Doctor Who: The Edge of Time VR – Recensione

Si parte per un viaggio attraverso il tempo e lo spazio!

Doctor Who: The Edge of Time VR – Recensione
Doctor Who: The Edge of Time VR – Recensione
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Doctor Who è una serie televisiva che non ha di certo bisogno di presentazioni.

Le avventure del Dottore ci accompagnano ormai da oltre 50 anni (anche se c’è stata una grande pausa tra la fine della serie classica e quella attuale), ma nonostante tutto non sono state molte le trasposizioni videoludiche di questa saga.

Maze Theory e PlayStack hanno voluto quindi rimediare con Doctor Who: The Edge of Time VR, e come si può intuire dal titolo si tratta di un gioco in realtà virtuale e disponibile per PlayStation VR, HTC Vive e Oculus Rift.

Vediamo quindi se il gioco è riuscito a rendere giustizia ad un nome così importante nella storia della televisione.

La trama di Doctor Who: The Edge of Time VR inzii come nel più classico dei modi, ovvero con il destino dell’intero universo appeso ad un filo.

Il Dottore, che nel gioco ha il volto e la voce originali di Jodie Whittaker, è intrappolata ai confini del tempo, e una nuova e misteriosa minaccia rischia di far scomparire la vita da ogni pianeta.

Quello che dovrebbe essere come un evento catastrofico è solo una normale giornata per il Dottore, e tramite dei mezzi di fortuna riesce a mettersi in contatto con un semplice e anonimo umano (ovvero noi) fornendo istruzioni su come aiutarla a liberarsi e sconfiggere la minaccia.

Senza farci troppe domande (chi non batterebbe ciglio di fronte a una situazione apocalittica?) veniamo quindi trascinati in una avventura attraverso lo spazio e il tempo alla ricerca di particolari Cristalli necessari per risolvere la situazione, ma naturalmente non mancano dei risvolti nella trama e colpi di scena come gli episodi televisivi ci hanno abituato.

Doctor Who: The Edge of Time VR effettivamente potrebbe essere visto come un grande episodio speciale dalla durata di circa 3/4 ore, con la particolarità di “viverlo” in prima persona grazie alla realtà virtuale.

Doctor Who: The Edge of Time VR effettivamente potrebbe essere visto come un grande episodio speciale dalla durata di circa 3/4 ore

Pur essendo degli umani sarà comunque come vestire i panni del Dottore, infatti visto la sua prigionia saremo noi a dover utilizzare il suo iconico cacciavite sonico e guidare il leggendario T.A.R.D.I.S. (Time And Relative Dimension In Space), la cabina blu che “è più grande all’interno” e funge sia da astronave che da macchina del tempo… sempre se si riesce a destreggiarsi tra tutte le leve e pulsanti necessari per farla funzionare, cosa che se nello show non sembra semplice, nel gioco è ancora più complicato, ma sempre emozionate.

A livello di gameplay il gioco propone una formula piuttosto classica e già vista anche in altri titoli, ma comunque valida: la visuale naturalmente è in prima persona e potremo muoverci liberamente per l’area di gioco, e il focus principale è sugli enigmi.

Nonostante sia presente qualche sezione più “action” come i fan della serie sapranno in Doctor Who si risolve tutto con la logica e l’investigazione, e praticamente mai con le armi.

L’unico strumento a disposizione è il già citato cacciavite sonico, e potremo utilizzarlo per aprire porte bloccate (non tutte) e analizzare oggetti, inoltre potremo interagire con l’ambiente tramite l’utilizzo delle mani: è richiesto quindi l’utilizzo dei controller Oculus Touch o PS Move in caso di PlayStation VR.

Gli enigmi sono abbastanza intuitivi e ci chiedono ad esempio di afferrare e analizzare oggetti per scoprire codici segreti, attivare interruttori, posizionare elementi nel giusto ordine, allineare raggi laser e così via, e anche se spesso la soluzione è abbastanza ovvia, in alcuni casi potrebbe invece richiedere un ragionamento più complesso, ma fortunatamente il Dottore o altri alleati temporanei ci comunicheranno dei suggerimenti su come proseguire.

Il vero punto di forza di Doctor Who: The Edge of Time VR è l’atmosfera: grazie alla realtà virtuale si ha davvero la sensazione di essere all’interno di un episodio televisivo, e incontrare “dal vivo” alcuni nemici storici del Dottore come i Dalek o gli Angeli Piangenti è un’esperienza che i fan apprezzeranno sicuramente.

Il vero punto di forza di Doctor Who: The Edge of Time VR è l’atmosfera

Il gioco inoltre ha la tendenza ad esplorare maggiormente il lato horror di Doctor Who, e in parecchie situazioni si è costantemente in ansia, in particolare quando si incontrano gli Angeli Piangenti, che anche nello show sono tra i nemici più spaventosi.

Dal punto di vista tecnico invece il titolo purtroppo mostra il fianco a diverse critiche, e i modelli poligonali e le ambientazioni risultano fin troppo spoglie e povere di dettagli.

Ottimo invece il comparto audio grazie alle musiche e suoni originali della serie TV, così come il doppiaggio inglese di Jodie Whittaker: non temete comunque, è possibile attivare i sottotitoli in italiano, anche se si perde in parte il senso di immersione con delle scritte che ci fluttuano davanti gli occhi, per cui se siete ferrati in inglese provate a giocare senza.

Conclusioni

Doctor Who: The Edge of Time VR è un titolo che di certo non sarà ricordato come uno degli esperimenti migliori per VR (anzi), ma nonostante tutto è una esperienza che i fan della serie TV dovrebbero provare.

Non ci sono meccaniche particolari o nulla che non si sia già visto in VR, e il gioco punta tutto sul fan-service gettando i giocatori in un calderone di citazioni e momenti simili a quelli che abbiamo sempre visto sul piccolo schermo.

Potete pensare a Doctor Who: The Edge of Time VR come un enorme episodio speciale in attesa della nuova stagione, motivo per cui si tratta di un titolo rivolto unicamente ai fan hardcore del Dottore: se rientrate in questa categoria il gioco potrebbe riservare qualche sorpresa, altrimenti il panorama della realtà virtuale offre di meglio.

Good

  • Sembra di essere in un episodio della serie
  • Tante citazioni per gli appassionati
  • Chi non ha mai sognato di salire sul T.A.R.D.I.S. e di "guidarlo"?

Bad

  • Comparto tecnico abbastanza arretrato
  • Meccaniche di gioco fin troppo "classiche", in VR si può osare di più
  • Longevità ridotta all'osso
6

Discreto

Il suo sogno è vedere un giorno la fine delle console war e tornare ai tempi in cui si giocava per divertirsi, non per contare i pixel o i frame. Nel profondo è consapevole che si tratta di un'utopia, ma nel frattempo lui si gode tutte le piattaforme disponibili sul mercato senza rinunciare a nulla, alla faccia dei fanboy. Ha una ossessione al limite del maniacale per Batman, Star Wars e il collezionismo di statue e Collector's Edition di videogiochi, tanto che la madre ancora si chiede perché semplicemente non si droghi come tutti i ragazzi della sua età... di sicuro spendeva di meno.

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