Nex Machina – Recensione

Caos futuristico

Nex Machina – Recensione
Nex Machina – Recensione
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Il nome Nex Machina potrebbe non dirvi molto, ma senza dubbio se citassimo un certo Resogun, molti di voi drizzerebbero le orecchie all’istante. Quando uscì Resogun, la line up di PlayStation 4 (all’epoca appena sbarcata sul mercato) era davvero povera, ma non fu l’assenza di titoli di spessore a farne un gioco di successo. Il titolo di Housemarque si impose perché era un gioco con un concept arcade/retro, ma rivisto e realizzato in maniera nuova ed impeccabile, con un aspetto grafico che inoltre mostrava anche i muscoli della nuova console. Uno sparatutto a scorrimento laterale, di quelli vecchia scuola, meglio conosciuti come “shoot ’em up”, con un level design però circolare, ma anche un circolo vizioso da cui era difficile uscire prima di aver distrutto ogni astronave e punteggio. Le esplosioni poi, una gioia per gli occhi, unite ad una colonna sonora martellante al punto giusto da far entrare i giocatori in un loop virtuoso.
Ma perché siamo qui a parlare di Resogun? Semplice, perché Nex Machina non solo ne è l’erede spirituale, ma mantiene intatti molti degli assiomi che lo hanno fatto diventare un gioco amatissimo dagli utenti Sony; il gioco infatti uscì solamente su PS4 e successivamente in versione “ridotta” su PSVita. Nex Machina invece esce anche su PC, ed è proprio questa la versione che abbiamo scelto di giocare, prima di potervi dire quanto è figo: sì, perché di questo ne eravamo già sicuri.

Nex Machina

Lo avevamo già provato durante la GDC su PS4 e se avete letto la nostra anteprima saprete bene che non vedevamo l’ora di giocarci nuovamente. Purtroppo il gioco è uscito mentre noi eravamo di ritorno da Los Angeles, per cui abbiamo potuto iniziare a giocarlo solo pochi giorni fa: da allora però siamo entrati in un tunnel da cui ancora non riusciamo a staccarci. Come detto, lo definiremmo il successore spirituale di Resogun, sia perché sempre di uno shoot ’em up si tratta, sia perché alcuni elementi come la voce robotica che vi indica cosa sta succedendo, così come gli umani da salvare, sono proprio identici. La differenza principale è nel gameplay, che non è più a scorrimento laterale, bensì con visuale dall’alto, anche se i comandi saranno pressappoco gli stessi: stick sinistro per il movimento, stick destro per sparare. Inoltre non voleremo più a bordo di navicelle spaziali, ma comanderemo un umano (o qualcosa di simile) sulla terraferma, con lo stesso obiettivo di distruggere qualsiasi cosa si muova. Anche gli effetti di luce ed il caos sono rimasti invariati, è difficile non guardare Nex Machina in azione senza che vi venga in mente Resogun, sempre che lo conosciate.

E se lo conoscete, sapete bene anche che la sua difficoltà era una delle sue peculiarità: anche in Nex Machina la vera sfida è quella di raggiungere il punteggio più alto possibile, cosa che richiede non solo perfezione di esecuzione (e quindi conoscenza dei livelli), quanto la necessità di giocarlo a livelli di difficoltà elevati. Badate bene, non parliamo di quella difficoltà ostica e a tratti scoraggiante, ma di una perla di bilanciamento. Noi, forse con un po’ di presunzione, abbiamo provato a giocare direttamente a livello medio, purtroppo però abbiamo dovuto fare subito dietro-front e tornare a quello dedicato ai “nabbi”.

