Metroid Dread – Anteprima

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Samus entra ancora una volta in azione per fermare una nuova, temibile minaccia

Metroid Dread
Metroid Dread – Anteprima

Unisciti alla cacciatrice di taglie intergalattica Samus Aran e aiutala a fuggire da un pianeta alieno infestato da una minaccia meccanica in Metroid Dread per Nintendo Switch.

Data di Uscita:Genere:PEGI:Sviluppatore:Editore:

Samus Aran è tornata ed è più in forma che mai in Metroid Dread, nuovo capitolo della fortunata serie Nintendo (e che potete anche acquistare al volo, grazie a questo link). Senza preamboli, senza allungare il brodo, apriamo la nostra anteprima così, con la certezza (forse scontata ma è sempre legittimo avere dubbi) che questo episodio sarà un ulteriore arricchimento per la saga: l’abbiamo provato per circa due ore sull’imminente Nintendo Switch OLED e, oltre a confermare le impressioni sulla console avute nella scorsa anteprima, mettiamo anche la mano sul fuoco per quanto riguarda la nuova (dis)avventura della cacciatrice di taglie più famosa delle galassie conosciute.

Contrariamente a quanto si credeva, il pericoloso Parassita X non è stato sterminato e la Federazione Galattica decide di intervenire in prima persona inviando sul pianeta ZDR, da cui ha avuto origine l’allarmante trasmissione, gli Esploratori Mobili Mutiforme Interplanetari – abbreviati E.M.M.I. A un certo punto, tuttavia, di loro si perdono le tracce e toccherà a Samus scoprire il perché, facendo i conti con una nuova minaccia che a quanto pare ha reso gli E.M.M.I. i nostri stalker d’eccezione.

Tra i numerosi pericoli che la cacciatrice dovrà affrontare, loro sono i più letali di tutti e ogni incontro si trasformerà in una fuga disperata – a meno che non abbiate il sangue freddo e la prontezza per affrontarli a visto aperto e rallentarli temporaneamente, ma sappiate che le possibilità di sopravvivenza ad un incontro ravvicinato sono dell’1%. Instancabili e spietati, l’unica missione degli E.M.M.I. è ora eliminare Samus e con loro al nostro inseguimento, lasciare il pianeta sarà un compito ancora più impegnativo del previsto.

Fin dai primi minuti al controllo di Samus, la sensazione di familiarità è arrivata con una puntualità impeccabile: è passato del tempo dall’ultima volta che abbiamo vestito i suoi panni ma, Switch alla mano, è stato come se fossero trascorsi pochi minuti. Metroid Dread porta con sé diverse novità però, nel suo nucleo, è fedele ai canoni del brand. Si esplora tanto, si combatte alla stessa maniera, si torna sui propri passi per andare in aree precedentemente inaccessibili e in generale ci si fa strada lungo il pianeta ZDR bilanciando forza bruta e ingegno.

Samus inizialmente dispone soltanto del suo fidato Braccio Cannone ma lungo il percorso si avrà accesso a diverse armi e abilità che l’aiuteranno nel suo percorso, scoprendo inoltre cosa si cela in questo misterioso pianeta. A colpirci non è stata solo la fluidità dei controlli, o il level design che ci ha trascinato in un vortice di avanti e indietro alla ricerca della strada, delle chiavi, poi aspetta che di là ho visto un potenziamento utile. Probabilmente non stresseremo mai abbastanza la questione ma gli E.M.M.I. sono l’elemento che più ha spiccato durante il nostro provato – e non solo per il fattore novità.

Samus Aran è tornata ed è più in forma che mai

I robot della Federazione Galattica sono dei veri e propri mastini da guerra, infaticabili e indistruttibili a patto di non possedere la giusta arma. Sono sensibili ai nostri movimenti, ragione per cui stare nella stessa stanza diventa una corsa forsennata alla prima uscita utile: non passano attraverso i condotti, o in generale i passaggi molto stretti, e questo è un bene, ma restano comunque macchine molto intelligenti capaci di trovare una strada alternativa.

