Wii Sports Club – Recensione

Wii Sports Club – Recensione

Volessimo collocare cronologicamente la nascita del casual gaming da salotto, difficilmente troveremmo un anno migliore del 2007. Con un Wii lanciato sul mercato da pochi mesi e un titolo venduto in bundle con la console stessa, quel Wii Sports che chiunque avrà provato almeno una volta nella propria carriera, Nintendo riuscì in un sol boccone a cancellare le sfortune immeritate di un mai troppo lodato GameCube rivoluzionando interamente il concetto di videogioco. Per la prima volta chiunque avrebbe potuto piazzarsi di fronte ad un televisore e, stringendo saldamente il nuovissimo Wiimote tra le mani, cimentarsi in sfide di tennis o bowling all’ultimo sangue. Non è infatti un caso se Wii Sports riuscì da solo a piazzare qualcosa come 80 milioni di copie sul mercato, contribuendo in primissima parte alla distribuzione dei “controller di movimento” che, da lì a breve, avrebbe coinvolto non poco anche le major rivali. Dopo il mezzo passo falso di Resort, volto più ad introdurre il nuovo Motion Plus che ad evolvere le meccaniche ludiche del precedente blockbuster, Nintendo torna sul luogo del delitto con Wii Sports Club, riedizione degli stessi giochi sportivi che hanno decretato le fortune iniziali del Wii rivisti, abbelliti e aggiornati per abbracciare le esigenze dei giocatori moderni. E se mai ve lo foste chiedendo, sì, stavolta c’è anche un multiplayer online funzionante.

La prima novità a saltare all’occhio di questo Wii Sports Club è il formato di commercializzazione: il titolo, disponibile dallo scorso 11 Luglio nel classico formato scatolato al costo di circa 40 euro, è già disponibile da mesi nei meandri digitali di casa Nintendo in un’inedita variante a licenze. Sarà infatti possibile acquistare fino a quattro licenze distinte (una per il tennis, una per il golf, una per il bowling e l’ultima, “doppia”, per pugilato e baseball) sia per un tempo limitato alle 24 ore, sia nella versione “unlimited” al costo di 9.99 €. Scaricare gratuitamente la piattaforma Wii Sports Club permette al giocatore di provare queste discipline 2.0 in formato demo per 24 ore, obbligandolo poi – qualora interessato – all’acquisto di una o più delle licenze disponibili. Ma vediamo nel dettaglio le novità di ciascun pacchetto, per poi analizzarne gli aspetti più tecnologici.

Partiamo dal tennis, uno degli sport più amati e “praticati” dal fandom Nintendo. Il cuore del gioco rimane ragionevolmente invariato, col nostro Mii che corre automaticamente in direzione della pallina lasciando al giocatore l’infausto compito di effettuare il colpo. Quello che cambia radicalmente rispetto alla prima incarnazione col WiiMote è l’impegno richiesto a quest’ultimo, che non potrà più “barare” limitando i movimenti del braccio al minimo o giocando astutamente di polso ma, al contrario, dovrà accompagnare dritti o rovesci dall’inizio alla fine col giusto tempismo. Il timing rappresenta una discriminante non da poco sia nei match online contro giocatori veri sia offline contro la CPU, dal momento che lisci clamorosi o ricezioni sporche non sono così infrequenti. Ovvio che – per quanto concerne il single player – questo fattore sarà più decisivo negli scontri con avversari di livello maggiore: a tal proposito, fa un po’ storcere il naso la scelta di “expare” il proprio Mii esclusivamente negli scontri locali, rendendo di fatto inutile la competitività online qualora si volesse salire di livello. Voleste comunque arrivare pronti alla sfida planetaria, è consigliato perdere qualche minuto nella sezione Allenamento, che come da tradizione offre tre modalità di practice (“Anelli Monelli”, “Botte da Talpe” e “Papera qui, Papera qua”) grazie alle quali perfezionare direzionalità, potenza e precisione dei propri colpi. Per dovere di cronaca, sappiate che avrete bisogno di un WiiMote con Motion Plus per cimentarvi in questa disciplina.

