Ys: Memories of Celceta – Recensione

Ys: Memories of Celceta – Recensione

Il mondo di Ys ormai lo conosciamo bene. Con ben tredici titoli che ruotano intorno alle avventure di Adol Christin, dal 1987 abbiamo potuto approfondire tutto ciò che riguarda l’antico regno scomparso, la tecnologia perduta dell’emelas e la storia del giovane protagonista dai capelli rossi, senza mai imbatterci in spinosi dubbi o fastidiosi vuoti narrativi. Per chi dovesse già conoscere Ys IV: Mask of the Sun e Ys IV: The Dawn of Ys, sviluppati rispettivamente dalla Tonkin House e dalla Hudson Soft, questo capitolo per PS Vita viene riconosciuto ufficialmente dal canone della serie creata dalla Nihon Falcom Corporation e va a sostituire i due capitoli “non canonici” attraverso un’operazione di fine restyling. La sua trama coinvolgente, una formula collaudata per un gameplay frenetico e divertente ed un’ambientazione profonda e dettagliata hanno fatto di questo nuovo Ys: Memories of Celceta, come vedremo, un pezzo da collezione necessario per gli amanti della serie.

Amo i videogiochi sin da quando ho messo le mani sul mio primo Commodore 64 nel lontano 1992. Ora cerco di coltivare la mia passione videoludica in ogni momento libero della giornata. Il mio genere preferito? JRPG per tutta la vita.

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