One Punch Man: A Hero Nobody Knows – Anteprima Lucca C&G 2019

Saitama Vs Saitama, lo scontro del secolo

One Punch Man: A Hero Nobody Knows – Anteprima Lucca C&G 2019
One Punch Man anteprima
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One Punch Man: A Hero Nobody Knows racconta le avventure di un aspirante eroe: un uomo che desidera mettere la sua forza a disposizione della comunità, che combatte gli Esseri Misteriosi per proteggere i comuni cittadini, che… bla bla bla… giusto, valoroso. Continuate pure voi con le lodi da supereroe.

Sicuramente questa sarà una parte importante della storia del titolo Bandai Namco ispirato alle gesta di Saitama e dei membri dell’Associazione Eroi, ma non è quello che abbiamo visto e provato a Lucca Comics & Games, alla casermetta San Paolino sulle mura della città.

Qui, il publisher ha lasciato a disposizione del pubblico due postazioni che offrono un’esperienza ben precisa: le botte. 3 Vs 3 con appena 6 personaggi disponibili e neanche i costumi per differenziare il giocatore 1 dal giocatore 2, basta l’icona col numerino sopra. Una versione embrionale, riassuntiva se vogliamo, pensata appositamente per mostrare in una botta e via ai visitatori che il potenziale per divertirsi c’è… poi tutto il resto si vedrà.

Abbiamo avuto l’occasione di effettuare un paio di match, provare i vari personaggi disponibili e persino attuare un duello tra due Saitama: una cosa davvero epica… ma andiamo con ordine. Il sistema di combattimento che ci siamo trovati davanti è in tutto e per tutto simile (se non identico) a quello di Jump Force, del resto non stupisce visto che allo sviluppo c’è ancora una volta Spike Chunsoft. Si tratta quindi di un picchiaduro in 3D con combo semplici che servono a riempire le barre di “energia” da utilizzare per scatenare le mosse speciali. Queste erano il punto forte di Jump Force e lo sono anche di One Punch Man: rappresentano gli “effetti speciali” del gioco, sono altamente scenografiche e soprattutto le mosse finali danno una soddisfazione incredibile quando lanciate.

Tra le mani abbiamo quindi avuto 6 personaggi: Tornado, Bang, Genos, Sonic, Spatent Rider e Saitama. Ognuno ha uno stile di combattimento assai diverso dagli altri: Sonic sfrutta la sua velocità in maniera perfetta, ha attacchi a distanza fastidiosi e può incalzare gli avversari senza dare loro un attimo di respiro; mentre Tornado è la regina dell’AOE, avvicinarsi a lei è davvero come avvicinarsi a un tornado e stare lontani è ancora peggio… quei poteri psichici sono davvero spaventosi. Spatent Rider è sicuramente il più divertente di questa prima batch, con le mosse speciali effettuate con la sua fedele bicicletta che a quanto pare può congiurare dal nulla (puoi lanciarla e riaverla tra le mani per la mossa successiva), ma dopotutto la fisica è un opinione in One Punch Man.

La cosa più divertente che abbiamo sperimentato è stata però indubbiamente il duello tra Saitama. Il grande eroe entra in campo al termine di un conto alla rovescia che è influenzato dal modo in cui si combatte (parate, schivate, attacchi vari) e leva di mezzo automaticamente uno dei personaggi avversari con un colpo di karate. Nel caso ne rimanessero degli altri, ovviamente un pugno è tutto ciò che serve per abbatterli. Ma cosa succede quando due Saitama si scontrano? Qui inizia il divertimento. Le sue animazioni, a differenza di quelle degli altri personaggi, sono goffissime. Cammina sul campo come se stesse andando a fare la spesa e prende i pugni in faccia come se gli avessi sventolato addosso dell’aria tiepida, ma contro sé stesso può finalmente sfoderare le sue mosse speciali, come la raffica di pugni normali, o se volete davvero dare il meglio, il pugno serio.

One Punch Man: A Hero Nobody Knows è forte dal lato dei combattimenti, della rappresentazione degli eroi e delle animazioni. Il metodo di bilanciamento di Saitama è a dir poco originale e funziona, siamo decisamente contenti che non abbiano piuttosto deciso di “nerfarlo” per renderlo giocabile insieme agli altri eroi.

D’altro canto non abbiamo modo di sapere se il lato narrativo e delle cinematic sarà all’altezza. Sarà interessante vedere se Spike Chunsoft avrà imparato dai suoi errori con Jump Force o se ricadrà sugli stessi punti. Noi ovviamente speriamo nella prima, e di poterci divertire in tutto e per tutto in compagnia dell’Associazione Eroi.


 

Cresciuta con un fratello più grande di 7 anni, le console sono state il suo pane quotidiano fin dalla nascita. Dopo l'uscita della PlayStation si è buttata sui j-rpg, ma nel suo cuore rimane indelebile il ricordo del riccio supersonico targato Sega.

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