OlliOlli – La Recensione

OlliOlli – La Recensione

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Lo ameranno: i fan dello skateboard e del gameplay arduo da padroneggiare ma appagante
Lo odieranno: i fan dello skateboard poco propensi all’impegno e alla difficoltà
E’ simile a: il compianto Skate, ma in versione 2D e decisamente più frenetico e complesso[hr]

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t_139158_13-05-15-16-53_0_olliolli_temp_cover_artTitolo: OlliOlli
Piattaforma: PS Vita
Sviluppatore: Roll7
Publisher: Sony
Giocatori: 1
Online: Classifiche
Lingua: Completamente in italiano (ma è caldamente consigliato giocarlo in inglese)

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In OlliOlli potrete grindare su un po' di tutto...ringhiere, muretti...ed elicotteri.

In OlliOlli potrete grindare su un po’ di tutto…ringhiere, muretti…ed elicotteri.

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One Shot, One Broken Leg

Spesso sono i team più piccoli e con meno soldi a tirar fuori il coraggio e, in alcuni casi, persino il cuore. Roll7 rientra perfettamente in questa categoria: dopo aver mosso i primi passi in ambito mobile, ed essersi fatto le ossa con un gioco “terapeutico” indirizzato ai bambini che soffrono di AHDH (sindrome da deficit di attenzione e iperattività), la nuova missione del giovane studio britannico è semplice, e c’entra col mettersi in (virtuale) competizione con titani del calibro di Activision ed EA. Tranquilli, come potrete dedurre dal nome, non si tratta del solito FPS di turno…anche se il vostro avatar avrà uno speciale rapporto con medici, ferite e fratture, questo è poco ma sicuro. L’obiettivo è quello di offrire un gioco di skateboard frenetico, divertente ed estremamente “tecnico”, e il risultato finale può essere considerato come una sorta di crocevia tra i trick complessi del compianto (per chi vi scrive) Skate (per via dei controlli “levetta-centrici”) e il ritmo al fulmicotone e la natura arcade infarcita di sfide dei gloriosi Tony Hawk’s Pro Skater, il tutto condito da una patina di sadismo non indifferente. Scordatevi però sottigliezze tecniche, controlli scientifici e grafica da urlo: OlliOlli trasuda pixel art da ogni poro, col suo stile minimale tanto negli elementi che compongono i numerosi playground proposti dal team quanto nei fondali (un po’ tutti uguali) o nei brani d’accompagnamento (estremamente anonimi), e la sua atipica (per il genere) impostazione 2D è una vera e propria dichiarazione di intenti.

Il primo impatto, complice anche il grigio perenne della zona introduttiva, ricorda un po’ le sensazioni suscitate da quella folle perla di Canabalt: si corre e scorre lungo un tragitto a ritmo vorticoso, con salti da calcolare al millesimo e il fiato del fallimento costantemente sul collo, con la differenza che nel nostro caso ci saranno dei festanti (e “sprite-osi“) tifosi ad accoglierci, pronti per traghettarci verso il livello successivo (per un totale di 50, 100 contando le due modalità disponibili). Il nostro skater potrà darsi la spinta con il tasto X, e, in pieno stile Skate (di EA) si dovranno eseguire decine e decine di tricks tramite la levetta sinistra, vera protagonista, mentre con i grilletti dorsali si potrà far schizzare vertiginosamente il counter delle combo ruotando la tavola a suon di spin a 180°. Alla suddetta levetta è affidato anche il grind, fonte di combo (e spesso sopravvivenza), con poderose scivolate da effettuare in prossimità di ringhiere, muretti e tantissimi altri elementi, alcuni davvero assurdi, che il team ha in serbo per i giocatori. Neon Salad GrindA rendere però tutto più sadico e spietato (e concedetemelo, appagante) è una crudele meccanica che può rappresentare una vera e propria croce e delizia dell’intera esperienza: anche la fase di atterraggio, da sempre “automatica” e data un po’ per scontato nei capostipiti post-PlayStation del genere, è qui invece affidata totalmente al giocatore, il quale dovrà impiegare una sostanziosa dose di tempismo per non finire a gambe all’aria, premendo il tasto X (l’unico, tra i quattro, che potrete utilizzare) al momento opportuno, ovvero al contatto col terreno. Questa meccanica non solo determinerà l’effettiva riuscita del trick/combo, incrementando, diminuendo o persino azzerando il punteggio (lungo una scala di 5 valori, da “Sloppy” a “Perfect“, 3 nel caso del grind, con le stesse condizioni di “precisione”) di qualsiasi vostro gesto tecnico, ma se ignorata (e inevitabilmente capiterà, soprattutto nei primi frangenti, a patto di godere di una coordinazione da sudcoreano), porterà all’inevitabile Game Over (ma tranquilli, tornerete all’inizio nel giro di qualche millesimo di secondo, per non spezzare il ritmo).

