One Piece: Pirate Warriors 4 – Recensione

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Botte da orbi

One Piece: Pirate Warriors 4
One Piece: Pirate Warriors 4

I pirati sono tornati e portano con sé una storia più esplosiva, più ambienti di gioco, e attacchi ancora più pazzeschi in One Piece: Pirate Warriors 4. Sviluppato dai maestri del genere d'azione musou, Koei Tecmo, il titolo unisce l'emozione di spazzare via orde di nemici con le divertenti ed energetiche personalità della serie One Piece.

Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:

Volessimo dare un volto videoludico alla ventennale opera dedicata ai pirati più famosi dell’animazione giapponese, allora la saga di One Piece: Pirate Warriors potrebbe essere quello giusto. Non ci sorprende infatti che Bandai Namco e Omega Force continuino a puntare al classico musō, tanto amato dai nostri cugini del Sol Levante, che probabilmente (al momento) meglio rappresenta le avventura della ciurma di cappello di paglia.

E dopo aver tentato la formula inedita dell’open world con World Seeker, ecco che ritorna (in un certo senso) sui propri passi con One Piece: Pirate Warriors 4, provando a raccontare la storia fin oltre dove si era interrotta con il terzo capitolo. Sì, provando, poiché gli eventi narrati non partiranno dalle origini bensì da Alabasta e proseguendo con alcuni sbalzi temporali fino a raggiungere Whole Cake Island e il Paese di Wa, in una storia originale poiché ancora in corso nel manga di Eiichirō Oda.

Il lavoro svolto è sempre ottimo e sicuramente un gradito ritorno per i fan di lunga data, ma il percorso non ci è sembrato sempre perfetto, probabilmente per via anche di una insita ripetitività del genere.

One Piece: Pirate Warriors 4

Navigare nei mari per oltre 20 anni non è semplice e riuscire a dare una certa continuità all’opera (attualmente sono stati prodotti più di 900 episodi) deve essere stata una faticaccia per il sensei. Presto detto il motivo per il quale One Piece: Pirate Warriors 4 ci propone l’ultima parte degli archi narrativi, dando maggiore enfasi agli eventi di World Cake Island e alla bellissima saga del Paese di Wa.

La domanda che ci siamo posti fin da subito è stata: perché non cominciare la modalità storia direttamente dal Nuovo Mondo o al limite dalla battaglia per la supremazia di Marineford? Non fraintendeteci, Alabasta è una signora saga (e probabilmente una delle più evocative), ma l’abbiamo ritenuto un inserimento assai forzato. Inoltre sono assenti anche gli eventi dell’isola degli uomini-pesce e Punk Hazard, constatando un buco narrativo nel rivivere le vicende della ciurma di cappello di paglia.

One Piece: Pirate Warriors 4 offre una rigiocabilità altissima

Del resto formula vincente non si cambia, anzi, in questo caso è stata anche arricchita da alcuni elementi interessanti. One Piece: Pirate Warriors 4 è un hack ‘n’ slash di stampo musō in cui gli obiettivi rimangono sempre gli stessi: legnare una miriade di truppe avversarie, conquistare il territorio, aiutare gli alleati e soddisfare i requisiti della missione. D’altro canto l’esperienza di Omega Force e Koei Tecmo con Dynasty Warriors si sente tutta e One Piece è una trasposizione che si sposa perfettamente con questo genere.

Svecchiarlo però non è impresa facile, eppure ci sono delle introduzioni nel combat system parecchio interessanti. Ogni personaggio ha a disposizione quattro tecniche speciali, ricaricabili nel tempo attaccando o subendo danni, che permettono di sbaragliare istantaneamente gli innumerevoli cattivoni e arrecare danni ingenti ai vari mid-boss e villain di fine area. L’utilizzo di questi attacchi potrebbe rivelarsi molto strategico in quanto i nemici più forti hanno una sorta di scudo che è possibile distruggere velocemente con attacchi più potenziati: poi dipende tutto dal nostro modo di giocare.

Un aspetto interessante nel gameplay è la presenza dei titani, nemici giganti molto difficili da buttare al tappeto. Infatti, l’indicatore armatura può essere loro consumato soltanto mentre cercano di attaccare: in questo caso bisogna schivare e contrattaccare in un punto morto per arrecare loro del danno. Kaido è uno dei personaggi giganti selezionabili, capace di far letteralmente tremare le varie arene di gioco e farci sentire davvero uno dei quattro Imperatori.

