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Dark Souls : Fame di Lore – Parte IV – Drangleic



Drangleic

Differenze con il primo capitolo

Avevamo parlato di molte analogie tra i Dark Souls eppure già dal secondo capitolo si incontrano sostanziali differenze. Premettiamo già da ora che non sarà possibile arrivare a conclusioni e teorie che abbiano basi solide per essere giustificate ma saranno pure speculazioni, molte più di quelle esposte nelle pagine precedenti.

You, neither born with greatness, nor granted it by the fates. What is it that you seek?

Il motivo di ciò si può già trovare nei primi minuti di gioco. In Dark Souls il protagonista è un non morto prescelto, dotato di un’anima speciale e la sua missione è chiara: porre fine alla maledizione del non morto, implichi tale gesto un sacrificio o l’ascesa del Lord Oscuro. In Dark Souls II invece l’identità del protagonista è semplicemente quella di un non morto Portatore della Maledizione, attratto nel mondo di Drangleic (da dove?) quando in cerca di una cura per la maledizione che lo sta lentamente trasformando in Hollow. Non c’è alcuna profezia o pellegrinaggio da compiere se non quello di cercare di ascendere al titolo di monarca, guidato solo da un’indole prometea.

Peer closely at an effigy, and one begins to perceive a human form, but whose form it takes depends on the person looking

L’umanità è un’entità scomparsa e sostituita dall’Effigie Umana. Tutto il possibile simbolismo che legava oscurità e umanità è difficilmente richiamabile poiché dalla descrizione si evince solo che sia uno strumento in grado di posticipare la trasformazione in Hollow e mantenere la propria personalità.

Se nel primo Dark Souls questo percorso si traduceva nel collezionare le anime dei quattro Lord, nel secondo capitolo viene si riproposto lo schema di quattro “grandi esseri” ma non vi è alcun motivo apparente per collezionare le loro anime se non quello di dare un pretesto per esplorare a pieno questa nuova landa.

Instead of the lightning powers that he once possessed, he attacks with the power of Darkness. Is this truly the same proud knight we faced in Lordran so long ago? If so, the flow of time is distorted, indeed. If not, then where else could this Old Dragonslayer have come from?

E ancora una volta, riproponiamo il concetto che lo scorrere del tempo è tutt’altro che lineare in Dark Souls. In particolare, l’epoca in cui è ambientato il secondo capitolo è ipoteticamente situata molti anni successivi alle vicende del prescelto per numerosi indizi disseminati lungo tutta Drangleic. Alcuni luoghi possono essere facilmente ricondotti a quelli di Lordran e alcuni boss sembrano essere “reincarnazioni” dei loro personaggi, facendo intuire una sorta di immortalità dell’anima che preservi almeno i ricordi o le personalità dei loro precedenti possessori.

Once, people tried to round up the Undead and hide them away from the world. They thought that imprisoning the Undead would solve the problem. They created a towering bastille to contain them, but in the end, it did no good

Anche la geografia di Drangleic, sebbene con percorsi e aspetti diversi, ha la stessa struttura di Lordran in un universo dungeon che collega vari luoghi. I modi di viaggiare e di spostarsi sono ovviamente diversi e ogni città non connessa con le stesse distanze e modalità. Soprattutto l’ordine geografico che avevano in precedenza è in qualche modo stravolto ma è indubbio che rappresentino luoghi del passato: ad esempio la Bastiglia Perduta è il Santuario dei non morti, Eleum Loyce è l’antica Izalith vista la presenza della fiamma del caos creata dalla strega e così via.

Re Vendrick


What makes a king? Some say that it is birthright, while others call it destiny. Perhaps it is not important, as long as the king’s name serves to unite his people

Iniziamo con l’esaminare il personaggio forse più importante. Vendrick era il re di Drangleic e la leggenda narra di come in passato abbia sconfitto quattro grandi esseri (ricorda niente?) con l’aiuto di suo fratello Aldia per costruire il proprio regno. Le anime dei grandi esseri crearono una stanza nelle profondità del futuro castello di Drangleic, il Trono del Desiderio. Tale caverna viene descritta come il luogo dove il vero trono risiede ma Vendrick rimane all’oscuro della sua esistenza per la maggior parte della sua vita. Dalla descrizione dell’anima del re si evince inoltre che Vendrick abbia stabilito un legame con il fuoco ma in maniera diversa a quella mostrata nel primo capitolo, in cui l’atto comportava la propria immolazione.

Già da questa piccola premessa possono sorgere varie teorie su quale sia stato il ruolo di questo personaggio. Vendrick difatti ricorda molto il prescelto del primo capitolo che abbia tuttavia scelto un’alternativa al finale binario. In assenza di altri dettagli però bisogna accettare che le modalità per far proseguire l’era del fuoco siano state semplicemente diverse e meno cruente di quelle mostrate in precedenza.

