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Telltale’s The Walking Dead – I 10 momenti indimenticabili

The Walking Dead è stato un fulmine a ciel sereno per il mondo dei videogiochi, sconvolgendo il pubblico nel 2012 con un prodotto diverso dal solito ma che ha riscosso un successo incredibile, tanto che numerose caratteristiche proposte dalla serie sono poi state adottate in moltissimi altri titoli.

Qualche esempio? Il ritorno delle avventure narrative. I famosi “punta e clicca” degli anni ’90 che sembravano aver fatto ormai il loro tempo e invece sono tornati prepotentemente alla ribalta. E cosa dire della natura episodica, con un capitolo pubblicato a cadenza mensile o bimestrale, per tenere sempre viva l’attenzione dei fan e, perché no, magari realizzare anche qualche cambiamento in corso d’opera a seconda delle risposte della community.

Quello che colpì di più ai tempi dell’uscita, e che spiazza ancora oggi, è che il tutto venne realizzato da una software house talentuosa e indipendente, con un budget molto limitato a disposizione, e che non era mai riuscita veramente ad imporsi agli occhi del grande pubblico. Senza contare che la scelta di produrre un videogioco su The Walking Dead rappresentava una delle scommesse più rischiose da compiere in quel periodo, perché la serie televisiva si trovava sulla cresta dell’onda e il confronto tra i due prodotti rischiava di rivelarsi impietoso.

Eppure, i ragazzi di Telltale Games ce l’hanno fatta alla grande. Potremmo parlare di molte cose, analizzare tanti aspetti della loro opera, approfondirli e discuterne, fare raffronti… ma al di là dell’immenso piacere di chiacchierare della nostra passione, sarebbe inutile. Perché tutti noi, in fondo in fondo, sappiamo cosa ha veramente decretato il successo della serie: la capacità di creare personaggi fantastici, di raccontarne le storie a un ritmo serrato, risultare credibile pur in un contesto immaginario e, soprattutto, di regalarci momenti memorabili.

Momenti che ci hanno fatto ridere, momenti che ci hanno fatto commuovere… ma anche momenti che, più spesso, ci hanno lasciato con gli occhi sbarrati di fronte al televisore, come colpiti da un pugno allo stomaco, mentre ci chiedevamo “potevo evitarlo?”. All’uscita del primo episodio della stagione finale noi ne abbiamo selezionati 10 e classificati in ordine crescente di intensità, e vi assicuriamo che mentre li scrivevamo la pelle d’oca e i brividi, anche a distanza di anni, non sono mancati.

 

10) Kenny contro gli zombie (Stagione 2 – Episodio 4)

Kenny è un uomo che ne passa tante, forse troppe, in The Walking Dead. Il suicidio della moglie, l’uccisione del figlio, la perdita dell’occhio per proteggere Clementine… eppure, difficilmente il giocatore riesce a legarsi a lui, perché la sua personalità appare tanto spietata quanto incredibilmente leale nei confronti di chi mostra affetto e comprensione nei suoi confronti.

A volte questo suo carattere lo mette in situazioni difficili: il colpo di grazia per lui arriva nel quarto episodio della Stagione 2, quando anche la sua nuova compagna Sarita viene morsa dagli zombi e muore. Kenny, distrutto, si siede su una fontana mentre gli altri membri del gruppo assistono al suo isolamento: per l’ennesima volta ha perso qualcuno che amava.

Di lì a qualche minuto arriva un’orda di zombi, e mentre tutti i suoi compagni si dileguano e lo chiamano a squarciagola Kenny si alza, prende un’asta d’acciaio e invece di fuggire si dirige contro i non morti, uccidendone un paio con un’espressione di rabbia che raramente si era vista prima nei suoi occhi. Per sua fortuna rinsavisce e, dopo essersi reso conto che la sua è una furia che lo condurrà presto alla morte, corre anche lui in ritirata.

9) La morte di Ben (Stagione 1 – Episodio 5)

Ben è uno di quei classici personaggi a cui forse non ti affezionerai mai, ma verso il quale non puoi che provare compassione. Ragazzo giovane, sui vent’anni, si trova coinvolto in un’apocalisse che lo mette di fronte a delle prove semplicemente più grandi di lui: cerca di rendersi utile al gruppo nella prima stagione, ma a causa della sua (umana) paura non riesce praticamente mai a prendere le decisioni giuste e provoca continuamente dei pericoli ai suoi compagni.

