My Dress Up Darling

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My Dress-Up Darling, o di come abbattere i pregiudizi e amare sé stessi

Qualche riflessione sull'anime più sorprendente della stagione.

My Dress Up Darling

Sicuramente uno degli anime più visti della stagione, My Dress-Up Darling è arrivato come un piccolo tornado nella community degli/delle amanti di manga e anime, travolgendola grazie all’innegabile alchimia fra i due personaggi principali e i diversi temi trattati, primo fra tutti quello del cosplay. Ma è davvero così semplice? Basta un anime sul cosplay con una protagonista sopra le righe e un ragazzo impacciato per avere la ricetta del successo?

La verità è un po’ più complessa di così. My Dress-Up Darling è un anime che va a sottolineare la bellezza della propria unicità e delle proprie passioni, a dispetto di tutto. Non importa che lavoro facciate, quali siano i vostri desideri o il vostro aspetto fisico. Ma anche qui, c’è da fare una doverosa premessa, specie dopo aver visto l’aspetto da super idol che ha la protagonista, Marin. Mi starete dicendo: ma lei è bellissima! Certo, lo è. Ma non è questo il punto. E per dimostrarvelo, parto dal protagonista: un ragazzo di nome Wakana Gojo.

My Dress Up Darling

Gojo, dopo essersi preso a schiaffi per rimanere concentrato.

Gojo è un ragazzo dall’aspetto ordinario. Non è un belloccio, non è popolare. A tutti gli effetti, è un emarginato. Questo perché la sua passione non sta nello sport o nelle arti marziali: lui vuole diventare un creatore di bambole hina (hina-ningyo), tradizionali bamboline giapponesi che rappresentano la corte imperiale del periodo Heian. Non esattamente una passione popolare, specialmente fra studenti delle scuole superiori. La sua passione gli è stata tramandata dal nonno, che ha un negozio/museo di bambole Hina: lui le pettina, le cura, cuce loro i vestiti e ne prepara le acconciature. Lo affascina quel mondo e si vede già prendere le redini del negozio del nonno quando verrà il suo momento.

Inutile dire che questa sua abilità così particolare non lo rende ben visto a scuola. Gojo non ha quasi amici ed è considerato chiaramente un tipo “strano”. Lui stesso sente di meritarsi in qualche modo questa sua ostracizzazione sociale, rimanendo isolato dai suoi compagni e dalle sue compagne. Questo genere di emarginazione è in realtà piuttosto comune (e non solo in Giappone) non appena un ragazzo/uomo esce dai binari del socialmente accettabile.

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Marin, un tornado di energia e voglia di fare.

Tutto questo sembra quindi normale a Gojo, almeno finché non incontra Marin. Una ragazza apparentemente molto estroversa e popolare nella sua scuola, per via di un look aggressivo e per il suo aspetto decisamente affascinante. Anche lei ha una passione che trova difficile da condividere con chiunque: Marin ama il cosplay, ma è una frana nel creare i costumi. Conosce Gojo per caso, nella sala del club di cucito, mentre era intento a sistemare qualcosa con una delle macchine da cucire della scuola. Marin non si mostra affatto riservata nel dire a Gojo quello che vuole: un costume da cosplay, creato da lui.

Questo è solo l’incipit di uno degli anime più popolari di questa stagione. My Dress-Up Darling esplora a fondo il tema del cosplay, come d’altronde ci si aspetterebbe, ma riconosce e valorizza l’intrinseca diversità degli esseri umani, seppur con una trama piuttosto semplice (ma non scontata). Nonostante la (innegabile) bellezza di Marin, lo show non è mai monopolizzato dalla cosplayer; anzi, lo/la spettatore/spettatrice viene lentamente coinvolto/a nella vita di Gojo, un ragazzo particolare e senza dubbio unico nel suo genere, che rompe gli stereotipi del teenager giapponese.

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Prendere le misure non è proprio facile per Gojo.

Questo anime slice of life ha la capacità di far riflettere, fra un cosplay e l’altro, sulla natura delle nostre passioni e di ciò che siamo. Gojo abbatte tutti i pregiudizi che lo hanno sempre circondato, come una gabbia, sin da quando era bambino. E lo fa grazie all’aiuto di Marin, una ragazza che riesce a vedere in Gojo una persona in grado di mettere tutto sé stesso in quello che ama fare, nonostante tutto. Lei stessa non è il solito stereotipo della disinibita ragazza con esperienza: è pur sempre un’adolescente, ed esattamente come Gojo si trova a esplorare un mondo totalmente nuovo. La loro forza è riuscire a farlo insieme, guardandosi l’uno con l’altra senza alcun tipo di preconcetto e andando oltre a ciò che ci si aspetta da due persone della loro età.

My Dress-Up Darling è una di quelle storie che si prende il suo tempo per coinvolgere chi guarda. Non lasciatevi quindi trarre in inganno dalla più o meno provocante locandina su Crunchyroll; certo, qualche momento di erotismo è presente, ma si tratta più che altro di vedere le imbarazzanti “prime scoperte” di due ragazzi che stanno crescendo e scoprono cosa sia l’attrazione fisica.

Potete recuperare tutti gli episodi di My Dress-Up Darling in streaming su Crunchyroll: per abbonarvi potete andare direttamente su GameStop a questo link.


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Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.

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