I subdued the Giants, and claimed their strength. So that I might step closer to fire…

Durante il suo governo di relativa prosperità una donna di nome Nashandra dotata di bellezza straordinaria si presentò a Vendrick e divenne in seguito sua moglie e regina di Drangleic. Spinto dal consiglio della sua consorte ad attraversare il mare e a debellare una minaccia per recuperare qualcosa a lei caro, Vendrick viaggiò in una terra popolata da giganti contro cui combatté per poi portarne degli esemplari come prigionieri. Gli esperimenti sui giganti portarono a una comprensione maggiore sulla natura dell’anima fino a manipolare quelle delle loro cavie per creare i golem, statue di pietra o metallo animate come fossero vive.

Did you see him? That towering monster among them. That is most certainly their King

La pace però non durò a lungo. I giganti, in cerca di vendetta, assaltarono il regno di Drangleic guidati dal loro re. La lunga guerra si concluse con la ritirata dei giganti e il regicidio del loro sovrano ad opera di un misterioso guerriero che si rivelerà poi essere il protagonista durante un viaggio temporale simile all’evento dell’Abisso del primo capitolo.

The King was wasted away, a shadow of his former self, but still held something dear

Il regno fiaccato dall’estenuante conflitto fu ulteriormente indebolito dalla maledizione del non morto. Vendrick e suo fratello Aldia cercarono una soluzione che non comportasse né l’immolazione per ravvivare il Fuoco Primordiale né la venuta dell’era degli uomini, quella dell’oscurità. I non morti vennero esiliati (forse in un’altra terra o nella prigione della Bastiglia Perduta) e molti esperimenti effettuati. Quando però Vendrick intuì la vera natura della sua consorte e la sua brama di potere, ovvero quella di portare il mondo nell’era dell’oscurità, decise di ostacolarle l’accesso al Trono del Desiderio nascondendo le chiavi per accedervi. Con la sua guardia personale Velstadt si diresse nella Cripta del Non morto e lì vi restò fino a che la maledizione non prese il sopravvento, trasformandolo in Hollow.

Seeker of fire, conqueror of Dark. I, too, sought fire, once. With fire, they say, a true king can harness the curse. A lie.

But I knew no better…

Sebbene nell’era presente non sia possibile avere una conversazione coerente con la versione trasformata del re, grazie all’oggetto Cuore della Nebbia Cinerea è possibile viaggiare attraverso le memorie dei defunti e interagire con esse. Dal dialogo con Vendrick si evince come egli sia consapevole del suo fallimento nel trovare un’alternativa e incoraggia il protagonista a cercare la propria risposta collezionando le corone di altri tre re per acquisire più potere.

Nashandra

Nashandra was born of the Dark with an insatiable lust for strength

Consorte di re Vendrick, la sua anima è un frammento di quella originale di Manus, Padre dell’Abisso. Incoraggia per tutta l’avventura il protagonista nel perseguire il trono, salvo poi rivelare le sue vere intenzioni di usurparlo per sé solo una volta che viene sbloccato l’accesso al Trono del Desiderio. Persegue quindi l’obiettivo di portare Drangleic nell’era dell’oscurità. A differenza degli altri frammenti, Nashandra non sembra aver mai nutrito sentimenti di amore per il proprio re ed è sempre stata guidata dalla brama di acquisire più forza.


I quattro grandi esseri

Are you going to see the Old Ones? Those four who have grown so incredibly ancient

Sono creature molto forti che segnano la fine di quattro differenti dungeon e ognuno di essi presidia un Falò Primordiale. Nessuno di loro è in realtà obbligatorio poiché il potere delle loro anime serve solo a sbloccare il passaggio verso il Castello di Drangleic, requisito che può essere sostituito con un enorme numero di anime comuni. Cosa ancor più strana, i Falò Primordiali non sembrano avere nessuna proprietà particolare neanche dal punto di vista della trama.

La Peccatrice Perduta

The Lost Sinner eternally punishes herself for the sins of her past

Situata nelle profondità dell’Antica Bastiglia, non è mostrato nulla della sua identità. Erede dell’anima della Strega di Izalith, ha anch’essa provato a riaccendere la Fiamma Primordiale, contravvenendo alla volontà di Vendrick. Tale peccato nella cultura di Drangleic è considerato come il peggior crimine che si possa commettere e la Bastiglia stessa fu costruita per tenerla prigioniera da chissà quanti secoli.

Questo richiamo al peccato nel voler ricreare la fiamma primordiale dà interessanti indizi anche sul passato. Vendrick non vuole né scendere nell’era dell’oscurità ma a quanto pare rinnega anche qualsiasi tentativo di rinnovare dall’inizio l’età del fuoco, restando in una sorta di limbo. Ricordiamo che questa disperata ricerca per la terza scelta, che nel gioco non viene mai pienamente raggiunta ed esplicitata, rappresenta il più grande nodo da sciogliere in Dark Souls II.

