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Dark Souls : Fame di Lore – Parte V – L’eredità di Vendrick



L’eredità di Vendrick

Il Persecutore

The Pursuer, who seeks the bearer of the sign, will not rest until his target is slain.

The Pursuer hunts down those branded by the curse, as if each Undead soul that he claims will atone one of his sins

Cavaliere armato di scudo e spada, perseguita il protagonista cercando di ucciderlo. Non ha molta rilevanza ai fini della trama ma è interessante speculare su chi possa averlo evocato e quali siano i peccati che ha commesso. L’ipotesi più banale è che Vendrick abbia voluto che un cavaliere si occupasse di limitare la diffusione della maledizione uccidendone le persone affette. Ancora una volta viene riproposta la tematica del peccato e il fatto che venga trasportato da un gigantesco volatile richiama vagamente Velka, ma tutto sommato parrebbe che la sua presenza serva solo a rendere più interessante il gioco.

Velstadt e Raime

A knight from a faraway land was lured to this accursed land, but forgot even why he came, eventually reduced to a shadow of his former self


Velstadt e Raime erano le fedeli guardie del corpo del re. Mentre il primo rimase a vigilare sul suo sovrano fino alla trasformazione in Hollow nella cripta, il secondo invece si separò da Vendrick dopo un atto di insubordinazione mai esplicitato. Ne conseguì un duello tra le due guardie in cui Velstadt sconfisse Raime.

È curioso come venga menzionato il fatto che Velstadt non sia originario di Drangleic, ma vi sia giunto in seguito e abbia dimenticato il suo passato. In verità molti personaggi sembrano soffrire di una sorte di amnesia circa il loro passato. Una causa potrebbe essere attribuita al loro trasformarsi lentamente in Hollow, ma potrebbe anche essere spunto di alcune teorie che esporremo in seguito.

The rebel Raime, after his defeat at the hands of Velstadt, came to Brume Tower in search of greater strength.

When he found it, it came not from a regal father figure like before, but from a newfound mother who gave him true purpose

La vicenda di Raime è di difficile interpretazione. A seguito del suo diverbio con Vendrick si diresse verso la Torre Nebbiosa, collegata al castello del Vecchio re di Ferro dove la Sposa di Cenere Nadalia si lasciò morire dopo non aver trovato il suo sposo. Nadalia è anch’essa un frammento dell’Anima di Manus. Nadalia ha probabilmente seguito un percorso simile a Nashandra, giunta da un’altra terra per sedurre un re ma è arrivata troppo tardi. E’ ignoto il motivo per cui Raime si mise al suo servizio, vigilando sui frammenti della sua anima disseminati per la torre.

The Exile swordsman Raime had the ability to expunge the black fog, but chose to live alongside it, in company of the child of dark that haunts his sword

Raime diventa famoso come il cavaliere delle nebbie e viene citato dal suo equipaggiamento come egli potesse disperdere la “nebbia oscura” ma scelse di viverci. Questo simbolismo potrebbe indicare la causa per cui si sia separato da Vendrick: forse intuì la natura di Nashandra (in un certo senso sorella di Nadalia) e suggerì al sovrano di lasciare che la maledizione fosse curata dall’era dell’oscurità. Vendrick e Veldstadt si opposero a tale decisione, il re per i motivi già citati (rifiuto sia dell’era del fuoco che dell’oscurità) mentre Veldstadt per la sua natura forse votata agli antichi dei visto il suo uso di miracoli, fonte di potere comunque a malapena tollerata dal sovrano.

A mask honoring an ancient goddess. Sin was said to be her domain, but the name of this goddess is long forgotten

Raime però non sarebbe un discepolo dei Darkstalker, per quanto le sue azioni potrebbero portare a tale conclusione. Il suo scudo porta infatti lo stemma del corvo, lo stesso simbolo di Velka. Nessuna delle divinità è tuttavia riconducibile a una possibile reincarnazione di Velka, eppure lei esiste come testimonia la presenza di Cromwell e la sua missione. Velka risulterebbe essere una divinità non affetta dallo scorrere del tempo ma che continui a vigilare affinché i cicli temporali continuinino a ripetersi senza interferenze. In questo senso potrebbe aver agito tramite Raime per agevolare l’arrivo dell’era dell’oscurità, avallando l’idea che Velka sia stata alleata temporanea di Manus e che quindi tenti di ostacolare Vendrick nella sua ricerca di una terza scelta.

