Activision Blizzard e Microsoft: il CMA ferma l’acquisizione per garantire competitività nel Cloud Gaming

Fine dei giochi?

Microsoft Xbox Activision Blizzard

La telenovela senza fine che vede da oltre un anno Microsoft impegnata nell’acquisizione di Activision Blizzard vede oggi una brusca frenata a causa dell’intervento del CMA (Competition and Markets Authority) inglese, che mette il veto sull’acquisto per preoccupazioni legate alla competitività nel Cloud Gaming (disponibile con Xbox Game Pass, acquistabile con questo link)

Apparentemente superate tutte le riserve in merito alla competitività in ambito PC e Console, rese quasi superflue dall’esplicita volontà di Microsoft di estendere accordi pluriennali per la distribuzione del franchise Call of Duty su tutte le piattaforme, ecco emergere una nuova grana per la casa di Redmond.

Stando infatti alle dichiarazioni ufficiali dell’autorità inglese la posizione di Microsoft nel mercato del Cloud Gaming sarebbe attualmente di evidente vantaggio. Stringere un accordo con Activision Blizzard andrebbe quindi a consolidare questa posizione, riducendo le possibilità di intervento dei competitor.

Microsoft ha discusso in modo costruttivo con noi per ovviare a questi problemi [di competitività – NdAutore], ma le loro proposte non sono state sufficienti a cancellare le nostre preoccupazioni e avrebbe portato a gestire la competizione in un mercato nuovo e dinamico in modo inefficace. Il Cloud Gaming richiede un mercato libero e competitivo per muovere verso innovazione e scelta. Questo obiettivo si può raggiungere permettendo all’attuale mercato di mantenere le attuali dinamiche di competizione”.

Ovviamente non è tardata ad arrivare una risposta di Brad Smith (potete leggerla nel tweet in coda all’articolo), attuale presidente di Microsoft:

Manteniamo il nostro impegno in merito all’acquisizione e faremo appello. La decisione del CMA rifiuta un percorso pragmatico per risolvere le preoccupazioni in merito alla competitività, scoraggiando innovazione tecnologica e investimenti nel Regno Unito. Abbiamo già siglato contratti per rendere i titoli Activision Blizzard disponibili su oltre 150 milioni di dispositivi e manterremo l’impegno a rinforzare questo accordi secondo regolamentazione. Siamo particolarmente dispiaciuti che dopo lunghe deliberazioni, questa decisione sembri riflettere una comprensione manchevole del mercato e del mondo in cui la tecnologia cloud lavori.

Indipendentemente dal simpatizzare per una parte o meno, la posizione presa dal CMA inglese – ancora una volta – rimette la palla al centro in modo piuttosto confuso. Microsoft si dice ancora convinta e ottimista, ma è ormai difficile seguire ogni nuova notizia in merito all’acquisizione di Activision Blizzard senza provare un senso di “stanchezza”. Quando metteremo la parola fine?

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