Hatoful Boyfriend – Recensione

Hatoful Boyfriend – Recensione

Non è raro che dalla terra del Sol Levante arrivino giochi completamente folli, giochi che ti fanno domandare se i loro sviluppatori non siano caduti dal seggiolone da piccoli riportando un qualche tipo di trauma.

Nel caso di Hatoful Boyfriend, forse è stato proprio un piccione a rubare le caramelle a Moa Hato, fatto sta che dalla mente di questa abile mangaka è nato uno dei giochi più strambi del web.

Benvenuti alla St. PigeoNation High School!

Chiaramente ispirato alla formula di successo dei “simulatori di appuntamenti”, visto che ormai corteggiare i belli o le belle della scuola è diventata una noiosa routine, perché non provarci con degli amabili piccioni?
Preferite di no? Temete l’aviaria? Non vi preoccupate perché Hatoful Boyfriend è molto più di un gioco dalla trama demenziale.

La vita di uno studente delle superiori è costellata da compiti in classe, primi amori e dilemmi adolescenziali. Per la nostra eroina ciò non è diverso, non fosse per la presenza di pennuti parlanti che hanno ormai conquistato il mondo (!).
Alla prestigiosa scuola St. PigeoNation, Hiyoko Tosaka, o come decideremo di chiamarla, è l’unica umana a frequentare le lezioni e nei suoi panni seguiremo un anno della vita scolastica in questo particolare istituto che riserverà ben più di una sorpresa.

Frequentare le lezioni di matematica aumenterà le nostre capacità intellettive e le possibilità di sedurre l’insegnante del corso, saltarle ed andare a fare ginnastica invece avrà l’effetto contrario ma ci permetterà di conoscere dei corteggiatori sportivi ed aumentare la stamina di Hiyoko.

Potremo decidere se fare jogging o nuoto con i piccioni, con chi festeggiare S. Valentino ed addirittura nella storia di Anghel verrà improvvisato un breve JRPG con tanto di musica a tema.

In altre situazioni quotidiane invece, dovremo incoraggiare Sakuya a diventare pianista o Shuu ad usarci come cavie dei suoi esperimenti…chi l’avrebbe mai detto che i volatili possono suonare o usare il bisturi senza possedere le mani?!?

Il sistema delle scelte è molto semplice ed intuitivo, facilitato ancor di più dalla possibilità di poter saltare i dialoghi già letti cliccando su una freccetta posta sulla parte destra superiore dello schermo.

Le avventure di Hiyoko strappano molto più di un sorriso: ogni piccione ha una sua storia che spazia dal demenziale al tragico, ci sono momenti in cui è difficile non farsi scappare una lacrimuccia perché apparentemente la vita di un volatile non è fatta di sole briciole e “scherzi” sulle macchine appena lavate.

Probabilmente Povia ci aveva visto giusto, vivere fra i volatili è un’esperienza interessante e se non vi piacciono le storie romantiche, potreste anche esser stupiti da una parentesi gore di cui non vogliamo anticiparvi troppo.

Una pecca che potrà lasciare amareggiati, è l’assenza delle tipiche immagini in stile anime/manga da sbloccare nella gallery. Chi è già avvezzo alle visual novels sa che un evento speciale come il trascorrere il Natale assieme alla propria metà o una dichiarazione amorosa è spesso corredato da un’immagine commemorativa. Tristemente ciò è assente nel mondo di Hatoful così come il doppiaggio dei personaggiIn compenso, le musiche e gli sfondi si adattano bene all’atmosfera del gioco, quest’ultimi ridisegnati per l’occasione per meglio adattarsi agli schermi “HD” a cui questa nuova versione è destinata.

In conclusione…

Hatoful Boyfriend non è solo un simulatore di appuntamenti per futuri ornitologi, ma un vero must per gli amanti del genere che non si prendono troppo sul serio.

Una decina di ore di gioco passano in fretta fra una romantica passeggiata mano nell’ala per il parco, un mistero da risolvere e dialoghi mai noiosi.

Il termine fare i “piccioncini” non è mai stato così letterale, ma ricordiamo anche Alfred Hitchcock che nel famoso film “Gli uccelli” li rappresentò come una minaccia per l’umanità…che i pennuti siano da temere oltre che da amare? Lo scoprirete solo giocando!

Voto: 7,5/10

Insistere per avere un Game Boy nel lontano 1998 è stata una delle migliori idee che abbia mai avuto, da allora non si è più allontana dal mondo videoludico. Più allenatrice di Pokémon che studentessa, quando il dovere la chiama studia giapponese, in realtà il secondo fine è capire la trama dei suoi JRPG preferiti.

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