Judo Boy

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Manganalisi di Judo Boy la serie – Anime Factory

Sulla mia moto corro presto, lo troverò quel maledetto!

Judo Boy

Kurenai Sanshiro (Sanshiro il rosso) in italiano conosciuto come Judo Boy, è un anime creato dallo studio Tatsunoko e basato sul manga omonimo di Tatsuo Yoshida che ha letteralmente spopolato negli anni ’70, una decade che ha visto l’espansione delle arti marziali in tutto il mondo (complici anche i film di Bruce Lee). In Italia, Judo Boy è arrivato solamente nella decade successiva (gli anni ’80, già casa di giganti come Dragon Ball e Hokuto No Ken) ma ha riscosso molto successo anche in terra nostrana, anche se al netto della censura che (purtroppo) ha messo la sua mano anche su quest’opera.

Judo Boy conta ventisei episodi, non molti per un anime (anche di quell’epoca) ed è un’opera decisamente sui generis, poiché manca un vero e proprio finale a incoronare le vicende di Sanshiro. O meglio, manca un finale per questo come è considerato da noi, ovvero il pubblico occidentale. In effetti, in ottica nipponica, la serie ha un inizio e una fine piuttosto coerenti. Judo Boy è una storia di dolore, di vendetta e di redenzione, una di quelle di cui è facile innamorarsi, specie se (come chi vi scrive) siete amanti del Giappone e delle sue infinite contraddizioni.

Ed ora, esaminiamo insieme questo cofanetto con tutti e ventisei gli episodi di Judo Boy.

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©Tatsuo Yoshida/Tatsunoko Productions. 2021 Yamato Srl. per l’edizione italiana.


Dettagli tecnici

Prodotto: Judo Boy – La serie
Durata:
650 minuti (extra esclusi)
Regia:
Ippei Kuri
Versione:
Home Video Blu-ray
Video: 
MPEG-4 1080p
Lingue e sottotitoli:
Italiano e Giapponese 2.0 DTS-HD Master Audio | Sottotitoli in Italiano (fedeli all’originale)
Extra:
Booklet di 32 pagine, sigle e trailer originali
Prezzo ufficiale:
19,90 €

La Manganalisi dell’edizione home video è stata realizzata grazie al gentile supporto di Koch Media.


Analisi e impressioni

Le vicende di Sanshiro hanno inizio con un evento traumatico, un trope comune a molte storie di vendetta: la morte di un genitore. Il nostro protagonista è l’allievo principale della prestigiosa scuola di Judo della sua famiglia, e una sera assiste impotente all’uccisione del padre per mano di un misterioso uomo, il quale nello scontro perderà un occhio di vetro. Con solo questo indizio fra le mani, Sanshiro è devastato dalla rabbia e dal dolore. Comprende che la sua scuola non è la più forte al mondo e che lui stesso non è un combattente eccellente come pensava.

Viene quindi avvicinato da un altro uomo che si dichiara conoscente del padre, pronto a insegnargli tutto ciò che gli manca per diventare un combattente decisamente più letale di quanto la Scuola Kurenai abbia mai sperato di creare. E in effetti ci riesce: dopo un allenamento terrificante, Sanshiro è pronto per salire sulla sua moto rossa e partire alla ricerca dell’uomo da un occhio solo, per vendicare la morte del padre e abbatterlo senza alcuna pietà.

Fra tecniche prese da altre arti marziali come Ju-Jitsu, Karate (ma anche Kendo), Sanshiro viaggia e affronta decine di nemici in moltissime puntate autoconclusive, spinto solo dalla sua cieca determinazione e dalla sua (all’apparenza) inestinguibile sete di vendetta. Lo schema degli episodi di Judo Boy è solitamente molto ripetitivo, con il nostro protagonista che arriva in un villaggio per scoprire che uno o più abitanti (spesso di sesso femminile) sono in difficoltà a causa di un uomo malvagio con un occhio solo. Gli incontri sono solitamente spietati, anche se nel cuore di Sanshiro c’è spazio per un profondo senso di onore e giustizia, tipico degli eroi nipponici.

