Yo-Kai Watch 2: Spiritossi e Polpanime – Recensione

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Buona la seconda

Yo-kai Watch 2 – Spiritossi e Polpanime
Yo-Kai Watch 2: Spiritossi e Polpanime – Recensione

Nathan e i suoi fedeli compagni, Jibanyan e Whisper, ritornano con Yo-kai Watch 2: Spiritossi e Yo-kai Watch 2: Polpanime, sulle console della famiglia Nintendo 3DS. Preparati a viaggiare nel tempo ed a esplorare ambienti incredibilmente dettagliati. Incontra e fai amicizia con un gruppo di Yo-kai curiosi e spesso dispettosi e scopri le origini del primo Yo-Kai Watch. E, per la prima volta, combatti online con gli Yo-kai preferiti in diverse modalità.

Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:Versione Testata:

Lo scorso anno su Nintendo 3DS aveva preso vita una nuova serie, Yo-Kai Watch, un misto tra un gdr e un’esperienza Pokémon, che trova oggi un suo seguito ufficiale con Yo-Kai Watch 2. Anzi, due seguiti, perché proprio come Pokémon, anche Level-5 ha avuto l’idea di dividere l’esperienza in due versioni differenti, ognuna con le sue peculiarità e i suoi Yo-Kai. Ecco quindi che vedono la luce Yo-Kai Watch 2: Spiritossi & Polpanime, due nomi curiosamente bizzarri che servono a distinguere i giocatori in due fazioni ben distinte. Una civil war culinaria e spiritica tutta giapponese, dove il giocatore ha un ruolo di primo piano, più o meno.

Level-5 ha quindi tra le mani l’occasione di riprendere la forma (riuscita, in parte, come vi avevamo raccontato nella nostra recensione) del precedente, ampliarla e modificarla per portare la sua serie di punta, ricordiamo un successo incredibile in Giappone, ad un nuovo livello. Ma come saranno andate, effettivamente, le cose? Scopriamolo insieme.

Yo-Kai Watch 2 Recensione

La nostra avventura nella cittadina di Valdoro inizia in una mattina d’estate, dove il nostro protagonista, a caccia di insetti con i suoi amici, incontra sul suo cammino un bizzarro orologio e un misterioso spiritello, Whisper, che gli mostra ciò che è nascosto agli occhi di chiunque, un mondo pieno di bizzarri Yo-Kai che influenzano e plasmano le vite cittadine degli abitanti di Valdoro. Ok, fermi tutti: non vi sembra che questo particolare incipit sia stranamente familiare? La risposta è molto semplice: lo è. Si tratta infatti dello stesso inizio del primo Yo-Kai Watch, che viene riproposto furbescamente in questo seguito con l’idea di accogliere nuovi giocatori, ma anche per introdurre uno degli elementi che la faranno da padrone nelle nuove vicende che noi, giocatori, vivremo insieme ai nostri Yo-Kai preferiti.

Viaggi nel tempo, due “streghe” dagli intenti per niente gentili, e il segreto dietro allo Yo-Kai Watch, il “device” (ora più che mai, viste le “app” che il nostro Whisper ci proporrà di tanto in tanto). Le vicende di Yo-Kai Watch 2 non si discostano poi molto da quelle del primo capitolo: c’è tanto sentimento e divertimento, e Level-5 non ha timore di affrontare certe tematiche (come la morte) in quello che è a conti fatti un titolo pensato per i ragazzini. Una scrittura deliziosa e frizzante, e tanti momenti entusiasmanti e piacevoli, come con il primo capitolo, fanno però spazio ad un ritmo altalenante del racconto, e ad una progressione spesso tediosa e poco stimolante. Stavolta, oltre a Valdoro, avremo altri luoghi e città da esplorare, da raggiungere in treno o, più avanti, tramite un comodo teletrasporto. Qui avremo modo di affrontare quest secondarie, andare a caccia di Yo-Kai e affrontare alcune varianti rispetto al passato, come alcuni quiz di intermezzo nelle missioni. Level-5 ha tentato, in sostanza, la strada del perfezionamento di una formula che funzionava, però, solo in parte.