I quattro re e le loro consorti

Vi sono quattro re: Vendrick, il vecchio re di ferro, il re d’avorio e il re sommerso. Ognuno di questi ha interagito con una scaglia di Manus che ha preso la forma di una fanciulla i cui nomi erano Nashandra, Nadalia, Elana e Alsanna. Delle prime due abbiamo già parlato a proposito di Vendrick e Raime.

Elana

This child of Dark accompanies the dragon, slowly amassing souls in anticipation of the coming day of vengeance

Lei e Nashandra sono le uniche che si manifestano come entità ostili al giocatore. Simbolo della furia, dominava insieme al re sommerso sulla città di Shulva e il suo tempio costruito appositamente come nido di un drago dai poteri velenosi, Sinh. La pace del regno fu sconvolta da Sir Yorgh e i suoi cavalieri che risvegliarono il drago, seminando una pestilenza su Shulva che ha poi “purificato il drago”. Poco è noto del suo rapporto con il re e della sua indole salvo che dall’infausto evento è bramosa di vendetta. Le motivazioni di tale astio potrebbe risiedere sia nella morte del suo consorte che dall’equilibrio sconvolto nella sua città.

Alsanna

“I have but one wish. That my Lord might be freed from that unspeakable Chaos”

Definita un oracolo silenzioso, Alsanna è moglie del re d’avorio, il monarca rimasto bruciato dall’antica fiamma del caos nelle viscere del suo regno, Eleum Loyce. Non si mostra ostile al protagonista, anzi, lo prega di dare pace all’anima del suo consorte che ha combattuto valorosamente nel tentativo di saziare il fuoco.


Questioni insolute

This great soul beckoned the Dark, overwhelming the King. Perhaps this King, who once ruled the world of men, was a lacking vessel for the true throne

Manus era un’entità ostile e senza controllo, dalle intenzioni poco chiare se non quella di portare l’era dell’oscurità. Perché tutti suoi frammenti dunque non hanno la stessa indole? La risposta potrebbe risiedere nel fatto che ognuna di esse rappresenta quattro desideri particolari del Padre dell’Abisso: il potere (Nashandra), la vendetta (Elana), la fedeltà (Nadalia), la paura (Alsanna). Ricordiamo che Manus era definito come l’uomo primordiale e questi quattro desideri potrebbero essere la definizione di ciò che rende umano ma resta incerto il perché ognuna di esse abbia voluto essere compagna di un re. L’ipotesi più probabile suggerirebbe che, seppur inconsciamente, cercassero di manipolare i leader del proprio ciclo per portarli nell’era dell’oscurità. Vendrick in fondo ha tutte le caratteristiche del prescelto nel primo capitolo, salvo forse una grossa differenza nella sua anima che viene descritta come un’entità che ha attirato l’oscurità (Nashandra?) prendendo il sopravvento su di lui. Cosa rappresenta il Trono del Desiderio e perché Vendrick dovrebbe esserne meno degno rispetto al protagonista?

Why not trot along to the castle? And meet the King. Long ago, He smelled just like you. Not so much anymore, though. He’s quite rancid by now

La gatta Shalquoir fa notare come il protagonista e Vendrick abbiano avuto lo stesso “odore“, indicando per entrambi una certa affinità al comando, probabilmente determinata dalla prova di aver sconfitto entrambi quattro grandi esseri. Un’ipotesi porterebbe a pensare che il protagonista ha diritto al Trono del Desiderio perché ha sconfitto anche le quattro manifestazioni di Manus, riunendo le corone degli altri quattro re e si è quindi guadagnato il diritto a scegliere in quale era portare il mondo. Nessuno dei quattro re infatti ha affrontato la natura delle loro consorti, anzi, in molti casi hanno seguito il loro volere.

Shadow is not cast, but born of fire. And, the brighter the flame, the deeper the shadow. Inherit fire, and harness the Dark. Such is the calling of a true leader…

Vendrick, una volta collezionate le corone dei monarchi, lascia il protagonista con queste parole che alludono a un legame indissolubile tra fuoco e oscurità, portandoci ancora una volta a chiederci se non siano facce della stessa medaglia, forze e poteri della stessa natura che assumono forme diverse. Che la sua ricerca di una terza via si basasse sull’unirle e spezzare così il conflitto eterno che le porta ad alternarsi negli eoni? O è tutta una illusione del suo desiderio?

Each king has his rightful throne. And when he sits upon it, he sees what he chooses to see.

Or perhaps, it is the throne, which shows the king only what he wants

Aldia, lo Studioso del Peccato Originale

King Vendrick condemned his ownelder brother to the mansion.

