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Metro Exodus avrà livelli enormi, ma non sarà un open-world

Uno dei titoli di punta di questo 2018 sarà sicuramente Metro Exodus, che andrà idealmente a chiudere la trilogia di sparatutto dalla forte impronta narrativa sviluppati da 4A Games. In attesa dell’uscita i dettagli sul gioco iniziano ad arrivare copiosi, ed oggi si parla di ambientazioni: uno dei punti di forza dei due precedenti capitoli risiedeva nell’alternanza tra fasi al chiuso, spesso proprio nella metropolitana che dà il nome al titolo, e fasi all’aperto nelle quali poter esplorare mappe più ampie.

Gli sviluppatori hanno affermato che le ambientazioni di Metro Exodus saranno nettamente più grandi rispetto a quelle di Metro 2033 e Metro: Last Light, ma al tempo stesso non si può tecnicamente parlare di open world visto che non si potrà tornare indietro per rivisitare zone già esplorate. In ogni sezione ci si potrà muovere liberamente, ma una volta abbandonata non potrà essere raggiunta per una seconda volta.

L’impressione è che con la chiusura della trilogia l’asticella si sia alzata parecchio, sia per quello che riguarda il comparto tecnico che l’esperienza complessiva di gioco: e noi non vediamo l’ora di veder confermate queste sensazioni.


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