Superare i singoli livelli (soprattutto a difficoltà “Amateur“) non sarà troppo arduo, e non serviranno chissà quante ore a completare le 25 piste “base” (5 per ognuna delle 5 zone a disposizione), ma per rendere il tutto più gustoso, i ragazzi di Roll7 hanno condito OlliOlli con un contorno variegato e succulento: ogni livello offrirà infatti cinque sfide particolari, come il realizzare un certo punteggio (in totale, o in un’unica combo), “grindare” su una specifica superficie, o collezionare oggetti, e lasciatevi dire che difficilmente vorrete passare al percorso successivo senza aver prima conquistato la metà o più delle stelline a disposizione, nonostante siano tutte un po’ simili tra loro.

Ostacoli a terra, in aria, lunghe ringhiere, spine...tutto sapientemente posizionato per eliminarvi, fisicamente e, soprattutto, piscologicamente.

Ostacoli a terra, in aria, lunghe ringhiere, spine…tutto sapientemente posizionato per eliminarvi, fisicamente e, soprattutto, piscologicamente.

Una volta portate tutte a termine, si sbloccherà la versione “Pro” dello stesso livello, decisamente più articolata (e ludicamente differente, per quello si parla di 50 livelli nella modalità Carriera), per poi passare al “Rad Mode” che vi permetterà di andare avanti unicamente realizzando trick e combo “Perfect”… solo per i giocatori più esperti e pazienti. Per quelli più incalliti sono inoltre presenti delle sfide giornaliere davvero “estreme”: oltre ad essere molto complesse e potenzialmente infinite (vince infatti chi realizza più punti, non chi giunge alla fine), potrete allenarvi quanto vi pare, ma avrete un’unica chance per poter conquistare la gloria e un posto nella classifica del giorno. Di ogni livello sarà poi inoltre disponibile la modalità “Spot“, modalità nella quale bisognerà totalizzare il massimo dei punti con una sola combo, cercando di raggiungere ogni superficie grindabile e dosando, nel mentre, la velocità, da tenere sempre d’occhio.

Non moltissima carne a fuoco, a dirla tutta, ma il portare a termine ogni sfida, e il solo tentare di poter sfidare i campioni della rete (prima del lancio c’erano già cifre da capogiro…non oso immaginare tra una settimana – ndk) vi terrà incollati quanto e come il suddetto Canabalt, con la differenza che servirà davvero una gran coordinazione, riflessi e soprattutto impegno, per poter aggiungere zeri al vostro counter. La frustrazione è infatti dietro l’angolo, un po’ per via dei controlli inizialmente molto macchinosi (complice anche la conformazione della levetta analogica della PS Vita) , un po’ per via di una precisione non sempre elevatissima degli stessi (soprattutto in fase di grind). La meccanica di atterraggio, inoltre può risultare davvero indigesta per molti giocatori, ma ciò che rende magnetico OlliOlli è proprio la sua curva di apprendimento elevata e la sua difficoltà “relativa”, che concede ai meno esperti di completare (senza troppa soddisfazione, in realtà) la carriera base, e offre a giocatori dall’attitudine decisamente più hardcore un’esperienza tanto ardua quanto appagante.

Unica cosa: evitate come la peste di impostare l’italiano come lingua di gioco. Di traduzioni abominevoli se ne trovano a bizzeffe, ma non saranno mai ai livelli di questa, complice, lo spero con tutto il cuore, l’utilizzo di Google Translate (o qualcosa di ancor più scadente), forse per via della scarsa quantità di testo presente, ma in molte occasioni, riuscire a comprendere cosa fare per portare a termine una sfida vi farà sentire come novelli Indiana Jones. Il risultato finale, in realtà, è dannatamente esilarante, quindi dieci/quindici minuti prima di passare alla lingua originale (ma anche in quel caso c’è un discreto numero di imprecisioni) saranno ripagati con sonori facepalm e grasse risate, garantito.

Dal porto alla Tokyo del futuro, dalla città al deposito, i fondali delle location non brilleranno per varietà...ci penseranno i percorsi a renderle più..."frizzanti".

Dal porto alla Tokyo del futuro, dalla città al deposito, i fondali delle location non brilleranno per varietà. Ci penseranno i percorsi a renderle più…”frizzanti”.

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In conclusione…

Amanti delle tavole a quattro ruote, prendete appunti: non sarà avveniristico dal punto di vista tecnico, non possiederà sistemi di combo degni della NASA, ma quel che Roll7 ha da proporre ai possessori di PS Vita è un magnetico e frenetico titolo a base di skateboard davvero ben fatto, nella sua estrema semplicità. Pochi tasti riescono infatti ad impegnarci più di decine di possibili combinazioni, tra spin da dosare al punto giusto, atterraggi al millesimo, e una sana dose di riflessi e coordinazione che sono consigliati, anzi, d’obbligo, per solo poter pensare di avvicinarsi al titolo in questione.

Una volta superato lo scoglio iniziale, fatto di controlli un po’ scomodi e una difficoltà in costante aumento, quel che si ha tra le mani è una vera e propria calamita a base di sfide da portare a termine, classifiche da scalare e trick da provare all’infinito, fino a diventare veri e propri maestri. Consigliato agli appassionati di skateboard che preferiscono la strada ai lustrini degli eventi sponsorizzati, o a chi, folgorato sulla via di Damasco da esperienze come il già citato Canabalt, cercasse un qualcosa di estremamente intenso e complesso da gustare su console portatile, ad un costo, peraltro, contenuto (10 €).

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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