Gli effetti di luce ed il caos sono rimasti invariati

Dobbiamo dirvi con molta sincerità che anche il livello Principiante è stato piuttosto duro da portare a termine, ma rappresenta per tutti il giusto percorso da fare per iniziare ad esser competitivi. È solo così che si possono apprendere le meccaniche di un gioco che è sì immediato ed apparentemente semplice, ma che richiede molta pratica per poter ottenere dei risultati decenti. Il livello Principiante infatti permette di avere “Continua” infiniti, i quali potrebbero non bastarvi lo stesso: ogni volta che finiscono le vostre vite e sarete costretti ad iniziare il livello (o l’area del livello) da capo, perderete tutti i power-up acquisiti fino a quel punto. Ricominciare con il fucile base, senza armi secondarie e scatti speciali, ad un punto in cui gli avversari sono agguerritissimi e non sapete da che parte girarvi per evitare i loro colpi, potrebbe rappresentare l’unico motivo di abbandono di una partita; per iniziarne una nuova, è sottinteso.

Il bello di Nex Machina è distruggere tutto, dai nemici alle parti dei livelli che nascondono livelli segreti, vite extra o bonus punti, ma è ancor più bello farlo con un certo arsenale a disposizione: un fucile con portata maggiore, un’arma secondaria all’altezza o adatta al livello e ai nemici che state affrontando, la possibilità di fare scatti multipli, etc. Tutte queste cose vi permetteranno non solo di distruggere con più facilità i vostri nemici, ma anche di farlo consecutivamente, attivando moltiplicatori e massimizzando quindi i vostri sforzi. Poi diciamocelo, è davvero gratificante riuscire a procedere senza perdere vite e tenendo sempre alta l’adrenalina ed il caos. Quando invece non sarete abbastanza concentrati e vi colpiranno, ricomincerete dall’inizio dell’area che state affrontando, privati però di uno dei potenziamenti che avevate, il quale ricomparirà sullo stage e che potrete quindi riprendere subito. Almeno nel nostro caso, queste “interruzioni” si sono rivelate spesso fatali, probabilmente perché abbiamo spezzato il ritmo, il loop in cui eravamo entrati, quello in cui inconsciamente riuscivamo a scindere le due azioni principali da fare: muoversi e sparare.

Nex Machina

Avevamo accennato agli “scatti”, ebbene si tratta di uno dei comandi fondamentali per sopravvivere, e solo quando imparerete a padroneggiarli diventerete davvero competitivi. In pratica con il tasto dorsale sinistro il vostro “uomo” compie uno scatto veloce nella direzione in cui punterete lo stick: questo non solo vi permetterà di schivare i nemici ed i colpi, ma anche di attraversarli, visto che mentre scatterete sarete invulnerabili. Il divertimento aumenta poi quando tra i power-up prenderete lo scatto triplo, capace di farvi compiere sequenze di scatti capaci di fare la differenza tra la vita ed il game over. Gli scatti, come le armi secondarie (che possono essere bombe, laser, detonatori, missili, etc) hanno un tempo di ricarica una volta utilizzati, per cui non dovrete spararli a raffica, ma usarli al momento giusto. Sarà anche importante in base al mondo/livello che state affrontando, equipaggiarsi dell’arma adatta e magari non prendere quel power-up che cambierebbe la vostra strategia.

Un crescendo di divertimento

Se non lo avevate capito, per quanto ci possa essere un background fantascientifico, non c’è alcuna trama in Nex Machina e che sia nella modalità arcade, arena o co-op locale, l’obiettivo sarà sempre lo stesso: fare più punti possibili. Nella modalità arcade affronterete uno dopo l’altro i cinque mondi principali (più uno bonus), con tanto di boss finali. Inutile dirvi che cambiando il livello di difficoltà aumenteranno i nemici, così come la loro potenza di fuoco, cambiando quindi a tutti gli effetti il gameplay. Nella modalità Arena potrete affrontare i mondi singolarmente e guadagnare delle medaglie (utilizzabili poi all’interno del gioco), oltre che confrontarvi con le classifiche online, unificate tra PlayStation e PC. L’abbiamo provato anche in co-op, modalità che credevamo potesse raddoppiare il divertimento, e che invece si è rivelata deludente. Aspettate, non stiamo dicendo che qualcosa non vada in essa, ma stiamo parlando di un gioco che richiede concentrazione, precisione e conoscenza delle sue meccaniche: difficilmente troverete un compagno (in locale, sia ben chiaro) che sia allineato al vostro livello. L’ideale sarebbe infatti giocarlo con qualcuno che conosca bene il gioco, per evitare che renda ogni sforzo dell’altro invano, visto che le vite sono condivise.

