Popcorn Time: Only Lovers Left Alive

Popcorn Time: Only Lovers Left Alive

Finalmente un bel film.
Ci tenevo a non sprecare nemmeno una riga di testo prima di chiarirlo, dato che – ultimamente – il Cinema di grande distribuzione non sembra avere una bella cera.
Arranca, boccheggia, non concede gioie salvo rare, rarissime eccezioni. Questa è una di quelle.
Dietro la macchina da presa troviamo Jim Jarmusch, un cineasta che non ha certo bisogno di presentazioni. Ricordo alla  perfezione la prima volta in cui guardai Dead Man, combattuto tra scetticismo e velata curiosità: alla prima schitarrata di Neil Young capii di trovarmi di fronte ad un “piccolo” capolavoro.
Davanti alla macchina da presa, invece, l’algida Tilda Swinton ed il tenebroso Tom Hiddleston.
Only Lovers Left Alive – come suggerisce il titolo – è un film sull’amore.
La maniera di affrontare l’argomento non è convenzionale, potevamo aspettarcelo e per fortuna i “sospetti” sono stati confermati.

Due vampiri, questo sono i protagonisti, paradossalmente gli unici non definibili mostri in un mondo dove è l’uomo la creatura più abominevole e perversa. 
La narrazione corre su una linea retta ma l’incedere è fluido, godibile, esaltato da un tocco di indiscutibile eleganza.
Una parabola che unisce l’attualità estrema del mondo odierno alla staticità atemporale di un sentimento quale – appunto – l’amore.
Lanciando un’occhiata alle nostre spalle, temporalmente parlando, possiamo distinguere altre perle – brillano chiare nonostante la distanza – a tema vampirico: Miriam si sveglia a Mezzanotte, con il memorabile “passo a due” di Catherine Deneuve e David Bowie, oppure The Addiction di Abel Ferrara, cupo, indimenticabile. I precedenti ci sono, diciamo, e non era facile distinguersi all’ombra di tanta luce (passatemi il gioco di parole), ma Jarmusch c’è riuscito.
Se capitate vicini ad una sala, andate sicuri e prendetevi un biglietto per questo piccolo grande film.

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A noi ricorda…

 Vampire: The Masquerade – Bloodlines: ad un gran film con vampiri non potrei che accostare un gran gioco con vampiri, ed eccovi servito uno dei titoli più interessanti cui mi sia mai capitato di giocare. Datato 2004, ha ancora parecchio da dire e poco da invidiare a titoli a tema orrorifico ultra blasonati ed ultra recenti. Consigliatissimo.

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A settimana prossima con la recensione del nuovo CronenbergMaps to the Stars!

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