full metal furies

GDC 2017

Full Metal Furies – Anteprima GDC 2017

Un po' Double Dragon, ma in quattro. E con le armi...

full metal furies

San Francisco – I pixel, nei videogiochi, sono come le rughe attorno agli occhi di George Clooney: più li metti in mostra e più sono affascinanti (nel caso delle rughe, tengo a precisarlo, funziona solo con il signor Clooney. A me danno solo del vecchio). Nel mezzo dell’evento ID@Xbox era davvero impossibile non notare dei pixel grandi come un cubo di Rubik in uno schermo grande una sessantina gagliarda di pollici: ecco perché, incuriositi dalla situazione, ci siamo avvicinati alla demo station di Full Metal Furies, nuovo titolo dei ragazzi di Cellar Door Games che, con un cambio secco di direzione artistica e una virata che strizza entrambi gli occhi al gioco cooperativo, mira a conquistare i cuori dei giocatori in quattro e quattr’otto. Non che lo sviluppatore londinese sia l’ultimo arrivato: se Rogue Legacy parla già da solo, per il sottoscritto l’amore era già nato nel lontano 2009 con Don’t shit your pants… Ma questa, come si dice, è un’altra storia.

Full Metal Furies, dunque. Trattasi di un titolo dall’animo dichiaratamente multi, sia che si tratti di far baldoria con altri tre balordi nel divano del proprio salotto, sia online dietro ad un headset. Dal punto di vista del gameplay, di primo acchito, ci troviamo di fronte a qualcosa di simile ad una rivisitazione di Double Dragon, con i quattro eroi a spasso per la mappa a vomitare piombo sui malcapitati nemici di turno, boss inclusi. Ma questa è solo la scorza più esterna del nuovo prodotto dello studio londinese, che nasconde al proprio interno molta più ciccia di quanta quei teneri pixel riescano a nascondere.

Partiamo dai personaggi: quattro personaggi, quattro classi distinte. Abbiamo Erin l’Ingegnere, una combattente mid/near super esperto di bombe e tecnologia, Alex la Combattente, una simpatica donna bendata che mena cazzotti con un enorme martello manco fosse Conan il Barbaro, Thriss la Sentinella, armata di una piccola spada e di uno scudo con cui proteggere sé stessa (e gli altri) dalle angherie nemiche e, dulcis in fundo, Meg il Cecchino, le cui doti immaginiamo capirete da soli. Già dalla brevità della demo provata (per l’occasione in team con altri due colleghi italiani, per un dream team tutto azzurro) è stato possibile notare come l’esperienza di gioco vari sensibilmente a seconda della scelta del personaggio: se il cecchino avrà una vita di stenti e sarà quello destinato a prendere più legnate dai nemici veloci, Combattente e Sentinella saranno quelle il cui rapporto mazzate prese / mazzate date sarà maggiore. Tocca dunque giocare di squadra e coprirsi le spalle a vicenda: una soluzione che magari alle prime partite si considera sopravvalutata, ma diventa fondamentale man mano che si prosegue nell’avventura – e la difficoltà aumenta di pari passo.

full metal furies
Di aspetti positivi, Full Metal Furies sembra averne parecchi. Le classi dei personaggi sono sicuramente interessanti, così come lo sono le modalità coop off e online. Come sempre, è disponibile anche una modalità giocatore singolo, dove per ovviare alla linearità (e in parte alla monotonia) sarà possibile alternare da una Furia all’altra con la semplice pressione di un tasto. Il charachter design, al momento, ci è sembrato positivo, con la presenza di diverse tipologie di soldato armato nemico e di qualche boss particolarmente ispirato. Sicuramente avremo le idee più chiare a prodotto completo, ma quanto visto nella prova odierna ci ha lasciato un’opinione positiva sul lavoro di Cellar Door Games. Ancor più interessante, tuttavia, è la meccanica RPG dei personaggi, che con gli item e il denaro ingame raccolto potranno essere expati come tradizione rolistica insegna, andando in questo modo ad aumentarne statistiche, tanto offensive quanto difensive, e potenziando l’efficacia dei relativi attacchi standard e speciali. Non mancano equipaggiamenti super cool, segreti nascosti con sadismo dallo sviluppatore e altre interessanti amenità da scovare: la parola d’ordine, in queste circostanze, è grinding, e maggiore sarà il tempo investito nella ricerca, maggiori saranno i benefici.

Trattandosi sostanzialmente di un brawler per un massimo di quattro giocatori, criticare una eccessiva linearità degli scenari sarebbe al limite del ridicolo. Full Metal Heroes, se proprio vogliano stanare un difetto, soffre di una leggera imprecisione in termini di mira, quando (specie utilizzando la classe Ingegnere o Cecchino) parecchi colpi non sembrano andare a centro nonostante la vicinanza del bersaglio. Premesso questo, il rischio maggiore di un titolo come questo potrebbe coincidere alla lunga con la ripetitività degli scenari e delle missioni da compiere: ma si tratta solo di una supposizione non certo corroborata da una demo di circa 20 minuti. Ne sapremo sicuramente di più a biglie ferme, in sede di recensione.

Impressioni dalla GDC 17

Con quello stile un po’ così, quei personaggi un po’ così e quella colonna sonora un po’ così, Full Metal Furies è uno di quei titoli a cui ti avvicini magari un po’ titubante, provi perché sei curioso e, una volta presa mano, tutto hai voglia di fare tranne che passare il pad a qualcun altro. Semplice, immediato ed intuitivo, il titolo di Cellar Door Games vanta una profondità molto maggiore di quanto la propria direzione artistica e l’apparente gameplay lascino presagire: organizzazione in classi, sviluppo del personaggio in stile RPG e cooperazione rappresentano le chiavi di lettura ideali per apprendere al meglio Full Metal Furies. Un titolo non certo rivoluzionario, ma che in compagnia di tre buoni amici ha tutte le carte in regola per rendere più esplosiva la vostra serata.

Bello, simpatico, intelligente e super esperto di videogiochi, ha sviluppato un'incredibile capacità nello scrivere cazzate.. Gioca ai giochini elettronici dall'86 e ci scrive a riguardo dal 2006 o giù di lì.. Ma non fateglielo notare, che poi si monta la testa..

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