One Piece Odyssey – Anteprima

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Le prime ore in mare

One Piece Odyssey – Anteprima
One Piece Odyssey – Anteprima

One Piece Odyssey, già prenotabile sullo shop online di GameStop, l’ultima iterazione videoludica del franchise in salsa J-RPG, getterà l’ancora sulle nostre console (PS5, Xbox Series e PS4) e PC il prossimo 13 gennaio. Parliamo di un progetto molto ambizioso che ci vedrà intraprendere un’avventura inedita con, neanche a dirlo, Luffy cappello di paglia e tutta la sua formidabile ciurma.

E in attesa di parlarvene molto più approfonditamente tra qualche settimana, abbiamo avuto modo di provare il titolo di ILCA e Bandai Namco per circa 3 ore e mezza, un hands-on (diciamo noi in termini tecnici) che ci ha permesso di avere un primo assaggio di quella che sarà l’avventura che attende ai nostri beniamini.

A differenza di altri videogiochi dedicati, One Piece Odyssey è una vera e propria esperienza GdR in sviluppo da diversi anni che vede la partecipazione attiva di Eiichiro Oda-Sensei, che dal canto suo ha creato personaggi, mostri inediti e ha inserito quel pizzico di “polverina magica” alla sceneggiatura.

Pensando alla natura GdR del titolo, diciamoci la verità, tre ore di gioco non sono abbastanza e indubbiamente si riesce solo a scalfire la superficie di questo progetto. Ma noi potremmo intenderlo come un segnale positivo, un’avvisaglia di una longevità sopra le righe che potrebbe coinvolgere gli appassionati di One Piece e, perché no, anche gli amanti degli J-RPG.

La versione da noi testata ci ha permesso dunque di esaminare le prime ore di gioco, ovvero dal momento in cui Luffy e ciurma vengono “inghiottiti” da un’imprevedibile tempesta. Sbarcati su un’isola misteriosa chiamata Waford, con la Sunny fuorigioco, abbiamo cominciato a esplorare ogni angolo della mappa e a radunare tutti i membri.

Quello che ci siamo trovati dinnanzi è un grande senso di familiarità con obiettivi ben delineati e oggetti di supporto, cofanetti o oggetti per la creazione disseminati un po’ ovunque. E, a differenza di altri titoli del franchise, potremo esplorare il mondo di gioco con ogni membro della ciurma e sfruttare le loro particolari abilità per scoprire dei segreti o semplicemente proseguire.

Ad esempio Chopper potrà tranquillamente passare in stretti quanto angusti passaggi, mettendo in risalto la paura che sta provando in quel preciso momento. Nami può scovare tesori nascosti e Sanji reperire specifici ingredienti da usare nella sua cucina (sì, è presente il crafting).

One Piece Odyssey dà l’impressione di essere un J-RPG a tutto tondo

Sembra infatti che ogni protagonista della ciurma sia stato studiato nei minimi particolari, tanto da essere fondamentale non solo nelle fasi di battaglia ma anche in quelle esplorative, in questo modo si incoraggia il giocatore a intercambiarli più frequentemente. Questo aspetto, se approfondito nel modo giusto, potrebbe rivelarsi una bella sorpresa nella release finale.

I nostri pirati sembrano circondati.

Ma non dimentichiamoci di Luffy che possiede più abilità, ma dopotutto è o non è il capitano? (anche se nessuno lo direbbe mai). Non mancheranno le occasioni in cui dovremo aggrapparci con le sue braccia allungabili per raggiungere luoghi inaccessibili o utilizzare la cosiddetta Ambizione della percezione per scovare nemici e ottenere maggiori punti esperienza prima di ingaggiare la lotta.

Giusto, le fasi di combattimento, che sembrano parecchio invitanti e basate sul funzionale sistema Carta-Sasso-Forbici in un vero e proprio GdR a turni. In altri termini, i nostri pirati avranno dei vantaggi con avversari di una determinata classe e penalità contro altri. Muoversi, ove possibile tenendo in considerazione questo aspetto, può darci una bella spinta verso la vittoria.

Ogni battaglia sembra essere più profonda del previsto e al tempo stesso immediata.

