Minecraft: Story Mode – Episode 1 : The Order of the Stone – Recensione

Minecraft: Story Mode – Episode 1 : The Order of the Stone – Recensione

Ci sono concetti che a volte risultano antipatici ai giocatori, specialmente se riguardano serie famose o sviluppatori che sembravano sulla retta via, ma che si sono poi rivelati esattamente come gli altri deludendo le aspettative. Non mi piace pensare che Telltale Games cada in questa categoria, in passato ci è mancato veramente poco, a causa di ciò che i giocatori chiamano “milking”.

L’ultima sfida della compagnia è in collaborazione con Minecraft, e vede la creazione di un’avventura, una Story Mode solida e degna di uno dei giochi più famosi e venduti di tutti i tempi. L’esperimento è solo all’inizio, ma già si comincia a delineare un percorso fatto di 5 episodi, bisognoso di lavoro ed impegno per affiancarsi con dignità al gioiello di Mojang. Questa Story Mode ha tenuto troppo alte le aspettative negli ultimi mesi, alimentandole e, ve lo diciamo da subito, non rispettandole nella loro totalità.

È comunque presto per giudicare una serie ad episodi basandoci solo sul primo, ma l’inizio sembrava essere più scoppiettante di quanto non lo sia in realtà. Con i prossimi capitoli l’idea dovrebbe farsi più chiara e sarebbe plausibile aspettarsi colpi di scena all’altezza di Telltale Games, dai quali è lecito aspettarsi di più con il curriculum che hanno alle spalle.

Minecraft: Story Mode – Ep. 1 – The Order of the Stone

Piattaforma: Xbox One, PS4, PC, Xbox 360, PS3, iOS, Android, Wii U, PS Vita

Genere: Avventura grafica

Sviluppatore: Telltale Games, Mojang

Publisher: Telltale Games

Giocatori: 1

Online: Assente

Lingua: Completamente in Inglese

Versione testata: Xbox One

Il primo impatto col gioco fa subito capire che il mondo di Minecraft non è soltanto una skin applicata ad una storia di Telltale Games. Ci sono infatti tutti gli elementi del gioco di Mojang che vanno a costituire l’ambienteormai familiare ai fan di Minecraft e, spesso, anche a quelli che l’hanno solo guardato da lontano. Gli enormi pixel e il panorama formato da cubetti di erba, legno e foglie sono però esteticamente più appaganti rispetto al gioco originale, una scelta puramente figlia della volontà di staccare il gioco effettivo di Mojang dalla storia parallela diTelltale Games.

Se dunque graficamente si può restare a guardare come la realtà di Minecraft viene ricostruita dagli sviluppatori di Telltale Games, non si può dire lo stesso della narrazione, che purtroppo parte con lentezza e non cattura subito l’attenzione del giocatore, più intento a non farsi sfuggire neanche un oggetto ispezionabile che a capire quale sia la trama. Visto che si tratta del primo episodio, Telltale Games avrebbe dovuto mettere in conto di sganciare la bomba già verso l’inizio del gioco, in modo da creare in chi gioca quella voglia di continuare e saperne di più.

La storia parla infatti del solito gruppo di eroi leggendari che, con la loro sapienza, sono riusciti a tenere al sicuro il mondo per svariati anni, per poi dividersi e perdere le proprie tracce. Il personaggio principale è assolutamente esterno a questa faccenda, ma per una serie di concause si ritrova al fianco di uno dei quattro eroi per combattere una nuova minaccia, uscita improvvisamente durante l’evento di costruzione più importante del momento, l’EnderCon. Tralasciando il come si arrivi a questo punto, la trama pare fin da subito molto flebile e cascata dal pero, anche se verso la fine si risolleva per prepararsi al secondo episodio.

La narrazione parte con lentezza e non cattura subito l’attenzione del giocatore, più intento a non farsi sfuggire neanche un oggetto ispezionabile che a capire quale sia la trama.

La Story Mode di Minecraft arriva dunque bussando alla porta con timore, senza l’ormai noto carisma delle altre serie prodotte da Telltale Games. All’inizio si può scegliere tra 6 diverse skin, che ovviamente permettono anche di giocare nei panni di una femmina: si intuisce però fin da qui che il gioco non sarà “maturo” come gli altri, bensì molto improntato al pubblico più o meno giovane, facile da ammaliare anche con poco, e di conseguenza molto meno esigente. Minecraft del resto non è un gioco violento di natura e basato più sulla costruzione e sul crafting, piuttosto che sul combattimento. È ovvio che due persone possano distruggersi di pugni in un conflitto interminabile, ma di base Minecraft resta un gioco mirato ai giocatori di età più tenera, o ai veterani che cercano un’esperienza “costruttiva”.

Questo cozza leggermente con l’identità di Telltale Games, da sempre più portato a storie emozionanti, ricche di colpi di scena e, spesso, di violenza, ma non per questo gratuita. Basta pensare a serie come The Walking Dead e The Wolf Among Us per capire quale sia il vero potenziale degli sviluppatori e la loro effettiva vocazione. Non si può dire però che sia mancato l’impegno: nella Story Mode troveremo infatti tutti gli aspetti di Minecraft, dalle vedute quadrate alle classiche musiche ambient, dalle statistiche vitali al crafting. Quest’ultimo è infatti un aspetto interessante, in quanto funziona esattamente come nel gioco originale: i materiali vengono dati durante il progredire del gioco, ma la loro disposizione nei quadranti è proprio come in Minecraft, una cosa che farà sorridere ( e potrà avvantaggiare) chi già ne sa qualcosa.

