questa scelta, arriva il momento di fare sul serio, ovvero cercare di vincere un numero piuttosto considerevole di sfide, e per farlo si può iniziare con la modalità versus. Qui potrete scontrarvi con un vostro amico o contro la CPU selezionando il numero di round e la modalità di gioco che preferite tra: Parole, in cui inserire parole e oggetti per generare una partita creativa; Velocità, una partita basata su scontri di abilità; oppure entrambe. In ogni caso dovrete dare il meglio di voi stessi per dimostrare di essere dei veri campioni di minigiochi.

Vediamo di capire un po’ più nel dettaglio in cosa consistono questi minigiochi: in sostanza se avete presente la formula dei party game, nel caso specifico anche quelli del filone di Mario Party, l’obiettivo è quello di districarvi nelle varie sfide che vi troverete dinnanzi. Per quelli basati sulla velocità non occorre inserire nessuna parola, ad esempio dovrete arrampicarvi lungo una corda il più velocemente possibile alternando due tasti ed evitando varie insidie durante la salita, come palle di neve o dispetti da parte dei pinguini. Un altro è rappresentato dal tiro alla fune, così come avviene nei più prestigiosi campeggi vacanze, oppure la distruzione della pignatta in cui, diciamo così, dovrete avere una fortuna sfacciata.

In Scribblenauts Showdown il divertimento è racchiuso nell’uso delle parole

Il picco del divertimento si raggiunge nei giochi caratterizzati dall’uso delle parole, in cui è molto importante scegliere quella a tema. Vi facciamo un esempio per farvi capire molto più da vicino cosa intendiamo: una sfida è caratterizzata dalla corsa su animali (o quello che vi viene in mente) per raggiungere l’obiettivo finale saltando anche degli ostacoli lungo il percorso. Prima di partire una ruota deciderà la categoria corrispondente: il vostro intuito vi dovrà far scegliere il quadrupede o bipede più veloce per arrivare al traguardo (la tartaruga non è una scelta molto consona).

Insomma, come avrete avuto modo di capire, anche se si tratta di un gioco molto semplice, al tempo stesso racchiude alcune delle peculiari caratteristiche di cui è dotata la serie originale. Se siete stanchi di affrontare la CPU (che al livello difficile non sarà mica proprio così amica) o se le sfide 1vs1 con i vostri parenti vi stanno un po’ strette, perché sono in arrivo ulteriori amici, allora sarebbe molto più consono buttarsi sulla modalità Showdown, tradotta in italiano con il nome di “Resa dei Conti!”. Quest’ultima rappresenta la vera e propria anima di Scribblenauts Showdown, in cui potrete disputare una complessa avventura sul tabellone in compagnia di un massimo di 3 giocatori. A differenza della formula del Gioco dell’oca, in cui bisogna lanciare un dado per proseguire nelle varie caselle ricche di imprevisti durante il tragitto, il tutto si articola in un’esperienza piuttosto lineare in cui l’avanzamento avviene tramite le carte movimento. Il giocatore può decidere di quante caselle spostarsi in base al numero indicato sulla carta giocata, oppure optare per una meschinità selezionando quella di indietreggiamento dei vari rivali. L’uso della stessa non è sempre istantaneo (a meno che non sia indicato esplicitamente) e darà il via ai vari minigiochi che vi abbiamo illustrato poc’anzi. L’obiettivo ultimo è quello di raggiungere la meta, in un percorso prestabilito all’inizio della partita in cui vince non solo chi è più abile o astuto, ma anche chi avrà quella dose di fortuna celata.

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Ehi tu, anche se collaboriamo stai lontano dalla mia zebra!

No minigiochi, no Party? Potrebbe sembrare così, e invece no. Il titolo cela anche una modalità Sandbox in cui potrete muovervi in determinati scenari, dai vagoni di un treno alle cabine di una nave, e mettere in scena (nel vero senso della parola) tutto quello che vi suggerisce la creatività. Non esiste un confine a tutto questo, infatti il gioco ha una vocabolario di oltre 30.000 parole e potrete sbizzarrirvi in modo originale e senza nessun senso logico: anche inserire un dinosauro negli interni di un alloggio.

