Insurgency Sandstorm – Recensione

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La guerra secondo New World Interactive

Insurgency Sandstorm – Recensione
Insurgency Sandstorm – Recensione
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Uscito nel 2018 solo su PC, Insurgency: Sandstorm è uno sparatutto tattico sviluppato da New World Interactive e Focus Interactive, che in questi anni ha racimolato un nutrito seguito di appassionati giocatori, molti dei quali (tra cui il sottoscritto, ndr) desiderosi di poterlo giocare anche su console. Complici un paio di infelici rinvii e, successivamente, l’uscita delle console di nuova generazione, che ha ulteriormente ritardato lo sviluppo finale del gioco, Insurgency è infine arrivato su PlayStation e Xbox solo a fine settembre, a ridosso dell’uscita di altri FPS di prim’ordine, tra cui ovviamente Call Of Duty e il nuovo Battlefield.

Ma iniziamo subito col dire che le differenze con questi ultimi sono tantissime e non solo da un punto di vista meramente tecnico: lo sparatutto creato dal team americano è un concentrato di strategia militare, tattica e lavoro di squadra che si discosta palesemente dalle ultime derivazioni arcade del suo genere di appartenenza, per puntare tutto sul realismo e la brutalità di scontri a fuoco rapidi e letali. E se questa ideologia così rigorosa è generalmente ben accetta dai giocatori PC, più abituati nei decenni ai simulatori bellici, le nuove generazioni su console, cresciute a pane e Fortnite, potrebbero non trovare alcuna soddisfazione nell’affrontare un match multiplayer in Insurgency e addirittura trovarlo frustrante.

Parliamo di un titolo dove non c’è spazio per spregiudicate azioni personali o rocambolesche corse verso gli obiettivi sensibili. L’esperienza è puramente hardcore e incentrata sull’osservazione dell’ambiente circostante e l’avanzata lenta e ragionata: solo così infatti è possibile stanare il nemico ed abbatterlo rapidamente con uno o due colpi ben mirati. Addirittura il fuoco amico, disattivato su quasi tutti i first person shooter cooperativi, non è ammesso, e in caso di recidiva, espelle senza avviso il giocatore colpevole dal match in corso.

In ogni momento durante i vari round è possibile modificare per intero il proprio loadout, personalizzandolo e adattandolo a seconda delle proprie esigenze. Sono presenti delle classi standard (come il fuciliere, lo specialista o il cecchino), ma ogni arma può essere ricalibrata, aggiungendo ad esempio un silenziatore, aumentando l’ingrandimento ottico oppure disattivando l’impugnatura tattica in favore di un puntatore laser da corta distanza.

L’esperienza è puramente hardcore

Tutto questo è maniacalmente riprodotto alla perfezione, tenendo conto dei reali accessori assemblabili su quella determinata bocca di fuoco. L’equipaggiamento completo si sblocca dopo non più di un paio di partite e tutto quello che verrà elargito al giocatore sotto forma di premio per il passaggio di livello, non saranno altro che skin o moneta virtuale con cui comprare personalizzazioni estetiche fedelmente riprodotte.

Da questo punto di vista però Insurgency: Sandstorm non riesce a stare al passo rispetto alla concorrenza, rivelando una seria penuria di contenuti sbloccabili che in alternativa potrebbero sicuramente invogliare i giocatori ad investire più tempo nell’accumulo di esperienza in-game. A questo si aggiungono le notevoli problematiche legate a svariati bug, tra cui quella che rende impossibile visualizzare (e di conseguenza utilizzare) le proprie ricompense nel menu principale; il team di sviluppo è ben al corrente del problema e si sta adoperando per una patch risolutiva che però ad una settimana dal lancio ancora non si è vista.

Il cuore pulsante della produzione è online, per questo Sandstorm su console è orfano della componente single player offline, ad esclusione di un veloce tutorial che serve più che altro a muovere i primi passi nel mondo di gioco.

Le modalità multigiocatore sono svariate, ma hanno in comune l’obiettivo di conquistare punti strategici della mappa, eliminando la fazione nemica e costringendola a battere in ritirata.

In Push i giocatori difendono ed attaccano a turno, potendo contare su un numero limitato di respawn (maggiore però per i difensori) che una volta esaurito, se non si è ancora raggiunta e liberata l’area finale, decreterà il termine del round. Firefight sfrutta il medesimo meccanismo, ma blocca il rientro sul campo a meno che nel frattempo gli alleati non abbiano conquistato una zona. In Frontline invece, dovremo abbattere il deposito munizioni nemico, sempre passando attraverso la cattura di diversi punti sensibili, diligentemente controllati.