La squadra è composta da 4 personaggi attivi e altri di riserva. Capiterà più spesso di quanto pensiate di non avere i giusti membri per affrontare lo scontro: in questo caso potremo intercambiare un pirata con un altro che si trova momentaneamente in panchina. Ogni partner di Luffy sarà disposto a cerchio nell’arena e potrebbe trovarsi faccia a faccia con uno o più cattivoni. In quel caso si può utilizzare un attacco ad area e colpire più di un malcapitato o passare a un compagno ed effettuare un attacco alle spalle qualora sia ben posizionato.

Optiamo per un semplice attacco o una tecnica speciale?

Da quel che abbiamo intuito, e che sicuramente studieremo in tutti i dettagli nella fase di recensione, ogni battaglia sembra essere più profonda del previsto e al tempo stesso bella immediata. Nelle prime fasi non abbiamo avvertito una difficoltà così elevata, ma crediamo sia abbastanza scontato nelle avventure GdR che portano via un quantitativo di ore non indifferente.

Durante ogni scontro di One Piece Odyssey potremo effettuare degli attacchi semplici, utilizzare svariati oggetti e scagliare le abilità uniche che abbiamo imparato ad amare nel corso degli anni. Queste ultime andranno potenziate con degli appositi frammenti di cubo, ovvero una parte delle nostre potenzialità che ci hanno sottratto all’inizio dell’avventura.

Per ottenere più punti esperienza, gli sviluppatori hanno pensato anche a delle dramatic scenes che si attiveranno casualmente all’inizio della battaglia. Quello che dovremo fare è soddisfare delle particolari richieste di lotta: per esempio sconfiggere un avversario con un determinato personaggio. Completando la richiesta otterremo un boost ai nostri punti esperienza per tutta la ciurma a fine incontro.

Insomma, senza svelarvi troppo, One Piece Odyssey sembra un vero e proprio J-RPG a tutto tondo che pare non lasciare nulla al caso anche dal punto di vista del crafting. Non è un caso che in determinati momenti potremo recarci nella cucina di Sanji e farci preparare dei deliziosi manicaretti con gli ingredienti che abbiamo raccolto. Questi ultimi offrono dei vantaggi sia nei punti ferita che in quelli delle abilità, ma anche per incrementare alcuni valori.

Abbiamo visitato anche la Usop Factory dove il nostro “inventore” può creare svariati oggetti per infliggere status alterati. La fase di crafting dunque appare interessante, ma dovremo valutare nello specifico che il tutto non risulti ridondante con la presenza di un eccessivo numero di Fetch Quest. A dirla tutta, non abbiamo avuto modo di provare missioni o obiettivi secondari, uno degli aspetti che più ci interessano di One Piece Odyssey.

Oltre al crafting è fondamentale anche l’equipaggiamento. Ma a differenza dei GdR più classici in One Piece Odyssey non impugneremo nuove armi o indosseremo nuove armature, bensì disporremo gli equipaggiamenti all’interno di una studiata griglia. Dopo averli recuperati durante l’esplorazione, potremo posizionare l’equipaggiamento al fine di aumentare le statistiche, o apportare vantaggi come la rigenerazione della salute. Un sistema originale che potrebbe aggiungere una bella dose di strategia a ogni incontro.

Gameplay e storia all’apparenza sembrano invitanti, ma ci riserviamo il giudizio quando saremo entrati nelle profondità del titolo e testato tutto nella sua interezza. Dal lato grafico il lavoro svolto sembra interessante, non abbiamo riscontrato bug che hanno ostacolato il proseguimento dell’avventura. Le musiche di gioco, realizzate da Sakuraba Motoi, compositore noto per aver dato il contributo a saghe come Dark Souls e Tales of, sembrano sposarsi bene con il contesto ruolistico.

Le ore passate in compagnia di One Piece Odyssey sono state piacevoli: ci hanno permesso di avere un primo assaggio del sistema di combattimento, della fase esplorativa, sui potenziamenti e fatto conoscere due inediti personaggi realizzati da Eiichiro Oda: Lim e Adio.

C’è ancora tanto da scoprire su questo nuovo progetto, ma quello che abbiamo giocato ci ha divertito e non vediamo l’ora di parlarvene per bene in fase di recensione.

Dopotutto non manca molto al grande debutto di One Piece Odyssey, fissato per il prossimo 13 gennaio su PS5, Xbox Series X/S, PS4 e PC. Il titolo è disponibile alla prenotazione direttamente online su GameStop.


Da quando ha viaggiato nel tempo a bordo della Time Machine DeLorean DMC-12 la sua vita è cambiata radicalmente. Amante dei viaggi del tempo, predilige le console dai tempi del NES.

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