Dal punto di vista tecnico sono sempre le esplosioni e gli effetti di luce a recitare il ruolo da protagonista: d’altronde, per quanto possano i livelli esser ben disegnati, raramente avrete tempo di ammirarli. Inoltre anche ai livelli di difficoltà più elevati, quando nemici e proiettili aumentano vertiginosamente, tutto gira fluido senza il minimo tentennamento. Un mix di luci stroboscopiche che unito ad una colonna sonora elettronica eccellente, crea quel “loop” che è parte integrante dell’esperienza, o proprio tutta. L’unico modo per competere con i punteggi che vedrete per molto tempo così lontani nella classifica, è quello di lasciarsi trasportare dal ritmo, dalle luci, diventare tutt’uno con il gioco fino a riuscire a scindere le azioni da compiere. Solo in questo modo riuscirete ad evitare di essere colpiti e a distruggere tutti i nemici ai livelli più elevati, dove tra l’altro i continua non saranno più infiniti.

Conclusioni

Un crescendo di divertimento, è così che definiremmo Nex Machina. Così come il titolo da cui discende, è un gioco che richiede pazienza, concentrazione e impegno, molto impegno. Salvare l’umanità è in realtà un pretesto, un background che serve a tenere in piedi il tutto, ma a cui non penserete nemmeno per un minuto: sapete bene che l’obiettivo è distruggere, ma soprattutto farlo per bene, moltiplicando il vostro punteggio e scalando le classifiche mondiali, o semplicemente per sbeffeggiare i vostri amici. Non è un titolo per tutti, ma si tratta solo di pregiudizi, perché chiunque giochi a Nex Machina, lasciandosi trasportare in quel vortice di colori, laser, musica ed esplosioni, difficilmente avrà tempo per riflettere su ciò che sta facendo: il divertimento non potrà che travolgerlo, così come i proiettili dei nemici. Una fase di trial & error che è solo il preludio di un’esperienza che proprio una volta raggiunto l’apice, vi invita a superarvi, a fare lo step successivo. Provare il livello di difficoltà più elevato comporta il dover ricominciare tutto daccapo, quella fase di trial & error che non finirà finché non riuscirete ad entrare completamente in quel ritmo ancor più forsennato, quel crescendo di luci, nemici, punti, adrenalina, insomma… divertimento.

Uno shooter le cui fondamenta risalgono agli anni ’90 o forse prima, e che forse anche grazie alla collaborazione con Eugene Jarvis (Smash TV, Robotron 2084, Defender) raggiunge un livello di perfezione tale da permettergli di schivare i colpi dell’età, di un gameplay che alle nuove generazioni potrebbe sembrare obsoleto, ma che è capace di trascinare anche loro. Trascinarli in un vortice da cui è difficile uscire, prima di aver sterminato ogni nemico.

 

Good

  • Stesso feeling di Resogun
  • Immediato e coinvolgente (ma complesso al punto giusto)
  • Ogni livello di difficoltà è una nuova sfida
  • Capace di far superare i propri limiti, col giusto impegno

Bad

  • Cinque mondi potrebbero sembrare pochi
  • Stessa cosa per le modalità
9.1

Superbo

E' passato troppo tempo per ricordare il mio primo approccio al mondo videoludico... Limpido è invece il ricordo della prima console, un Atari 2600, e dei giorni interi passati a giocarci. Da allora sono cambiate molte cose: i videogiochi sono diventati il mio lavoro, non ho più tutto quel tempo per giocarli ed ormai sono pochi quelli che mi lasciano a bocca aperta. Ma al di là di tutto, l'amore c’è ancora, così come la voglia di arrivare un giorno a crearne uno… Ecco, se non si fosse capito, sono un eterno “sognatore"!

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