Questa impreparazione gli attira le ire di Kenny, che lo rimprovera di continuo arrivando addirittura ad augurargli la morte. Ben, infine, esplode in lacrime contro di lui, ricordandogli che lui non solo ha perso la sua famiglia, ma non gli ha potuto nemmeno dire addio o vivere insieme a loro gli ultimi momenti.

Inevitabile, per Ben arriva la morte: in base alle scelte del giocatore egli cadrà dall’ultimo piano di una casa nella quale il gruppo si era rifugiato, oppure nel tentativo di saltare da un palazzo ad un altro insieme agli altri sopravvissuti si appoggerà ad un balcone, che cederà e lo farà volare per diversi metri. Lo stesso Kenny, spinto dal rimorso per come ha trattato il ragazzo, si reca ad aiutarlo insieme a Lee: una volta arrivati sul luogo dello schianto gli chiedono come sta, e lui risponde “bene, mi fa male la gamba ma sto…bene”.

Una volta rimossi gli oggetti che si trovavano sopra al suo corpo si scopre che in realtà Ben è stato trafitto al petto da uno spuntone di acciaio: per lui è la fine.

8) Lasciate ogni speranza, o voi che entrate (Stagione 2 – Episodio 1)

Veniamo da una prima stagione dura, durissima, che a livello emotivo ci ha sconvolto. A metà tra l’esaltazione per vedere che cosa ci riserverà la seconda stagione e lo stordimento causato dalle incredibili vicende vissute negli episodi precedenti, scopriamo che ci possiamo attaccare soltanto a tre volti familiari: Clementine, Christa ed Omid.

Quest’ultimo, all’inizio del primo episodio della seconda stagione, sta per diventare padre del bimbo (o della bimba, questo non si sa) che Christa porta in grembo. Il rapporto tra i due è solido ed anche grazie al loro legame sono riusciti ad essere tra i pochi sopravvissuti della prima stagione.

Omid è generoso e quando vede che Clementine viene attaccata da una donna all’interno di un bagno la va ad aiutare: entra di soppiatto, le sta per arrivare alle spalle ma la porta si chiude, producendo un rumore che allerta immediatamente la criminale, la quale si volta e lo fredda con un colpo al petto.

Questo è stato il modo che ha usato Telltale per farci capire che anche nella seconda stagione The Walking Dead sarebbe stato spietato: primi minuti di gioco e subito un colpo allo stomaco, di quelli ben assestati e che fanno male.

 

7) Il rapporto tra Javier, David e Kate (Stagione 3 – Episodi da 1 a 5)

Fino ad oggi la Stagione 3 è stata la più strana, forse anche la più difficile da gestire per Telltale che, a parte il punto fermo rappresentato da Clementine, aveva tagliato i ponti con tutti gli altri personaggi visti in precedenza.

Ecco allora che arriva un nuovo trittico di protagonisti, con un forte legame di sangue tra loro: Javier, il personaggio controllato dal giocatore; Kate, la moglie del fratello di Javier; infine David, fratello maggiore di Javier e marito di Kate, che nel primo episodio viene dato per morto ormai da tempo.

In realtà David si rivela un ex militare che alla fine è riuscito a sopravvivere ed ha fondato una comunità di cui è il capo. Per ragioni ignote non è mai voluto tornare dalla sua famiglia e sebbene appaia contento di rivedere i propri cari il suo carattere appare ben presto violento e diverso rispetto a prima, come se l’Apocalisse lo avesse cambiato profondamente.

Nel corso della Stagione 3 Kate sviluppa un rapporto sempre più stretto con Javier e in più di un’occasione verrà concessa al giocatore la scelta di ricambiare o meno il suo sentimento. Un rapporto che, al di là dei colpi di scena, fa capire come possano evolvere i legami umani in un contesto così disperato, portando a livelli inaspettati di amore-odio i due fratelli (Javier e David) ed una coppia che non vive più l’amore di un tempo (David e Kate).

6) Lee insegna a Clementine come sopravvivere (Stagione 1 – Episodio 3)

In mezzo a tanti momenti drammatici e una costante tensione, The Walking Dead è capace anche di farci vivere delle situazioni di estrema delicatezza. Una delle più potenti è certamente il momento in cui Lee prende la piccola Clementine in disparte e inizia a insegnarle come sopravvivere, quasi sentisse che prima o poi arriverà il momento in cui sua “figlia” dovrà cavarsela senza di lui.