Per quanto riguarda il golf, esso è senza alcun dubbio lo sport che ha tratto maggiori evoluzioni dal nuovo hardware di casa Nintendo, GamePad in primis. Come già si poteva osservare nei primi trailer di Wii U, il controller touch dell’ammiraglia di Kyoto riveste un ruolo fondamentale nell’economia di gioco: collocato ai nostri piedi (non esiste alcuna garanzia in casi di GamePad brutalmente calpestati in seguito ad eccessi di agonismo, tenetelo a mente), nel suo schermo potremo vedere la pallina da golf e la parte terminale della mazza virtuale, il cui manico coincide col WiiMote stretto tra le nostre mani. Questa trovata all’atto pratico è tutto fuorché una semplice cornice, visto che permetterà al giocatore di osservare con precisione non solo l’impatto mazza-palla ma anche altre informazioni utili, come potenza del tiro e – soprattutto – la direzione che assumerà la pallina in seguito al nostro swing. Se nella versione Wii il movimento del giocatore aveva un impatto non certo primario sulla direzionalità del tiro, occupandosi quasi esclusivamente della sua potenza, in Wii Sports Club movimento del giocatore, orientamento della mazza e impatto sono fondamentali per il buon esito del colpo. Chi gioca sarà dunque costretto ad osservare con attenzione il GamePad, ruotando opportunamente il polso per garantire un contatto ottimale e, cosa ancor più difficile, cercando di effettuare uno swing il più in linea possibile per evitare che la palla assuma traiettorie indesiderate. Inutile dire che, nelle battute iniziali, questo set di meccaniche rischia di apparire tutto tranne che casual: ancora una volta, vi consigliamo di prendere la dovuta pratica nelle sezioni Allenamento, dove migliorare la propria mira nella modalità “Centra il Bersaglio”, sperimentare un insolito Bingo in “Bingolfista” e perfezionare la tecnica all’interno del green con “Putt 10 e Lode”. Il vero neo del golf, tuttavia, coincide con un’offerta contenutistica imitata nella quantità di location (soltanto tre, nemmeno così diverse una dall’altra): un fattore comprensibile sette anni fa, molto meno oggigiorno.

Nettamente inferiori, se non quasi nulle, le novità introdotte dal bowling, la disciplina più fruibile e gettonata dai neo-giocatori dell’allor Wii Sports per la sua spiccata vocazione al gioco di gruppo (impossibile dimenticare cori da stadio, insulti o spintoni al momento del tiro avversario). Queste caratteristiche permangono nella transizione Club, rendendo di fatto il bowling il gioco principe nei pomeriggi piovosi – a patto di avere qualcuno con cui giocare – e, alla luce del suo gameplay semi-asicrono, l’offerta più appetibile nell’ottica multigiocatore. L’altra faccia della moneta, tuttavia, è l’assenza pressoché totale di inventiva, esclusion fatta per l’introduzione di tre nuove modalità di gioco: “10 Birilli”, il classico bowling che permette sfide per un massimo di quattro giocatori on e offline, “100 Birilli”, analoga precedente ma prevista solo per due giocatori, e “Ostacoli in pista”, ancora una volta un testa a testa con 10 birilli ma con una serie di ostacoli che appaiono casualmente sulla pista. Anche in termini di meccaniche non c’è molto da aggiungere: WiiMote in mano, D-pad per spostare orizzontalmente il Mii e generoso swing del braccio con pressione del trigger B per far partire il colpo da indirizzare con la rotazione del polso. Stop: non che ci aspettassimo cose trascendentali dal bowling (alla fine dei conti, sempre di abbattere dei birilli si tratta), ma un pizzico di impegno in più non avrebbe guastato.

