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Miyamoto era preoccupato del setting di Super Mario Odyssey

Se si vuole sapere qualcosa sul mondo Nintendo, probabilmente nessuna fonte è più autorevole e meritoria d’attenzione di Shigeru Miyamoto. Basta il nome per sapere all’istante di chi stiamo parlando, e che cosa è scaturito da una delle menti più geniali del settore. Ed è proprio per questo che conviene sempre starlo ad ascoltare quando rilascia qualche dichiarazione su questo o quel gioco, come è successo nelle scorse ore durante un’intervista ad IGN che aveva come tema principale Super Mario Odyssey.

Il titolo sembra promettere benissimo, e siamo sicuri che molti fan aspettano con trepidazione il 27 ottobre. Miyamoto ha condiviso alcune delle perplessità che ne hanno accompagnato lo sviluppo, e che con il tempo si sono andate sempre più affievolendo:

L’introduzione di New Donk City mi preoccupava, perché non sapevo come avrebbero reagito i giocatori a questa novità. Vedere Mario in un contesto così vicino alla realtà, vedere come il suo correre e saltare in giro per la città venisse percepito come normale rappresentavano delle cose che potevano far storcere il naso a più di qualcuno. Ma volevamo realmente arrivare a questo, e permettere ad un personaggio storico come lui di fare cose nuove, di esplorare ambienti nuovi e di innovarsi pur mantenendo la propria unicità.

L’innovazione nelle meccaniche di gioco ed in altri aspetti è uno dei motivi che stanno alla base del successo di molte proprietà intellettuali di Nintendo. Mario e Miyamoto non hanno alcuna intenzione di fallire, e si preparano a fronteggiare il responso dei giocatori: rimanete con noi per sapere se ce la faranno.


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