Il Putrido

The Rotten embraces all, in the sanctuary for all things unwanted or tossed away

Erede dell’anima di Nito, anche il suo corpo rappresenta un ammasso di cadaveri combinati. Vive nelle profondità della Gola Nera (la probabile antica Tomba dei Giganti) e agisce come spazzino del mondo, accogliendo nel suo regno i reietti e gli scarti della superficie. Circondato da statue dal misterioso significato, vigila nelle viscere della terra senza alcun apparente proposito. Lo stesso tipo di statue può essere ritrovato in Shulva, suggerendo l’idea che il Putrido sia in qualche modo connesso con tale civiltà. Un’ipotesi è che gli appestati di Shulva, in seguito all’incidente che scatenò il veleno sulla loro città, furono confinati nella Gola Nera per tener lontano il morbo. La decisione potrebbe esser stata presa da Vendrick per proteggere il regno o meglio ancora da suo fratello Aldia,che potrebbe aver effettuato numerosi esperimenti sugli sfortunati abitanti. La Gola Nera stessa potrebbe essere il suo cestino dei rifiuti dove ha gettato gli scarti dei suoi abomini, eventualmente trasformati nel Putrido dall’anima di Nito.

Pharros the Vagabond was a legend who wandered the lands, creating contraptions to help those in sincere and dire need.

The scope of his travels was so wide that the Pharros has been mistakenly credited with many inventions that were crafted by others

C’è chi attribuisce l’identità della “mente” del Putrido a Pharros il vagabondo per via del fatto che una delle braccia lasci cadere uno dei suoi meccanismi se distrutto. Altri indizi possono esser visti nelle numerose trappole di sua matrice nella Tomba dei Santi e perché all’inizio del combattimento il Putrido viene sorpreso nella costruzione di una statua che non riesce a completare. E’ più verosimile però che Pharros avesse cercato di proteggere gli abitanti di Shulva (o che fosse originario di Shulva lui stesso) rimasti intrappolati nel pozzo di Majula con l’uso di trappole per tener lontani i mostri che l’avevano invasa e che successivamente sia stato coinvolto nell’assemblamento del Putrido.

Freja

Tseldora is a place burdened by terrible misdeeds, and those who remained there were transformed beyond recognition”

Non è un grande essere nel senso mitologico del termine, eppure l’anima di Seath è ottenibile attraverso questa tarantola gigantesca. E’ la prediletta del duca Tseldora, un nobile con una strana ossessione per gli aracnidi e altri ibridi, ridotto ormai in Hollow. La tana di Freja è situata nelle profondità della Cava Pietrolucente, nell’area che in passato probabilmente ospitava le caverne dove Seath custodiva il Cristallo Primordiale.

We once had a master. He created us long, long ago. But he was born with a fatal flaw.

He resented those who had what he lacked, and became fully mired in hatred. Eventually, he drove himself mad.

It was at the peak of this madness that he conjured up we strange creatures

Tseldora non è probabilmente responsabile della creazione di Freja stessa, per quanto nutrisse un’insana passione per lei e avesse a disposizione parte degli archivi di Seath. Un’altro strano ibrido, l’uomo scorpione Tark, parla del suo creatore come di un’entità nata con un difetto che gli fece provare rancore verso i suoi simili, un richiamo evidente alla mortalità del Senzascaglie. Curiosamente però, alla morte di Freja si congratula con il giocatore per aver ucciso il suo signore, che tuttavia “non muore mai ma cambia sempre forma”. E’ lecito quindi pensare che molti abomini siano frutto diretto delle creazioni di Seath, forse anche Freja stessa, rimasti in vita per molti eoni e che l’anima del loro artefice fosse semplicemente una presenza diffusa nella tana della tarantola che l’ha resa più forte e potente.

Vecchio Re di Ferro

The corpse of the Old Iron King became the vessel that bred Ichorous Earth

Antico Lord ossessionato con il fondare un impero immortale e incrollabile, al punto da costruire un intero castello in ferro. La sua brama di potere sviluppò un forte interesse verso Sir Alonne, un cavaliere proveniente da Est che lo aiutò nell’impresa e nello svelare ulteriori segreti della lavorazione del ferro. All’apparire della maledizione cominciò a confinare e torturare i non morti nel suo Boschetto del Cacciatore. Sir Alonne eventualmente lo abbandonò per una missione sconosciuta e non si hanno altre notizie di cosa gli sia successo. Il castello sprofondò nelle viscere della terra per il suo peso e il re finì bruciato nella lava, fondendosi con un antica creatura che viveva nel fuoco.

It reminds me of someone who lived long ago. A vainglorious liar who ended up hurling himself into the flames

L’anima associata a questo re è quella di Gwyn, e probabilmente il corpo del vecchio Re di ferro ha semplicemente fatto da ospite per tale anima prendendo la forma di un demone. Ci sono molti indizi che supportano questa teoria: il re aveva perseguitato i non morti esattamente come Gwyn cercò di confinarli nel Santuario e la gatta Shalqoir parla anche di un bugiardo vanaglorioso che rimase avvolto nelle fiamme. La ragione del perché Gwyn sia definito un bugiardo risale probabilmente all’illusione di Gwyndolin di far apparire Anor Londo come negli antichi fasti, probabilmente per ordine di suo padre stesso.