In realtà nei vari livelli di questa modalità avrete la possibilità, e qui c’è anche un forte richiamo alla serie primaria, di risolvere i problemi e soddisfare le richieste dei vari individui, umani e non, che vi ospitano nello scenario. Ad esempio una Band potrebbe avere qualche problema ad esibirsi perché gli manca uno strumento musicale, oppure un addetto alle pulizie infastidito dalla confusione che avete creato potrebbe chiedervi di ripulire tutto, e per farlo dovrete scoprire e creare parole utili per raggiungere l’obiettivo. Insomma, completando queste missioni riceverete un numero cospicuo di Starite, utili per sbloccare nuovi accessori per il vostro avatar e nuovissimi livelli. Questa modalità potrete affrontarla anche in compagnia di un secondo giocatore per raddoppiare il divertimento.

La modalità Sandbox sembra quasi una forzatura

Onestamente parlando, essendo principalmente un titolo basato sul party game con sezioni puzzle, ci è sembrata un po’ forzata l’introduzione della modalità Sandbox, che vuole strizzare l’occhio ai vecchi giochi ma che non riusciamo a vedere pienamente consona per il tipo di produzione che ci troviamo dinnanzi: ciò non toglie che i più piccoli o coloro che vogliono dar sfogo alla creatività non possano trovare un giusto posto dove potersi divertire.

A conti fatti Scribblenauts Showdown non è un titolo brutto, ma offre un’esperienza un po’ troppo limitata e in single player potrebbe annoiare velocemente: questo perché in solitaria non riesce a divertire come si deve. Cosa che cambia molto in compagnia di un amico, quando l’ultimo dispetto fa scoppiare quella risata che cambia completamente il succo del videogioco. Anche se il vocabolario è molto ricco, e l’essenza del brand si sente tutta, la modalità “Resa dei Conti!” doveva essere più incisiva, con molti più minigame e con maggiore importanza ed efficacia ai fini ludici delle parole utilizzate. L’idea alla base c’è tutta, ma si poteva fare molto di più, questa è una certezza.

Conclusioni

Avete presente quei pomeriggi in cui, in compagnia degli amici, non sapete come impiegare quelle due ore prima di uscire? Scribblenauts Showdown è il titolo adatto per quel genere di occasioni, che vi regalerà dei momenti di assoluta spensieratezza in cui però occorre anche quel briciolo di inventiva nella creazione delle varie parole. I circa 25 minigiochi a cui potrete partecipare nelle due modalità “Versus” e “Resa dei Conti”, offrono un discreto divertimento e idee di gameplay diverse da quelle che siamo stati abituati a vedere nella serie di Scribblenauts, che viene richiamata sotto alcuni punti di vista dalla modalità Sandbox.

Scribblenauts Showdown ha di base qualcosa di solido ma limitato in termini di contenuti. Se volete un titolo leggero, ma anche dotato di astuzia nella creazione delle parole, qui troverete sicuramente un’esperienza adatta. La sua formula riesce ad accomunare grandi e piccoli facendo, tra le altre cose, accrescere il dizionario del giocatore grazie alla ricerca mentale delle parole più bizzarre, ma mettendo comunque poca carne al fuoco: un discreto spin-off in attesa del prossimo capitolo principale.

Good

  • Strappa sorrisi in compagnia degli amici...
  • Dizionario molto ricco
  • Personaggi sempre iconici

Bad

  • ... ma poco incisivo sul single player
  • Poche modalità di gioco
  • Modalità Sandbox quasi una forzatura
6.5

Discreto

Da quando ha viaggiato nel tempo a bordo della Time Machine DeLorean DMC-12 la sua vita è cambiata radicalmente. Amante dei viaggi del tempo, predilige le console dai tempi del NES.

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