Sandstorm su console è orfano della componente single player offline

C’è poi un’interessante gruppo di modalità PVE per otto giocatori contemporaneamente che fa della collaborazione la chiave assoluta per la vittoria sulla CPU. Ovviamente le partite assumono tutt’un altro connotato se giocate con amici, giacché non otterrete molto appoggio da altri 7 sconosciuti che probabilmente non parlano nemmeno la stessa lingua.

In fin dei conti il pacchetto che offre Insurgency: Sandstorm è piuttosto ricco e propone al giocatore tante modalità diverse, una buona varietà di mappe (tutte complesse e ben strutturate) e tanta attenzione sull’equipaggiamento e sull’armamentario a disposizione. Perde colpi solo dal punto di vista della progressione, che a nostro modesto parere può ulteriormente essere arricchita ed aggiornata, magari con nuove armi, fazioni o skin.

Il tasto più dolente è purtroppo quello tecnico. Il gioco non riesce ad essere all’altezza delle nuove console, tranne che per il supporto doveroso ai 4K e 60fps. L’attenuante che Insurgency: Sandstorm sia un gioco di 3 anni fa non può essere una giustificazione, poiché le carenze grafiche e la bassa qualità delle texture (primarie o secondarie che siano) vanno ben al di sotto degli standard dei titoli usciti nel 2018. A questo si aggiungono tutta una serie di bug fastidiosi, come il reset dei loadout salvati, il mancato sonoro di alcune azioni o la calibrazione insufficiente di armi esplosive. Tutte cose che non inficiano in modo irrimediabile sulla qualità dei match, ma hanno comunque un proprio peso sulla valutazione finale.

Il tasto più dolente è, purtroppo, quello tecnico

Attualmente è in lavorazione un aggiornamento che consentirà ai possessori di PlayStation 5 o Xbox Serie X/S di godere al massimo delle prestazioni delle proprie console, ma anche qui poco si sa riguardo la probabile data d’uscita e come per CyberPunk 2077, Insurgency è per ora giocabile in retrocompatibilità.

Il comparto sonoro è senza dubbio uno dei frangenti dove gli sviluppatori hanno avuto più successo, andando a ricostruire dettagliatamente tutti i differenti rumori delle varie armi, da lontano o da vicino, al chiuso o all’aperto, con riverbero metallico o senza, con tanta dovizia da essere praticamente indistinguibili rispetto ad un reale spaccato di un campo da battaglia. Non a caso in Sandstorm non esistono radar o mini-mappe, ma tutto ciò su cui si può contare per orientarsi sono i suoni, più che sufficienti.

Conclusioni

Insurgency: Sandstorm è un FPS atipico che fa della sua anima squisitamente simulativa il suo assoluto punto di forza. Ed è proprio così: in un mare di sparatutto in prima persona tutti uguali, Sandstorm vuole imporsi come qualcosa di diverso, di fresco e di incisivo.

Gli amanti dei giochi di guerra non potranno non apprezzarne il totale realismo, la crudeltà degli scontri a fuoco, l’angoscia dell’essere braccato o al contrario, la soddisfazione nell’abbattere un nemico ben appostato. Chi ha avuto per le mani solo titoli come Call Of Duty, passerà più di qualche ora spaesato, cercando di assimilare i ritmi più ragionati, di capire i movimenti giusti, di imparare a dosare con attenzione ogni singolo colpo nel proprio caricatore, ma l’esperienza finale saprà ricompensare.

Peccato che tecnicamente il titolo sia parecchio indietro rispetto agli standard attuali e che i bug presenti non siano ancora stati risolti: speriamo solo che alla versione console segua lo stesso giornaliero supporto che gli sviluppatori ancora oggi offrono a quella PC di tre anni fa, evitando di abbandonare precocemente l’ampia a fetta di pubblico che in queste ore già si sta accumulando.

Insurgency Sandstorm è disponibile da GameStop Italia nelle versioni PS4 e Xbox One.

Good

  • La simulazione di guerra per definizione
  • Tante modalità PVP/PVE
  • Personalizzazione dell’equipaggiamento ai massimi storici

Bad

  • Carente dal punto di vista grafico
  • Tanti bug
  • Non c’è single-player
7.5

Niente male

Amante dei tatuaggi e del buon vino, crede fermamente nella vita extraterrestre. Ha una passione viscerale per i videogames maturata nel tempo, che lo ha portato a scrivere per molte riviste italiane e siti web specializzati nel settore.

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