Il baseball, dal canto proprio, cerca di guadagnarsi qualche fan in più sfruttando il GamePad in maniera analoga al golf, approdando però ad un risultato piuttosto controverso. Laddove la fase di battuta rimane invariata, col giocatore obbligato a mimare interamente la mazzata perfetta per l’home run, la musica cambia completamente quando si tratta di lanciare la palla. Il movimento richiesto dal Wii Sports originale viene completamente abbandonato, in favore di un approccio meno immersivo che richiede a chi gioca di posizionare il GamePad parallelamente allo schermo e, una volta centrato il ricevitore, di premere uno dei quattro pulsanti del controller per eseguire uno dei tiri disponibili. Se da un lato lo sforzo di integrare il nuovo hardware nelle dinamiche di gioco merita il nostro plauso, dall’altro l’eliminazione della gestualità – da sempre il punto vincente della saga Nintendo – rischia di infastidire non poco la vecchia fanbase, non necessariamente favorevole ad una semplificazione di tale portata. Doveste avere difficoltà a digerire tale novità, potrete padroneggiarla nell’allenamento “Scatola a Sopresa”, che si affianca ai più tradizionali “Batti e Abbatti” e “Fuoricampo a go go” per la pratica del battitore.

Decisamente peggiore è la situazione della boxe, una delle sorprese più divertenti (e stancanti) del pacchetto originale incapace però di brillare a dovere su Wii U. Non esageriamo affermando che questa versione sia persino inferiore della precedente, nonostante l’evidente balzo tecnologico dell’hardware di riferimento. Passi anche l’abbandono del Nunchuck e l’obbligo di utilizzare due WiiMote con Motion Plus per combattere, quello che fa arrabbiare è una rilevazione dei movimenti imprecisa e caotica, che rende di fatto l’incontro un nugolo di colpi sconclusionati e disordinati nella speranza di affondare l’avversario di turno. Il ritardo evidente di numerosi colpi del giocatore, associato ad una troppo frequente scorretta identificazione del movimento effettuato e ad una manovra di schivata più facile a dirsi che a farsi, rendono quello pugilistico il tassello meno convincente dell’intero pacchetto. Certo, potremo ancora bruciare una quantità enorme di calorie nella sola modalità Allenamento (che offre le stesse modalità di sette anni fa ribattezzate in “Schiva e colpisci“, “Pugni al bersaglio” e “Un sacco di botte“), ma le imperizie tecnologiche sono così evidenti e fastidiose da causare un prematuro abbandono anche dal giocatore più paziente. Giocatore che potrà comunque combattere anche solo con un WiiMote, ma vi lasciamo immaginare quanto i difetti appena citati finiscano per amplificarsi.

Volendo trarre le somme dalle singole componenti, la novità sostanziale di Wii Sports Club coincide con l’introduzione di una piattaforma di gioco online nettamente più accessibile e immediata di quella presente nelle due incarnazioni della serie per Wii. E per carità, se da un lato la sfida multigiocatore è finalmente alla portata di tutti e non richiede fastidiosi scambi di codice per essere avviata, dall’altro il risultato finale è molto variabile a seconda della disciplina. Nel tennis, ad esempio, l’esperienza di gioco è afflitta da una serie di lag che in alcuni casi finiscono per rendere impraticabile il match costringendo uno dei giocatori all’abbandono; anche in casi meno estremi di questo, tuttavia, un leggero lag finisce per mandare all’aria il tempismo della nostra risposta, consegnando il punto all’avversario su un piatto d’argento. Meno problematico è invece il baseball, dove la situazione scorre tutto sommato liscia nonostante la comparsa di qualche sporadico ritardo. Nulla da dire sul golf e bowling, che per propria natura (prima tiro io, poi tiri tu) annullano in toto il problema di mancate sincronie: l’unico problema nel corso della nostra prova è coinciso con la penuria di giocatori, interessati prevalentemente alle due discipline precedenti. Per quanto riguarda la boxe beh, se già il single player lascia a desiderare, immaginate da soli come i problemi di connessione possano “migliorare” il tutto.

