L’Iran banna Clash of Clans

Un blocco totale su tutto il territorio.

Clash of Clans

Il governo iraniano ha comunicato che una delle creature più riuscite di Supercell, Clash of Clans, non sarà più disponibile sul territorio nazionale. Il motivo è presto detto: il gioco promuoverebbe la guerra tribale tra fazioni (o giocatori, popolazioni, a voi la scelta. NdR).

Un vero peccato, perché l’Iran, stando alle statistiche, è una Nazione popolata da gamer accaniti e fedeli ai videogames: molti guadagni, molto supporto al gioco e acquisti in-app decisamente frequenti. Cafe Bazaar, partner di Supercell e distributore del titolo, sarebbe stato contattato da un numero esagerato di giocatori richiedenti spiegazioni, ma al momento il ban rimane attivo nonostante all’orizzonte ci sia la speranza di scaricarlo nuovamente con forti limitazioni.

Secondo caso di blocco per motivi che possono essere definiti sia giusti che ingiusti (dipende dai punti di vista), ma si torna sempre al discorso che la peggio tocca al videogiocatore, impotente davanti a queste decisioni. Prima Pokémon GO, ora Clash of Clans.

Chissà se in futuro subirà la stessa sorte anche Clash Royale.

Clash of Clans


Fonte

Appassionato e divoratore sfegatato di videogame, scemo a tempo pieno, cacciatore di Cosplayer, cuoco mercenario e cercatore di risposte a domande esistenziali come: "A cosa servono gli slot uniti delle armi di Final Fantasy VII?", "Cosa diavolo sono le Junction?", "Freija che animale è?" e "Quina quant'è brutta?". Comunque non ho ancora capito quanto sia brutta Quina e se Freija sia un topo o uno shitzu.

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