Per fortuna sono anche territoriali ed è difficile si spostino troppo in là rispetto alla loro area di competenza. Sfruttando questo fattore è possibile fare diverse sortite nella loro zona per dare un’occhiata e vedere cosa possiamo esserci persi. Nel malaugurato caso venissimo messi all’angolo, i casi sono due: o moriamo, oppure tentiamo il tutto per tutto sfuggendo alla loro presa. Un compito estremamente difficile che non solo richiede riflessi prontissimi ma cambia di volta in volta: gli sviluppatori hanno scelto la strada dell’imprevedibilità e questo garantisce che, pur trovando il giusto tempismo per sopravvivere, ogni situazione possa evolversi in modo diverso.

L’E.M.M.I. di turno potrebbe attaccare in maniera diversa, modificando l’input a cui noi dobbiamo rispondere, oppure, ancora più a sorpresa, tentare un secondo assalto prima di essere temporaneamente messo fuori gioco. Non si è mai sicuri di come potrebbe comportarsi e questa incertezza è uno dei fattori che più abbiamo apprezzato nei loro incontri, perché ci lascia costantemente in allerta. Sopravvivere significa guadagnarsi un margine di tempo limitato per scappare senza essere inseguiti, ma c’è una sola arma in grado di fare a pezzi una volta per tutti un E.M.M.I.: si tratta dell’Omega Blaster, un colpo caricato possibile trovando una fonte di energia specifica e che si consuma del tutto una volta distrutto l’obiettivo.

Per fortuna non limita a un solo tentativo e, nel caso dovessimo mancare il bersaglio, possiamo riprovare quante volte vogliamo – a patto di sopravvivere all’E.M.M.I. di per sé. L’Omega Blaster tuttavia ha efficacia solo sul punto debole di questi robot e indovinate un po’? Esatto, possono anche avere delle protezioni. A questo, per quanto si è potuto vedere, ovvia l’Omega Stream, ovvero una scarica di proiettili effetto mitragliatrice che porta al surriscaldamento della corazza fino a farla saltare, scoprendo il punto debole apposta per l’Omega Blaster.

Insomma, i combattimenti contro gli E.M.M.I. sono tra i momenti più concitati e migliori visti finora, ma è doveroso specificare che anche gli scontri con i boss hanno il loro perché. Ne abbiamo vissuto uno, durante il provato, ed è stato parimenti impegnativo e soddisfacente, con una particolare fase QTE (dovuta al fatto che Samus può scivolare sotto i nemici) molto cinematografica e spettacolare.

Se questo è il primo di una probabile lunga serie, non vediamo l’ora di scoprire come le abilità e le armi di Samus verranno messe alla prova nei successivi. Ci siamo focalizzati molto sugli E.M.M.I., in questa nostra anteprima, perché davvero è stato l’elemento più di spicco del provato, ma come vi abbiamo anticipato, Metroid Dread offre tutto ciò che ci si può aspettare da un titolo della saga.

L’esplorazione, condizionata da specifiche situazioni e/o equipaggiamenti, è soddisfacente, i nemici sono vari ciascuno con il proprio comportamento, i segreti non mancano e l’aura di mistero che circonda la storia stuzzicherà qualunque appassionato della serie. Giocato su Nintendo Switch OLED, il gioco è valorizzato soprattutto nella resa estetica, con colori brillanti e in generale un’immagine più pulita – si parla ovviamente della console in modalità portatile.

Mancano due settimane al lancio di Metroid Dread ma questo provato è servito a dissipare i pochissimi dubbi a riguardo: Samus è di nuovo in azione, più determinata che mai a eliminare la rinnovata minaccia del Parassita X. E noi con lei.

Vi ricordiamo che potete prenotare Metroid Dread da GameStop!


Cresciuta negli anni ’90 con un Game Boy e un Nintendo 64, è poi diventata ancora bambina un’adepta Sony a tempo pieno, ma appena può si dedica anche ad altre console.

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