La vera novità dell’online coincide tuttavia col concetto di club: potremo sfidare avversari raggruppati in geo-gruppi di appartenenza, quali ad esempio nord/sud/centro Italia e isole, per gruppi creati ad hoc dall’utente (un concetto affine a quello di squadra) o, come da tradizione, attingere dalla nostra lista amici o affidarci al caso con l’opzione worldwide, fermo restando che quest’ultima sarà limitata a giocatori appartenenti alla nostra regione (Wii U, come ben saprete, è region locked). Le interazioni tra avversari nelle partite online sono limitate all’osso, visto che anche in questo frangente è del tutto assente una chat ingame e le uniche vie di comunicazione sono lo scambio di frasi predefinite dal sistema o l’invio di post e disegni sul Miiverse, come sempre previa approvazione. Non si tratta certo di un aspetto imprescindibile nell’ottica multigiocatore, ma a metà 2014 un sistema di comunicazione tra giocatori più avanzato non farebbe certo male all’ammiraglia Nintendo, che anche in termini grafici non fa certo gridare al miracolo pur garantendo una risoluzione a 1080p e 60 frame al secondo. La modellazione superficiale dei Mii e la povertà di elementi dei vari scenari, troppo spesso vittime di un vuoto imbarazzante, tradiscono uno scarso lavoro di revamp dal precedente episodio, al punto che a sette anni di distanza sono maggiori le analogie visive delle auspicabili differenze.

In conclusione…

Se contestualizzato nell’ottica di riedizione per affezionati, la mission di Wii Sports Club può dirsi tutto sommato riuscita. A sette anni di distanza dal successo epocale sancito da un titolo entrato a pieno diritto nella storia del videogioco, la transizione alla nuova generazione di console dello sport game di Mamma N si muove non sempre equilibratamente tra alti e bassi. Arriva l’online, ed è il caso di dire finalmente, e il GamePad di Wii U viene integrato in modo funzionale nel GamePlay: tuttavia queste novità non bastano a sdoganare un titolo troppo legato al proprio passato, incapace di far pendere l’ago della bilancia verso il successo della propria console, vuoi per l’assenza di novità davvero significative, vuoi per una strategia di vendita interessante ma, forse, ancora troppo prematura, vuoi per un ritardo eccessivo del lancio del titolo che, chissà, fosse stato presente nella line up d’esordio avrebbe magari convinto qualche giocatore in più all’acquisto dell’hardware Nintendo.

Wii Sports Club diverte da soli e in compagnia, ma il suo potere magnetico sembra essersi affievolito nel tempo: il tennis è accattivante e ad alto tasso agonistico, chiudendo per un attimo entrambi gli occhi sul discorso lag, il bowling si candida ancora oggi come la disciplina perfetta per le battaglie da salotto tra amici e, tanto il baseball quanto il golf, mostrano qualche utilizzo fuori dagli schemi per il GamePad. Sulla boxe, disponibile per sua fortuna “in coppia” col baseball, abbiamo già detto troppo. Ma indipendentemente da questo triste buco nell’acqua, Wii Sports Club resta un titolo valido per chi vuole muovere un po’ le stanche membra senza dover imparare a memoria controlli troppo elaborati o specifiche strategie di gara. Non sarà casual come il proprio predecessore, ma se uno di questi pomeriggi il sole non volesse proprio farsi vedere e foste in compagnia di qualche amico, qualche soddisfazione è ancora in grado di regalarla.

Voto: 7/10

Bello, simpatico, intelligente e super esperto di videogiochi, ha sviluppato un'incredibile capacità nello scrivere cazzate.. Gioca ai giochini elettronici dall'86 e ci scrive a riguardo dal 2006 o giù di lì.. Ma non fateglielo notare, che poi si monta la testa..

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