Comincia col tagliarle i capelli, “perché così gli zombi ti afferreranno con più difficoltà”, dopodiché le mette in mano una pistola e le insegna a sparare: i primi colpi vanno a vuoto, come è normale per una bambina di 8 anni che si ritrova a usare un’arma da fuoco. Piano piano Lee le insegna come impugnare l’arma, come puntarla verso un nemico, dove sparare per arrecare i maggiori danni possibili e, soprattutto, che “non bisogna mai esitare. Mai”.

Tutte lezioni che Clem userà negli anni a venire, affinando sempre di più le proprie abilità da sopravvissuta fino a diventare una guerriera.

5) Spari al buio (Stagione 2 – Episodio 3)

Il “cliffhanger” è quel particolare tipo di espediente utilizzato dagli scrittori degli show televisivi e consiste nel far succedere qualcosa di clamoroso alla fine di un episodio per invogliare lo spettatore (o il videogiocatore, in questo caso) ad avere una curiosità pazzesca su quanto succederà all’inizio della puntata successiva.

Durante la seconda stagione, alla fine del terzo episodio, Clementine e il suo gruppo vengono attaccati da un manipolo di russi, intenzionati a rubar loro tutte le scorte che possiedono. La situazione ben presto precipita, Clementine cerca di calmare gli animi ma dopo pochi minuti tutti hanno le armi alzate e le puntano contro qualcuno dei propri nemici.

Nella tensione generale Rebecca, membro del gruppo che ha partorito da poco il piccolo AJ e lo tiene in braccio mentre si trova seduta su un masso, si trasforma sorprendentemente in zombie e sta per uccidere il neonato. A quel punto il giocatore, nei panni di Clementine, può decidere se sparare a Rebecca o chiedere aiuto, ma il risultato finale non cambia: dopo che Clem spara o chiede aiuto (causando lo sparo di Kenny verso Rebecca), lo schermo diventa nero e si sente una sequela interminabile di spari. Chi morirà?

4) “Clementine deve essere salvata da te, Lee” (Stagione 1 – Episodio 4)

E’ l’evento che porta al finale sconvolgente della prima stagione, quello che ha emozionato milioni di giocatori lasciando in loro sensazioni contrastanti, ma che ha sicuramente raggiunto un obiettivo: scuotere la coscienza di chi stava assistendo a ciò che accadeva su schermo.

Nel quarto episodio Clementine viene rapita, Lee la cerca insieme al resto del gruppo e, dal nulla, viene morso da uno zombi sul braccio: per lui, ormai, è finita. Lee continua comunque a cercare Clementine, diventata ormai la sua unica ragione di vita, e viene a conoscenza del fatto che un uomo l’ha rapita.

Lo stesso uomo, a sorpresa, si discolpa dicendo che “non l’ho rapita, la sto salvando da te… la sto salvando dal mostro che sei”. Alla fine, tra una peripezia e l’altra, Lee si reca nel posto indicato e viene colto di sorpresa dal rapitore, che gli punta una pistola contro e gli ordina di sedersi.

I due si trovano faccia a faccia e da lì parte quello che è forse il dialogo più intenso di tutta la serie. Il rapitore si rivela essere un uomo al quale, diversi giorni prima, Lee aveva rubato delle scorte che sembravano abbandonate in mezzo al bosco: in realtà appartenevano all’uomo e alla sua famiglia, che avevano lasciato tutto per andare a cercare uno dei figli scomparsi.

Il rapitore rivela che da quel momento le cose sono andate a rotoli per lui: sia sua moglie sia i suoi due figli sono morti. Quando la situazione sembra volgere verso il peggio Clementine riesce a liberarsi dalla camera in cui era tenuta prigioniera, colpisce alle spalle l’uomo e Lee gli dà il colpo di grazia.

Dopo questa scena, lo stesso Lee si reca di fronte alla sedia del rapitore per vedere cosa teneva dentro la borsa, e trova la testa della moglie, ormai trasformatasi in zombi, mozzata. Una visione raccapricciante, che ben fa capire la disperazione e la sete di vendetta che avevano animato il rapitore.

