Star Wars – Episodio I: La Minaccia Fantasma – Recensione Sbagliata

Star Wars – Episodio I: La Minaccia Fantasma – Recensione Sbagliata

Tutti amano Star Wars. Tutti conoscono Star Wars. Questa devozione, che non concepisce l’esistenza di persone che non amino e conoscano la saga di George Lucas, rischia talvolta di oscurare il nostro giudizio. Viene da chiedersi quindi cosa penseremmo dei film se non ci fosse attorno questa aura di sacralità e fanatismo… Cosa penseremmo delle due trilogie se uscissero oggi?
Per ripassare la storia e per vedere come sono invecchiati i film, abbiamo rivisto tutti e sei i capitoli di Star Wars e vi proporremo delle recensioni “sbagliate” e decontestualizzate da qui all’uscita de Il Risveglio della Forza. Siete pronti ad odiarci?

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Tutte le saghe hanno un inizio, ma la Lucasfilm ebbe la pessima idea di far cominciare la propria con una trilogia prequel che iniziò senza ombra di dubbio col piede sbagliato: La Minaccia Fantasma è infatti un film brutto. Era brutto 16 anni fa e lo è ancor di più oggi. I motivi per cui La Minaccia Fantasma è non solo il capitolo peggiore di tutti, ma oggettivamente un brutto film sono innumerevoli, proviamo ad elencarne alcuni.

Innanzitutto la storia: il pianeta Naboo è sotto attacco, la Federazione dei Mercanti lo ha invaso, ma non vuole che si scopra e si comporta come un bambino che nega di aver appena finito una scatola di biscotti al burro. Nel frattempo il Maestro Jedi Qui-Gon Jinn (un ottimo Liam Neeson) e il suo Padawan, Obi-Wan Kenobi (un giovanissimo Ewan McGregor) portano in salvo la regina Amidala, ma nella fuga danneggiano la navicella costringendo tutta la ciurmaglia ad una lunghissima e terribile sosta su Tatooine per riparare il mezzo e andare su Coruscant. L’importanza del pianeta desertico è per i fan della serie privo di misura di scala: è il luogo che ha dato i natali ad Anakin Skywalker, ma senza questa magia, è una landa deserta dove due Jedi (due Jedi!) devono aver a che fare con farabutti per portarsi a casa un bambino e un pezzo di motore.

Minaccia Fantasma 3

Nonostante quindi la corsa sugli sgusci sia l’unica scena degna del nome della saga (insieme al combattimento finale contro Darth Maul), la parentesi su Tatooine è da dimenticare. Il gruppo riparte così alla volta di Coruscant, dove la regina e gli Jedi sperano di trovare supporto burocratico per la loro causa contro la Federazione dei Mercanti, ma giochi di potere annoiano lo spettatore più di una puntata di Quinta Colonna. La tappa sul pianeta-città si rivela del tutto inutile e quindi si ritorna su Naboo per fare quello che si sarebbe dovuto e potuto fare sin dall’inizio: combattere.

È palese come gli sceneggiatori de La Minaccia Fantasma abbiano alle spalle un problema con l’alcol, perché altrimenti non si spiegherebbe una trama tanto scialba, piena per altro di insensatezze: tra Qui-Gon Jin che nella prima scena esclama “È diossido!” vedendo del gas (ok, Qui-Gon, è diossido, ma diossido di cosa?!)¹ e l’immonda presenza costante e non necessaria di Jar Jar (la creatura più unanimemente odiata della galassia), il film cade in strafalcioni narrativi imbarazzanti quando ad esempio il gruppo si porta in battaglia il piccolo Anakin (un bambino, ricordiamolo) e gli consigliano di trovare riparo dentro un caccia da guerra, a posto che lasciarlo al sicuro su Coruscant.

Minaccia Fantasma 2

Al di là di queste scelte naiv, La Minaccia Fantasma ha degli effetti speciali imbarazzanti, creature plasticose e colline verdi quasi prive di texture che fanno invidia allo sfondo di Windows XP: è palese come certe volte la tecnologia non sia d’aiuto, ma anzi leda l’immagine del lavoro svolto decenni prima da chi non aveva gli stessi mezzi a disposizione, ma aveva ottenuto ben altri risultati, sicuramente migliori.

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VERDETTO FINALE

Nel complesso quindi La Minaccia Fantasma è sicuramente il peggiore dei capitolo di Star Wars, un pugno nello stomaco ai fan e un buon argomento per i pochi detrattori della saga (ma esistono davvero?). Una trama senza senso, degli effetti speciali invecchiati malissimo e la carenza di momenti memorabili se non per quelli piazzati ad hoc per i fan (come l’incontro da C-3PO e R2-D2 o l’incontro tra Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker), rendono questo film lo scheletro nell’armadio che tutti fanno finta di voler dimenticare, come il cugino brutto che tutti negano di avere.

Ritenta George, sarai più fortunato. Lo sappiamo già.


¹ Il film italiano vede Liam Neeson urlare “Diossido!” senza apparente motivo. La verità è da ricercarsi nella parola pronunciata in lingua originale, ovvero “Dioxis“. Proprio come nel caso della famigerata “Guerra dei Quoti”, l’adattamento italiano ha forzato la traduzione del Dioxis, un letale gas utilizzato dalla Federazione dei Mercanti, in deoxide, ovvero diossido. Questo errore di traduzione ha portato il personaggio di Qui-Gon Jinn a esclamare una frase apparentemente incompiuta nella nostra lingua (Nd Amedeo).

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Da quando ho scoperto che i piaceri che i miei pollici opponibili potevano darmi con un joypad erano pressoché infiniti non ho mai smesso di videogiocare. Appassionato di cinema e musica, sempre e solo a livello maniacale.

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