Steins Gate Zero

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Manganalisi di Steins;Gate Zero – Dynit

Torniamo a viaggiare nel tempo.

Steins Gate Zero

La prima volta che mi imbattei in Steins;Gate ero molto più giovane e divoravo Visual Novel come se non ci fosse un domani: era il 2010, il mondo era decisamente diverso e 5pb aveva pubblicato una storia decisamente interessante, così tanto che ne venne fuori un anime, un adattamento manga e, più avanti, anche una riedizione totale del videogioco, Steins;Gate Elite, che incorporava elementi dell’anime nelle meccaniche della Visual Novel.

Il successo di Steins;Gate non mancò di generare un midquel, non un vero e proprio sequel ma una sorta di storia alternativa che riprende a proseguire da uno dei finali specifici della Visual Novel originale.

Questo è Steins;Gate Zero, il percorso del protagonista distrutto dal suo fallimento, un uomo incapace di fare i conti con la realtà del suo universo e che farebbe di tutto per cambiarla.

L’adattamento di questa Visual Novel fu trasmesso per la prima volta in Italia nel 2018, in streaming simulcast, ma un vero e proprio adattamento nostrano arriva solo ora grazie a Dynit. Quindi non perdiamo ulteriore tempo e diamo un’occhiata a questa splendida edizione completa di Steins;Gate Zero!

Vi ricordo che se volete, potete abbonarvi ai servizi di streaming anime come Crunchyroll da GameStopZing andando qui.

@2018 Mages/Kadokawa/Steins;Gate 0 Partners


Dettagli tecnici

Prodotto: Steins;Gate Zero 
Durata:
600 minuti (extra esclusi)
Regia:
Kenichi Kawamura
Versione:
Home Video Blu-ray
Video: 
MPEG4-AVC 1080p
Lingue e sottotitoli:
Italiano e Giapponese 2.0 DTS-HD Master Audio | Sottotitoli in Italiano 
Extra:
booklet di 32 pagine, cartolina esclusiva, episodio 23β “l’anello mancante di frontiera”, sigle di testa e coda senza crediti, trailer originale giapponese, d-trailers
Prezzo ufficiale:
59,90 €

La Manganalisi dell’edizione home video è stata realizzata grazie al gentile supporto di Dynit.


Analisi e impressioni

La storia di Steins;Gate Zero è da considerarsi divergente dalla linea temporale “canonica”, in quanto parte da un finale piuttosto specifico (e non propriamente positivo) della Visual Novel originale. La premessa è semplice: l’eroe ha fallito, la sua amata Makise Kurisu è morta e nemmeno il viaggio nel tempo è riuscito a impedirlo. Quindi assistiamo al totale abbandono della esuberante personalità “Kyōma Hōōin” da parte del nostro protagonista, Okabe Rintaro, che diventa introverso, irriconoscibile e costretto persino ad andare in clinica.

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Dopo il rehab, il nostro Rintaro sembra aver trovato un suo equilibrio, il quale viene però nuovamente scosso dall’arrivo di Alexis Leskinen, ex professore di Kurisu impegnato in uno studio sull’Intelligenza Artificiale: Leskinen e la sua assistente Hiyajo hanno perfezionato il sistema Amadeus, una sorta di “simulatore di esseri umani” in grado di ricreare carattere e comportamenti di una persona.

Inutile dirvi che il sistema Amadeus verrà testato proprio dal nostro Okabe, che senza rifletterci nemmeno troppo ha deciso di “ricreare” la defunta Makise Kurisu, utilizzando le memorie della stessa raccolte dall’intelligenza artificiale. Proprio come chiunque immagina arrivati a questo punto, Okarin (nickname di Okabe Rintaro) inizia a parlare con la versione “Amadeus Kurisu”, scoprendo vecchie ferite e riaccendendo la fiamma del sentimento verso quest’ultima.

Non mi inoltrerò ulteriormente nella trama di Steins;Gate Zero, ma sappiate che andrà a infittirsi e ad aggiungere nuovi personaggi, proprio come la Visual Novel originale uscita nel 2015, nonostante sia una diramazione “collaterale” dello Steins;Gate fatto di microonde in grado di viaggiare indietro nel tempo.