C’è tanto sentimento e divertimento in Yo-Kai Watch 2

Il sistema di combattimento è a conti fatti uguale al precedente, seppur con qualche variante, vista l’aggiunta di nuovi Yo-Kai con cui sbizzarrirsi in fusioni e in attacchi speciali. Si tratta quindi di battaglie in tempo reale dove schierare fino a 6 Yo-Kai, di cui 3 attivi e 3 “in panchina”, da schierare e gestire attraverso il touch screen. Come in passato, il battle system si pone come una variante meno profonda di un normale jrpg, un’esperienza passiva dove l’intervento del giocatore è relegato all’uso degli oggetti, degli attacchi speciali e alla pianificazione strategica degli Yo-Kai, a seconda della loro tribù (un modo peculiare per indicarne il tipo) e del loro status. Sarà importante quindi tenerli sempre d’occhio, e purificarli dall’energia negativa per evitare di farsi sopraffare da uno Yo-Kai fuori dalla nostra portata. Il che può succedere eccome! Pur essendo un gioco sostanzialmente facile, Yo-Kai Watch 2 è, come il suo predecessore, un’esperienza che sa regalare momenti di sfida e pianificazione strategica, pur senza rinunciare al suo animo leggero e originale che lo caratterizza.

In questo senso, pur ampliando e migliorando alcune delle lacune dell’originale (come l’esplorazione del mondo di gioco, e ottenere gli Yo-Kai è qui più semplice rispetto al passato), si porta addosso l’aria di essere una sorta di grande espansione, più che di sequel vero e proprio, limitandosi ad un parziale lavoro di rifinitura delle meccaniche, senza osare di più.

Yo-Kai Watch 2

Ma veniamo alla novità più evidente di Yo-Kai Watch 2, che si ritrova diviso quindi in due versioni distinte e separate: Polpanime e Spiritossi. Una civil war tutta culinaria, a cui assisteremo in tutto il suo splendore solo verso la fine della storia, ma che si ripercuote in svariati modi nell’esperienza di gioco, con alcune esclusive e una modalità “asincrona” a tenere vivo lo scontro. Con 12 Yo-Kai esclusivi per ogni versione, Yo-Kai Watch 2 offre svariate opportunità per preferire una versione piuttosto che un’altra: abbiamo ad esempio lo Yo-Kai a capo della fazione, ma anche la possibilità di fare nostro uno dei boss, insieme ad una serie di altri Yo-Kai che possono indirizzare la nostra preferenza su una delle due.

Tutto ciò è inoltre incentivato dalla possibilità, finalmente, di scambiarsi gli Yo-Kai e di scontrarsi con amici, rendendo Yo-Kai Watch 2 un’esperienza più “collettiva” rispetto al predecessore: un aspetto che si riflette anche nella modalità asincrona legata alla sfida tra Polpanime e Spiritossi, attraverso cui in un determinato lasso di tempo (settimanale, ad esempio) i giocatori dovranno sfidarsi per portare punti alla propria fazione, e puntare ai succosi e rari premi messi a disposizione da Level-5. Divertente e sicuramente entusiasmante, soprattutto per quell’esperienza collettiva che da bambini, ad esempio, aveva fatto breccia grazie a titoli come Pokémon.

Graficamente siamo dalle parti del predecessore, e nonostante le nuove aree poco è cambiato in termini visivi: Yo-Kai Watch 2 è bellissimo da vedere e da ascoltare (grazie all’ottimo doppiaggio italiano), e il suo carisma esce fuori da ogni pixel, con il solito, ispiratissimo stile a cui Level-5 ci ha abituati dai tempi di Layton (ma anche di Dark Cloud, perché no!).

 

Conclusioni

Yo-Kai Watch 2: Polpanime & Spiritossi è un ottimo gioco, ma non un seguito totalmente all’altezza: siamo di fronte ad un’esperienza rifinita e migliorata rispetto al predecessore, ma non a livelli tali da riuscire a vederne oggettivamente il distacco qualitativo. Manca ancora qualcosa all’esperienza Yo-Kai Watch per definirsi totalmente riuscita, soprattutto sul fronte del battle system, ancora un po’ troppo passivo e casuale in alcuni suoi aspetti.

Eppure, ritornare tra le strade di Valdoro e vivere una nuova avventura in compagnia di questi bizzarri spiritelli, con le loro forme strane e i loro nomi divertenti, ci ha ricordato quanto di buono ci fosse nell’esperienza originale, e quanti di buono potrebbe ancora esserci con un po’ più di coraggio da parte di Level-5. È stato divertente, comunque.

Good

  • Divertente e carismatico
  • Alcune aggiunte ne migliorano la fruizione
  • Scambi e modalità multiplayer
  • C'è tanto da giocare

Bad

  • A tratti troppo derivativo
  • Novità interessanti, ma si poteva fare di più
  • Battle system non ancora al massimo potenziale
8.2

Imperdibile

Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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