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I film di Star Wars: dal più brutto al più bello

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Quante volte vi è capitato di iniziare una di quelle amabili conversazioni con i vostri amici che si trasformano in accese discussioni e che sfociano infine in lotte fratricide per stabile la supremazia di un capitolo piuttosto che di un altro di una data saga? Succede spesso col Signore degli Anelli (il migliore è il terzo e non conosco nessuno sano di mente che sostenga il contrario), accade con puntualmente con Final Fantasy (dal VII in poi è guerra) e può succedere ovviamente anche con Star Wars, specialmente in questo periodo di veglia pre-Risveglio della Forza

Anche noi di GameSoul abbiamo quindi cercato di mettere in ordine i film di Star Wars, dal più brutto (chissà mai quale sarà!) al più bello, cercando di andare oltre l’ottuso dogma “La nuova trilogia è è più brutta dell’originale“, perché se ci cerca di essere un po’ obiettivi, si scopre Ewan McGregor, Natalie Portman e Hayden Christensen non sono stati protagonisti di film poi così tanto brutti.

Scoprite quindi con noi nelle prossime pagine quali sono i migliori capitoli di Star Wars!


Quale altro film poteva essere all’ultimo posto se non La Minaccia Fantasma? Si tratta di un film odiato da tutti, fan compresi. È un po’ come la zia puzzolente che tutti in famiglia evitano e nessuno prende mai in considerazione. Vorremmo tutti far finta che questo capitolo non esista, eppure è lì, a macchinare il nome della saga. C’è una buona notizia però: potete evitare di vederlo! Un fan della serie ha infatti inventato un nuovo ordine in cui vedere i film che prevede l’inizio con Una Nuova Speranza e L’Impero Colpisce Ancora, poi dopo il colpo di scena celeberrimo del “Luke, sono tuo padre!” prosegue con la visione del II capitolo e del III (per approfondire il personaggio di Dart Fener) e infine si conclude con Il Ritorno dello Jedi, “migliorato” grazie al pathos dato dall’approfondimento-flashback dei due capitoli con Hayden Christensen. Insomma, dite pure addio a quell’odioso bambino de La Minaccia Fantasma: non avrete mai bisogno di rivederlo. 


Le nostre “recensioni sbagliate” volevano essere sì provocatorie, ma avevano anche lo scopo di vedere i film di Star Wars da un punto di vista nuovo, scevro dell’aura mitologica che ormai hanno da anni, anzi, decenni. Se da L’Impero Colpisce Ancora togliamo quelle frasi divenute leggenda, cosa rimane? Un film di transizione, un tavolo operatorio sul quale il corpo della saga di Star Wars rimane aperto in attesa di riunire tutti i punti in Il Ritorno dello Jedi. Per noi tra i film della trilogia originale è il più debole e siamo coscienti di essere i totale controtendenza, ma abbiamo ampiamente motivato questa scelta. Come si suol dire in questi casi: Deal with it. 


Chissà come sono stati, per i fan di Star Wars, i tre anni che hanno separato La Minaccia Fantasma e L’Attacco dei Cloni… Puro terrore, probabilmente. Dopo l’avventura che ha visto per la prima l’apparizione di Jar Jar Binks molti fan hanno perso ogni speranza di vedere la propria saga preferita tornare agli antichi fasti, ma per fortuna il secondo capitolo della trilogia prequel non è poi così brutto, anzi! Viene spiegata la genesi dell’esercito della Repubblica, che diverrà poi quello dell’Impero, si stabilisce un rapporto amoroso tra Anakin e Padme (le cui conseguenze sono il fulcro attorno al quale, in fondo, ruota tutta la saga) e c’è finalmente uno scontro degno del nome di Guerre Stellari


Sì, è vero: è il capitolo con gli odiosissimi Ewok, lo sappiamo. Eppure Il Ritorno dello Jedi merita di stare così in alto in classifica perché è l’epica conclusione di una saga memorabile e come tale riesce a porre quel lieto fine che pochi altri film sanno dare allo spettatore. Tutto si riconcilia nel definitivo trionfo del bene sul male dopo una battaglia epocale durante la quale viene distrutta la seconda Morte Nera. Il triangolo amoroso-incestuoso viene inoltre sciolto, ristabilendo l’ordine naturale delle cose dopo il brivido provato dallo spettatore di fronte all’intreccio familiare di Luke, Leila e Ian Solo. Il Ritorno dello Jedi è un classico e lo è sia ora (dopo 32 anni), che nel momento stesso in cui è uscito per la prima volta in sala. 


Non dovete scandalizzarvi: sì, in seconda posizione c’è La Vendetta dei Sith, un film della seconda trilogia. Ora, chiudete la mascella e ragionate sul fatto che questo è, senza ombra di dubbio, il capitolo con più pathos di tutti e sei. È il film che vede il definitivo passaggio di Anakin Skywalker al lato oscuro, è l’atto finale che cambierà tutto per sempre con l’Ordine 66 ed è soprattutto l’unico capitolo nel quale è possibile vedere Yoda e Palpatine darsele di santa ragione. L’amicizia tra Obi-Wan Kenobi e quel che era il suo padawan è persa per sempre, ma nella splendida sequenza finale due nuove speranze prendono vita: Luke e Leila. La Vendetta dei Sith è il punto di collegamento di due trilogie che riesce finalmente a dare ai prequel una degna conclusione di un progetto difficile da gestire, iniziando con un passo incerto e concluso egregiamente. 


Sarà forse una scelta scontata, ma il primo capitolo non si scorda mai. Il primo contatto con la galassia lontana lontana è stato per molti folgorante, quasi un punto di non ritorno e pur avendo un finale aperto (i Ribelli in fondo vincono una battaglia, ma la guerra è ancora ben lontano dall’essere conclusa), Una Nuova Speranza è uno dei pochi film di Star Wars ad avere una conclusione soddisfacente. Inoltre è un film che in 121 minuti riesce a condensare quasi tutto il mondo di Star Wars, gettando così le basi per tutto il fandom che si è creato nei 38 anni successivi: scusate se è poco.