One Piece: Pirate Warriors 4
27 Mar 2020

One Piece: Pirate Warriors 4 – Recensione

Volessimo dare un volto videoludico alla ventennale opera dedicata ai pirati più famosi dell’animazione giapponese, allora la saga di One Piece: Pirate Warriors potrebbe essere quello giusto. Non ci sorprende infatti che Bandai Namco e Omega Force continuino a puntare al classico musō, tanto amato dai nostri cugini del Sol Levante, che probabilmente (al momento) meglio rappresenta le avventura della ciurma di cappello di paglia.

E dopo aver tentato la formula inedita dell’open world con World Seeker, ecco che ritorna (in un certo senso) sui propri passi con One Piece: Pirate Warriors 4, provando a raccontare la storia fin oltre dove si era interrotta con il terzo capitolo. Sì, provando, poiché gli eventi narrati non partiranno dalle origini bensì da Alabasta e proseguendo con alcuni sbalzi temporali fino a raggiungere Whole Cake Island e il Paese di Wa, in una storia originale poiché ancora in corso nel manga di Eiichirō Oda.

Il lavoro svolto è sempre ottimo e sicuramente un gradito ritorno per i fan di lunga data, ma il percorso non ci è sembrato sempre perfetto, probabilmente per via anche di una insita ripetitività del genere.

One Piece: Pirate Warriors 4

Navigare nei mari per oltre 20 anni non è semplice e riuscire a dare una certa continuità all’opera (attualmente sono stati prodotti più di 900 episodi) deve essere stata una faticaccia per il sensei. Presto detto il motivo per il quale One Piece: Pirate Warriors 4 ci propone l’ultima parte degli archi narrativi, dando maggiore enfasi agli eventi di World Cake Island e alla bellissima saga del Paese di Wa.

La domanda che ci siamo posti fin da subito è stata: perché non cominciare la modalità storia direttamente dal Nuovo Mondo o al limite dalla battaglia per la supremazia di Marineford? Non fraintendeteci, Alabasta è una signora saga (e probabilmente una delle più evocative), ma l’abbiamo ritenuto un inserimento assai forzato. Inoltre sono assenti anche gli eventi dell’isola degli uomini-pesce e Punk Hazard, constatando un buco narrativo nel rivivere le vicende della ciurma di cappello di paglia.

One Piece: Pirate Warriors 4 offre una rigiocabilità altissima

Del resto formula vincente non si cambia, anzi, in questo caso è stata anche arricchita da alcuni elementi interessanti. One Piece: Pirate Warriors 4 è un hack ‘n’ slash di stampo musō in cui gli obiettivi rimangono sempre gli stessi: legnare una miriade di truppe avversarie, conquistare il territorio, aiutare gli alleati e soddisfare i requisiti della missione. D’altro canto l’esperienza di Omega Force e Koei Tecmo con Dynasty Warriors si sente tutta e One Piece è una trasposizione che si sposa perfettamente con questo genere.

Svecchiarlo però non è impresa facile, eppure ci sono delle introduzioni nel combat system parecchio interessanti. Ogni personaggio ha a disposizione quattro tecniche speciali, ricaricabili nel tempo attaccando o subendo danni, che permettono di sbaragliare istantaneamente gli innumerevoli cattivoni e arrecare danni ingenti ai vari mid-boss e villain di fine area. L’utilizzo di questi attacchi potrebbe rivelarsi molto strategico in quanto i nemici più forti hanno una sorta di scudo che è possibile distruggere velocemente con attacchi più potenziati: poi dipende tutto dal nostro modo di giocare.

Un aspetto interessante nel gameplay è la presenza dei titani, nemici giganti molto difficili da buttare al tappeto. Infatti, l’indicatore armatura può essere loro consumato soltanto mentre cercano di attaccare: in questo caso bisogna schivare e contrattaccare in un punto morto per arrecare loro del danno. Kaido è uno dei personaggi giganti selezionabili, capace di far letteralmente tremare le varie arene di gioco e farci sentire davvero uno dei quattro Imperatori.

One Piece: Pirate Warriors 4

Prima di ogni battaglia è fondamentale prepararsi per la partenza: dopo aver selezionato le tecniche speciali a nostra disposizione, dovremo prestare attenzione alla crescita con le mappe. In sostanza i personaggi possono accrescere le proprie skill e ottenere nuove mosse speciali tramite una mappa del tesoro, che funge da albero delle abilità. A essere più precisi sono state pensate due diverse mappe: una relativa alla crescita dei valori generici di tutti i personaggi, l’altra del singolo da mandare in campo. Questo aspetto si rivela assai ingegnoso e rende il livellamento più che convincente, impedendoci di avere protagonisti inutilizzati troppo indietro con le statistiche.

One Piece: Pirate Warriors 4 è un’esplosione di gioia per gli appassionati

Sul campo di gioco abbiamo trovato alcuni problemi con le varie telecamere: anche se è possibile controllarle con la levetta analogica sinistra e altresì posizionarla dietro le spalle, ci ha creato qualche grattacapo in fase di lock dei nemici più ostici non permettendoci di rintracciarli velocemente e facendoci perdere quel vantaggio sperato durante la battaglia.

One Piece: Pirate Warriors 4 ha dalla sua un framerate perlopiù stabile a 60 fps su PS4 Pro, fondamentale per un titolo che fa della frenesia la sua arma migliore. La situazione cambia quando invece si affrontano le missioni in co-op locale, limitandolo a 30 fps. Dal punto di vista grafico abbiamo notato alcuni problemi di aliasing e di pop-up e una risoluzione nel corso dell’azione non proprio eccelsa: un compromesso giustificato ma impossibile da non notare a occhio nudo.

One Piece: Pirate Warriors 4

Contenutisticamente il titolo offre una rigiocabilità altissima, data anche dalla Modalità libera (permettendo di riaffrontare la storia con nuovi personaggi) e dal Diario del tesoro. Quest’ultimo permette di prendere parte a episodi re-inventati in cui saremo chiamati a soddisfare delle richieste specifiche, come combattere al fianco dell’imperatrice Boa Hancock per distruggere chiunque si frapponga tra lei e il suo amato Rufy.

Il comparto online lo abbiamo trovato divertente, però non siamo riusciti a invitare un amico che possiede il gioco a unirsi alla nostra partita, limitandoci a testare partite casuali. Anche i vari luoghi delle battaglie, completamente distruttibili, sono stati riprodotti molto fedelmente, soprattutto quelli relativi alle nuove saghe.

Conclusioni

One Piece: Pirate Warriors 4 è un gioco che riuscirà sicuramente a deliziare i fan più sfegatati di One Piece, soprattutto coloro che hanno adorato (e stanno adorando) le saghe di Whole Cake Island e Wa. La formula di base non cambia, guadagna qualche caratteristica gradita a livello di gameplay, e ci offre un cast stellare – nonostante qualche mancanza – di oltre 40 personaggi.

Dal punto di vista del racconto non ci è piaciuta la scelta di includere degli archi narrativi scollegati e non scegliere di partire direttamente dal “Nuovo Mondo”, considerando inoltre che alcune cutscene sono state estrapolate direttamente dal primo Pirate Warriors.

Di carne al fuoco ce n’è parecchia e giocando in compagnia il sapore potrebbe essere ancora più delicato. Purtroppo questa formula, nonostante le geniali accortezze nel combat system, comincia a essere più ripetitiva del previsto. A conti fatti One Piece: Pirate Warrior 4 rimane un gioco prelibato, assolutamente scenografico e con una longevità infinita: un’esplosione di gioia per gli appassionati.