One Piece: Pirate Warriors 4

Prima di ogni battaglia è fondamentale prepararsi per la partenza: dopo aver selezionato le tecniche speciali a nostra disposizione, dovremo prestare attenzione alla crescita con le mappe. In sostanza i personaggi possono accrescere le proprie skill e ottenere nuove mosse speciali tramite una mappa del tesoro, che funge da albero delle abilità. A essere più precisi sono state pensate due diverse mappe: una relativa alla crescita dei valori generici di tutti i personaggi, l’altra del singolo da mandare in campo. Questo aspetto si rivela assai ingegnoso e rende il livellamento più che convincente, impedendoci di avere protagonisti inutilizzati troppo indietro con le statistiche.

One Piece: Pirate Warriors 4 è un’esplosione di gioia per gli appassionati

Sul campo di gioco abbiamo trovato alcuni problemi con le varie telecamere: anche se è possibile controllarle con la levetta analogica sinistra e altresì posizionarla dietro le spalle, ci ha creato qualche grattacapo in fase di lock dei nemici più ostici non permettendoci di rintracciarli velocemente e facendoci perdere quel vantaggio sperato durante la battaglia.

One Piece: Pirate Warriors 4 ha dalla sua un framerate perlopiù stabile a 60 fps su PS4 Pro, fondamentale per un titolo che fa della frenesia la sua arma migliore. La situazione cambia quando invece si affrontano le missioni in co-op locale, limitandolo a 30 fps. Dal punto di vista grafico abbiamo notato alcuni problemi di aliasing e di pop-up e una risoluzione nel corso dell’azione non proprio eccelsa: un compromesso giustificato ma impossibile da non notare a occhio nudo.

One Piece: Pirate Warriors 4

Contenutisticamente il titolo offre una rigiocabilità altissima, data anche dalla Modalità libera (permettendo di riaffrontare la storia con nuovi personaggi) e dal Diario del tesoro. Quest’ultimo permette di prendere parte a episodi re-inventati in cui saremo chiamati a soddisfare delle richieste specifiche, come combattere al fianco dell’imperatrice Boa Hancock per distruggere chiunque si frapponga tra lei e il suo amato Rufy.

Il comparto online lo abbiamo trovato divertente, però non siamo riusciti a invitare un amico che possiede il gioco a unirsi alla nostra partita, limitandoci a testare partite casuali. Anche i vari luoghi delle battaglie, completamente distruttibili, sono stati riprodotti molto fedelmente, soprattutto quelli relativi alle nuove saghe.

Conclusioni

One Piece: Pirate Warriors 4 è un gioco che riuscirà sicuramente a deliziare i fan più sfegatati di One Piece, soprattutto coloro che hanno adorato (e stanno adorando) le saghe di Whole Cake Island e Wa. La formula di base non cambia, guadagna qualche caratteristica gradita a livello di gameplay, e ci offre un cast stellare – nonostante qualche mancanza – di oltre 40 personaggi.

Dal punto di vista del racconto non ci è piaciuta la scelta di includere degli archi narrativi scollegati e non scegliere di partire direttamente dal “Nuovo Mondo”, considerando inoltre che alcune cutscene sono state estrapolate direttamente dal primo Pirate Warriors.

Di carne al fuoco ce n’è parecchia e giocando in compagnia il sapore potrebbe essere ancora più delicato. Purtroppo questa formula, nonostante le geniali accortezze nel combat system, comincia a essere più ripetitiva del previsto. A conti fatti One Piece: Pirate Warrior 4 rimane un gioco prelibato, assolutamente scenografico e con una longevità infinita: un’esplosione di gioia per gli appassionati.

Good

  • Frenetico e divertente
  • Cast enorme e tecniche segrete convincenti
  • Un efficace sistema di progressione
  • Longevità stellare

Bad

  • Assenti alcuni capitoli memorabili del "Nuovo Mondo"
  • Caricamenti un po' lunghi
  • Telecamera non sempre perfetta
  • Ripetitività onnipresente
7.2

Niente male

Da quando ha viaggiato nel tempo a bordo della Time Machine DeLorean DMC-12 la sua vita è cambiata radicalmente. Amante dei viaggi del tempo, predilige le console dai tempi del NES.

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