Thunderobot sbarca in Europa – gamescom 17

"Born for gaming, born for gamers"

Thunderobot

Colonia – L’azienda cinese Thunderobot è giovane, come giovani sono le persone che l’hanno fondata poco meno di 3 anni fa, eppure ha già le idee ben chiare: possiede infatti un team di League of Legends tutto suo (i ThundeRobot Gaming), dimostrando così di aver compreso l’importanza che gli eSport avranno negli anni a venire. E del resto, è il pro-gaming il target principale della sua gamma di prodotti, che spaziano, letteralmente, dalla spilla al carro armato.

Si appresta però a raggiungere i lidi europei, e nello specifico quelli italiani, con un soft launch e un’offerta per ora limitata: a guidare l’avanguardia ci pensa il suo laptop di punta, il Thunderobot ST-Plus , dotato di processore Intel Core i7-7700HQ, NVIDIA GTX 1050Ti, 8 GB di RAM e la combo 128gb SSD + 1 TB HDD, mentre per chi cerca un’esperienza senza compromessi, ci pensa il PC fisso Vulcan F701 a dargli pane per i suoi denti, con scheda madre Gygabyte GA X99-Phoenix SLI, processore i7-6800K e una poderosa ZOTAC GTX 1080. Chiude il cerchio l’Armour Back-Pack, capace di sopportare fino a 15 kg e 17” di laptop, mantenendolo al contempo ben protetto grazie all’imbottitura interna e al guscio rigido esterno, intercambiabile.

Thunderobot

Punta a compensare l’offerta contenuta, in attesa di sfoderare tutto il suo arsenale, con un servizio clienti con base a Barcellona (sede del quartier generale europeo) attivo 24 ore su 24, con tecnici pronti a rispondere (in inglese, in qualsiasi momento, e in italiano, dalle 9 alle 21, da lunedì a sabato) alle esigenze dei clienti, e ad offrire la sostituzione e riparazione dei prodotti in 7 giorni lavorativi, ma anche effettuare interventi in remoto ove necessario, come ci è stato annunciato in occasione del nostro incontro alla gamescom.

Arsenale, dicevamo, che comprende però altre periferiche, fondamentali tanto negli eSport quanto nel gaming di tutti i giorni, ma non solo: un’ampia gamma di tastiere, come la K750 e la K75T, disponibili nelle colorazioni rosse e blu, e la K75C, bianca, ma il vero fiore all’occhiello è la K70, in alluminio e retroilluminata, dotata di ThunderSwitch MX rossi o marroni; ma anche di portatili, come l’ST-PRO (i7-7700HQ, GTX 1060, 512 GB SSD e 16GB RAM) e il ben più abbordabile G150T (629€, contro i 1699€ dell’ST-PRO e i 1299€ dell’ST-Plus), che scende a compromessi con la scheda video (GTX 960M) senza troppo rinunciare lato processore (i7-6700HQ), RAM (8 GB) e memoria (1 TB HDD).

Thunderobot

Veri protagonisti dell’incontro della gamescom sono stati però un portatile e un particolare device, con cui Thunderobot sembra voler coprire un altro settore in crescita, la VR. Intende infatti lanciare il guanto di sfida ad HTC Vive e Oculus Rift con VR1, dotato di specifiche niente male, sulla carta di pari livello, se non maggiori, degli illustri concorrenti: risoluzione a 2880X1440 (contro i 2160×1200 della concorrenza), 120 HZ di refresh rate (contro i 90 degli altri due), un FOV di 110° e una latenza di 13,3 ms. Verrà inoltre lanciato insieme alle suite VR Cube e VR Play, sulle quali saranno disponibili videogiochi, video ed esperienze interattive per la VR, come l’unica che abbiamo potuto provare, il classico incontro ravvicinato con uno squalo di pixel, che ci ha mostrato la pulizia dell’immagine, ma è indubbio che la periferica richieda un test drive più approfondito e con videogiochi alla mano per dimostrare le sue qualità.

Chiude il cerchio il GTR, un vero mostro di potenza: schermo Full HD con pannello IPS da 15,6”, chassis interamente in metallo, tastiera e trackpad retroilluminati, 16 GB di RAM DDR4, 1 TB HDD + 256 GB SSD, processore i7-7700HQ, e GTX serie 10, che varieranno in base alla versione. Compatibile, chiaramente, con il VR1.

L’azienda, insomma, sembra sapere il fatto suo, ma la volontà di offrire prodotti di gamma premium, a prezzi non proprio abbordabili (se siano giusti o meno, potremo dirlo solamente in fase di recensione), rischia di essere un’arma a doppio taglio. Per saperne di più, potete visitare il sito ufficiale, in italiano.


 

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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