Essendo un gioco in pieno stile Telltale Games, l’esplorazione, prima di parlare coi vari personaggi, svolge un ruolo molto importante. In base alla situazione e ai tasti premuti si possono infatti guardare gli oggetti sparsi per la scena o interagire con essi in svariati modi. Ogni decisione pesa come sempre sull’andamento della trama, variando i personaggi che riusciamo a portarci dietro e i vari rapporti che abbiamo con loro. In particolare, la narrazione verte sulla relazione tra amici e rivali, passando poi per personaggi eroici e leggendari che ci aiuteranno nella missione. Si tratta di una linea molto esplorata e spesso ripetitiva, che questa volta assume addirittura forme didattiche per insegnare al giocatore come comportarsi in situazioni comuni di vita, su chi fare affidamento e quale sia la linea tra il bene e il male. L’unico elemento che potrebbe far sorridere per la goffaggine e la simpatia è Reuben, il maialino che accompagna il protagonista nella sua avventura: che siate duri di cuore o bambini dentro, i suoi versi e il comportamento singolare vi strapperanno sicuramente un sorriso.

Tra momenti di esplorazione, dialoghi e fin troppo semplici QTE, Minecraft: Story Mode dà comunque impressione di essere un progetto curato dal punto di vista grafico. I panorami sembrano infatti usciti dagli shaders HD trovabili in giro per internet ed applicabili a Minecraft, a patto che abbiate un PC degno di nota. Non mancano infatti gradevoli effetti di luce e si sente la presenza confortante della profondità di campo, finora sconosciuta nel gioco. Tutti questi elementi portano l’occhio a concentrarsi su di loro, tralasciando l’effettiva narrazione, che risulterà a tratti noiosa per chi non ha mai giocato a Minecraft e non ne conosce le meccaniche, o per chi cerca qualcosa di ben altro spessore.

L’alone di infantilità pervade in ogni momento la storia, anche se alla fine si intravede un barlume di speranza per i prossimi capitoli.

Non mancano infatti riferimenti al gioco originale, spesso inclusi nei dialoghi sotto forma di freddura o battuta, purtroppo intendibile soltanto da chi maneggia bene l’inglese. L’audio e i sottotitoli sono infatti solo in lingua originale, fattore che difficilmente permetterà ai genitori italiani di comprare un gioco simile per i figli. Nulla toglie che anche i bambini piccoli debbano cominciare fin da subito ad imparare quella lingua, ma del resto in Italia viviamo e come gli Italiani pensiamo.

L’attecchimento ai giocatori del nostro Paese potrebbe dunque risultare arduo e non incisivo. A penalizzare il gioco c’è l’assenza della localizzazione, una trama che non parte fin da subito e un’impostazione palesemente indirizzata verso un pubblico giovane o i fan accaniti. L’alone di infantilità pervade in ogni momento la storia, anche se alla fine si intravede un barlume di speranza per i prossimi capitoli. Senza cadere in spoiler non necessari, una scena negli ultimi capitoli ha infatti riacceso di poco l’interesse nel continuare a giocare e chiedersi cosa venga dopo. Telltale Games del resto è bravissima e laureata nel creare attesa e nel lasciare in sospeso i giocatori tra un episodio e l’altro: speriamo che sia il caso anche di questa Story Mode.

In conclusione…

Per quanto si noti il lavoro degli sviluppatori dietro questo primo episodio, difficilmente chi non ha mai giocato a Minecraft troverà interesse: sarà invece più facile vederci solo un’altra avventura graficaTelltale Games, purtroppo molto fine a sé stessa e mirata ad una cerchia ristretta di utenti, ovvero fan della serie e bambini.

La trama soffre di una certa lentezza nella prima parte, nonostante l’episodio in sé non sia dei più lunghi, tenendovi impegnati davanti allo schermo per circa 2 ore, a patto di passare in rassegna tutti gli oggetti interattivi che si trovano sul cammino. Il colpo di scena verso la fine restituisce tuttavia un po’ di ottimismo, un escamotage necessario per indurre a voler sapere cosa succederà in seguito.

Minecraft: Story Mode parte dunque a rilento, ma apre alla possibilità di avere un prosieguo più avvincente. Mi auguro vivamente di poter trovare maggiori punti di interesse nei prossimi capitoli e che riescano a costruire una trama più solida e d’impatto sul gioco. Telltale Games non è solita deludere i suoi giocatori: c’è sempre una prima volta sia chiaro, ma si spera che non sia proprio conMinecraft alle spalle.

Voto: 6,5/10

Sta cercando da tempo di trasformare le sue passioni in un vero lavoro. A parte i videogiochi, ciò che sogna è essere regista/sceneggiatore di un film, visto l'amore per fotografia e video-editing. Nel frattempo fa vedere quanto è scarso su Twitch (http://www.twitch.tv/ilcermallo).

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