3) Il suicidio di Katjaa; l’addio a Duck; la “morte” di Kenny (Stagione 1 – Episodio 3)

Nessun rifugio è sicuro nel mondo di The Walking Dead e quando gli zombi attaccano la stazione di servizio nella quale Lee e gli altri sopravvissuti si sono barricati, le conseguenze diventano devastanti. Il piccolo Duck, figlio di Kenny e Katjaa, viene sorpreso da un non-morto, atterrato e morso sul braccio.

Nonostante i disperati tentativi dei genitori di medicarlo, con il passare delle ore Duck diventa sempre più debole e cambia il suo aspetto: si sta pian piano trasformando. Quando il gruppo capisce che non c’è più niente da fare, Kenny e Katjaa portano il figlio in un bosco con l’intenzione di ucciderlo, per non provare il dolore di abbandonarlo o vederlo trasformarsi definitivamente in zombi.

Katjaa chiede al marito di poter dire addio al figlio da sola, si apparta con il ragazzo dopodiché si spara. Kenny, stravolto, urla e corre in direzione della moglie, assistendo alla raccapricciante scena: a quel punto Duck è ancora vivo, e starà al giocatore scegliere se sarà Lee oppure lo stesso Kenny a dargli il colpo di grazia.

2) Clementine completa la sua crescita (Stagione 3 – Episodio 5)

E’ innegabile che il personaggio centrale di The Walking Dead sia Clementine, così come è innegabile che sia quello che più si evolve nel corso delle tre stagioni, in attesa di sapere quale sarà il suo destino nella quarta. C’è un momento nel quale Clem arriva a completare la sua crescita, mostrandosi non solo una persona matura ma anche un essere umano che comprende quale sia il suo scopo.

Questo momento avviene nel finale della terza stagione, quando la giovane ragazza abbandona il gruppo di sopravvissuti con i quali ha condiviso tante battaglie e parte da sola alla ricerca di AJ. A quel punto non temiamo più per la sua sorte e non pensiamo più che possa trovarsi impreparata di fronte a qualcuno dei pericoli che, inevitabilmente, le si pareranno di fronte: è cresciuta, è forte, sa quello che vuole e ha dimostrato decine di volte di sapersi tirare fuori dai guai.

Clementine si trasforma da bambina impaurita a membro prezioso del gruppo, fino a diventare una vera e propria leader che non si fida di nessuno, animata da un forte senso di protezione per chi le sta accanto ma anche da una grande diffidenza verso chi rappresenta una minaccia: quale sarà il suo destino?

1) La morte di Lee (Stagione 1 – Episodio 5)

Chi ha seguito The Walking Dead, sicuramente si aspettava di trovare questo momento alla prima posizione. Ho pensato a lungo se inserirlo in cima oppure no e quando mi sono andato a rivedere tutta la scena non ho avuto dubbi: la morte di Lee è stata semplicemente straziante, commovente, ma anche dotata di una potenza e di una dolcezza senza eguali all’interno della serie.

Non parliamo di una persona senza ombre, anzi: l’intera serie comincia con Lee seduto su un’auto della polizia, ma nel posto sbagliato. Egli ha infatti ucciso un Senatore degli Stati Uniti che andava a letto con sua moglie e per questo è stato condannato a lunghi anni di carcere e, ovviamente, a lasciare il proprio lavoro di docente universitario di Storia.

Il suo è un viaggio di redenzione e il rapporto che sviluppa con Clementine è ineguagliabile. Una prova del fatto che non bisogna per forza avere dei legami di sangue per essere disposti ad amare qualcuno, al punto da donare la vita per questa persona.

Negli ultimi minuti passati insieme, Lee si fa ammanettare da Clementine per essere sicuro che non la potrà aggredire quando si trasformerà in zombi e le chiede di sparargli. Starà a voi decidere se esaudire l’ultimo desiderio oppure lasciarlo lì, con la pelle violacea e gli occhi gialli, mentre sarete costretti a scappare dall’orda di non-morti che si trovano subito fuori dall’edificio.

Difficile dire cosa faccia più spavento: se la morte del protagonista oppure il fatto che una bambina di otto anni si ritrovi costretta ad affrontare da sola un mondo terribile. Ma il mondo di The Walking Dead non fa sconti e, se siete giunti fin qui, lo avrete capito: adesso godiamoci il Gran Finale.