They both sought the truth, but through different means, and their fervor meant the eventual withering of their familial ties

Il personaggio forse più enigmatico di Dark Souls II. Fratello maggiore di Vendrick, è il responsabile degli studi sull’anima dei giganti e della creazione dei golem e altre creature. L’oggetto centrale dei suoi esperimenti erano i non morti poiché convinto fossero la chiave per il segreto del ciclo vitale.

You’ll find a great creature far to the east. A colossal thing, with the strength to match its size. Or something playing the part at least

Il risultato più encomiabile dei suoi studi fu la creazione dei draghi. Il suo laboratorio è direttamente collegato a un castello tra le montagne che ospita una creatura nota come Drago Antico, la cui natura è però tradita dal fatto che se ucciso lasci cadere l’anima di un gigante, rivelando quindi di esser stato creato artificialmente da Aldia. Attribuibile a lui è anche il Cuore della Nebbia Cinerea, uno strumento che permette di viaggiare nel ricordo dei morti. Curiosamente l’anima vera e propria del Drago Antico, esistito in un’altra epoca, è rinvenibile nel ricordo della sua carcassa custodita nella tana di Freja.

Aldia d’altro canto ha una personalità che ricorda in parte Seath, almeno per ciò che riguarda gli esperimenti. La sua poca sanità mentale lo ha portato a torturare e creare abomini simili a quelli del Senzascaglie, eppure Aldia non rappresenta la sua reincarnazione e non c’è neanche una prova sufficiente a pensare che possa aver usufruito dei suoi archivi. Aldia è un genio a sé, mosso solo dalla sua sete di conoscenza.

Cercando di carpire l’origine della maledizione del non morto ha trasformato sé stesso in una specie di creatura simile alla Culla del Caos, fatta di radici e immobile (salvo per la capacità di teletrasportarsi) seppur dotato di enorme potere. Inizia ad apparire di fronte al protagonista solo dopo aver acceso i quattro falò Primordiali, fino a testare la sua forza poco prima che possa prendere il trono. Dotato di attacchi infuocati, è però inverosimile che abbia cercato di ravvivare la fiamma o di creare la propria in maniera simile alle azioni di Gwyn o la strega di Izalith. Lui stesso in uno dei suoi dialoghi ammette il suo fallimento nell’arrivare alla verità, ma a quale risultato è dunque arrivato?

In the past, humans were one with the dark. The former King of Light… He feared humans. Feared that they would usher in an age of dark. How queer, you humans. How you go on, never separating truth from fiction…

Agdayne, guardiano delle tombe, commenta così circa le vicende che stanno investendo Drangleic parlando dell’errore di non saper riconoscere la verità dalla finzione nell’evento che porterebbe all’era dell’oscurità. Anche Aldia esprime un concetto simile in uno dei suoi incontri, confermando che sia Gwyn che il prescelto siano stati in qualche modo ingannati e che la chiave sia nella maledizione stessa.

I lost everything, but remained here, patiently. The throne will certainly receive you. But the question remains…

What do you want, truly? Light? Dark? Or something else entirely…

Sulla figura di Aldia resterebbe da capire perché viene definito studioso del peccato originale. Parla di come abbia aspettato pazientemente nella sala del trono, lasciando intuire che forse Aldia abbia tentato di accedere al Trono del Desiderio e il suo esser rifiutato lo abbia reso la creatura che vediamo. Se il ricreare la fiamma è il peccato più estremo che si possa commettere e Aldia non aveva intenzione di ravvivare il fuoco primordiale, cosa resta come possibile first sin?

All men trust fully the illusion of life. But is this so wrong? A construction, a facade, and yet…

A world full of warmth and resplendence. Young Hollow, are you intent on shattering the yoke, spoiling this wonderful falsehood?

La mia teoria richiama ancora Velka, dea del peccato, e il motivo del suo possibile astio verso Gwyndolin. Il solo voler rimandare l’età dell’oscurità potrebbe esser considerato un atto di forte blasfemia. Se la maledizione del non morto fosse un modo che Velka utilizza per segnare la fine di ogni epoca, il suo perdurare e inasprirsi è solo un modo per piegare la volontà di chi si oppone. Ed è forse proprio la terza scelta che stavolta minaccia il ripetersi delle ere, il timido tentativo di uscire fuori dal ciclo infinito in cui si alternano fiamma ed oscurità. Aldia è il discepolo di questa prima idea e, sebbene abbia fallito nel perseguirla, vuole ispirare il protagonista per raggiungere l’obiettivo finale, nel “distruggere” l’illusione che il perpetuo ripetersi delle ere sia l’unica scelta.