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Purtroppo però, Steins;Gate Zero non riesce a raggiungere gli stessi livelli del suo illustre predecessore: si perde un po’ il fulcro della storia originale, il viaggio nel tempo, a favore di un focus un po’ confusionario e non proprio stellare sul dramma umano e sociale, che alla lunga potrebbe arrivare ad annoiare lo spettatore, specie se questi è fan di Steins;Gate ed ha quindi elevate aspettative. Non aiuta in questo senso l’elevata quantità di siparietti comici alternati a momenti più o meno drammatici.

Bellissimo invece il comparto artistico, con linee moderne e definite, una naturale evoluzione della Visual Novel originale. Incluso in questo cofanetto c’è anche il doppiaggio italiano, una vera novità per questa serie, che vi terrà magistralmente compagnia per tutti e ventiquattro gli episodi di Steins;Gate Zero.

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Uno sguardo all’edizione

Questa collezione di Steins;Gate Zero si presenta in una confezione digipack “large”, con quattro dischi Blu-ray, un booklet a colori con 32 pagine molto ben realizzato (all’interno del quale troverete una piccola guida a tutti i personaggi, oltre che diverse bozze molto gradevoli) e una cartolina colorata.

Devo dire che la confezione non mi ha fatto impazzire, specie perché la colla che tiene le parti in cartoncino si è già staccata più volte, costringendomi a una riparazione casalinga per non inficiare l’integrità delle bellissime illustrazioni.

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Come ho sottolineato prima, l’artbook incluso è una piccola meraviglia: ci sono descrizioni di tutti i personaggi principali, bozzetti e tavole originali, tutto ciò che sostanzialmente noi appassionati/e di anime amiamo vedere.

Sono presenti anche interviste al compositore della serie, Jukki Hanada, e al regista, Kenichi Kawamura. C’è persino una piccola lettera di ringraziamento da parte dello staff, come Tomoshige Inayoshi e Asako Inayoshi. Conclude il tutto una carrellata di disegni isometrici del laboratorio di ricerca sui gadget futuristici.

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Questa edizione di Steins;Gate Zero è impreziosita da un doppiaggio in lingua italiana all’altezza, ma è presente (ovviamente) anche la versione originale in giapponese con dei sottotitoli nel nostro italico idioma. Il DTS-HD Master Audio rende al massimo il lavoro dei Voice Actor e della colonna sonora che, bisogna dirlo, è veramente interessante.

Questa confezione è inoltre in edizione limitata (ce ne sono solamente 1000 copie). Interessanti invece i contenuti speciali, che a differenza di molte altre produzioni non sono limitati solo a pochi trailer. Qui c’è addirittura il famoso episodio 23β di Steins;Gate (che ha introdotto l’universo di Zero) più le sigle di testa e coda senza crediti, per godersi appieno il lavoro dello studio Mages e Kadokawa.

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Cosa ne pensa il Nerd-O-Meter?

Questo cofanetto di Steins;Gate Zero rappresenta il primo, vero sbarco retail di questa “seconda parte” del franchise di Steins;Gate. Dynit ha fatto un ottimo lavoro, sia con il doppiaggio che con i contenuti extra.

Non ho avuto un buon feedback per quanto riguarda la confezione, che si è scollata in più punti tanto che ho dovuto porvi rimedio artigianalmente: ma ammetto che potrebbe essersi trattato semplicemente di un caso. Tuttavia le illustrazioni presenti in tutto il digipack sono meravigliose e faranno sicuramente la felicità dei fan e delle fan.

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Quindi consiglio Steins;Gate Zero agli appassionati della serie e della Visual Novel videoludica, e anche a chi vuole un pezzo da collezione con bellissime illustrazioni e in edizione rigorosamente limitata. Chiaramente non posso dire con entusiasmo che la storia di Zero sia coinvolgente o alla pari rispetto a quella originale, ma rimane comunque una aggiunta valida per chiunque decida di esplorare un po’ di più il mondo di Steins;Gate.

Per maggiori informazioni sull’edizione potete consultare il sito ufficiale, mentre per abbonarvi ai servizi di streaming anime come Crunchyroll potete andare qui.

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Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.

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