Solitamente il nostro protagonista ha la peggio all’inizio, ma la situazione si ribalta quando indossa il suo Judogi rosso, il kimono da combattimento della sua famiglia, che spesso pare conferirgli davvero una sorta di superpotere in grado di sconfiggere qualsiasi avversario. In realtà anche qui torniamo a un cliché tipico dei prodotti narrativi giapponesi: la sua uniforme è un simbolo, un’idea, l’eredità della sua famiglia che, simbolicamente, combatte con lui dandogli più forza, energia e determinazione.

©Tatsuo Yoshida/Tatsunoko Productions. 2021 Yamato Srl. per l’edizione italiana.

Come molti prodotti d’animazione giapponese, anche in Judo Boy non è assente l’umorismo, questa volta portato da un ragazzino, Ken, e dal cane, Bobo, i quali seguiranno Sanshiro in tutte le sue peripezie, e spesso fungendo da veri e propri “Deus Ex Machina” quando, praticamente dal nulla, lanceranno al nostro eroe il suo Judogi per una vestizione rapida in combattimento.

©Tatsuo Yoshida/Tatsunoko Productions. 2021 Yamato Srl. per l’edizione italiana.


Uno sguardo all’edizione

Come oramai da tradizione per quanto riguarda i blu-ray editi da Anime Factory (Koch Media) anche Judo Boy – La Serie si presenta in una confezione amaray con slipcase, con tre dischi blu-ray e un booklet incluso.

Questa edizione di Judo Boy – La Serie è un’edizione limitata che contiene un booklet da 32 pagine, all’interno del quale potete trovare decine e decine di bozzetti originali che spaziano dal protagonista Sanshiro Kurenai agli antagonisti, i comprimari e persino i veicoli (come la moto rossa del nostro eroe). Una vera chicca per gli appassionati.

La versione blu-ray di Judo Boy gode del nuovo transfer in versione 16:9 HD da negativo originale, realizzato molto bene. C’è però da sottolineare che i difetti dovuti all’usura della pellicola originale sono purtroppo rimasti anche qui. Inoltre, come segnalato da Yamato Video, le sequenze iniziali degli episodi 11 e 25 sono particolarmente deteriorate. Un vero peccato. L’audio invece è il solito DTS HD Master Audio, che anche qui presenta alcune novità. Alcune parti dell’anime non erano doppiate in italiano, poiché originariamente censurate; questi ora hanno ricevuto nuove registrazioni per rendere più coerente la visione.

I contenuti extra comprendono tutte le opening dell’anime, oltre che i trailer originali. Fa però effetto (e da conoscente di vecchia data dell’anime ancora di più) non vedere la famosissima sigla italiana cantata da Mario Balducci. Una mancanza che brucia, specie in un prodotto così curato.

Leggi tutte le Manganalisi – Anime


Cosa ne pensa il Nerd-O-Meter?

Judo Boy è una storia di violenza, rabbia, vendetta e redenzione. Non a caso ho detto che manca di un finale nel senso occidentale del termine: l’ultima puntata vede Sanshiro compiere un atto molto simile a quello subito da lui stesso all’inizio dell’anime, un colpo che lo fa riflettere e maturare come uomo e combattente.

Non c’è quindi uno scontro finale con l’uomo con un occhio solo, ma solo la presa di coscienza di un circolo vizioso fatto di rabbia e rancore che Sanshiro stesso spezza, crescendo e decidendo che, se mai troverà l’uomo che ha ucciso suo padre, lo affronterà in un combattimento leale, privo della spinta sadica e autodistruttiva portata dalla vendetta.

Nonostante il tratto a volte acerbo e il ritmo decisamente più lento delle produzioni odierne (ricordiamoci che è un prodotto datato 1969), Judo Boy non perde il suo smalto nel raccontare una storia profonda e coinvolgente, dall’inizio alla fine.

Consiglio quindi a tutti gli appassionati di anime e manga (anche ai più “vetusti”) di rimettere mano a questa storia, perché nonostante tutto ha ancora molto da insegnare e da raccontare.

Per maggiori informazioni sull’edizione potete consultare il sito ufficiale.

©Tatsuo Yoshida/Tatsunoko Productions. 2021 Yamato Srl. per l’edizione italiana.


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Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.

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