Ci attende un lungo viaggio, da compiere nel nome dell'umanità
Che viaggio, signori! Dopo aver dedicato le ultime settimane della mia vita da gamer a Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition (acquistabile a questo link) ne sono uscito un po’ in burnout ma anche colpito, ispirato e tentato di tornarci sopra per completare tutto il completabile a disposizione. È una bella sensazione, che non capita con tutti i giochi che ti impegnano molto tempo in fase di recensione, e che tratteggia adeguatamente l’idea di quanto possa essere valida questa riproposizione del massiccio JRPG originariamente approdato su Wii U nel 2015.
Come ho avuto modo di ricordare anche in fase di anteprima (che vi invito a leggere per completezza) infatti, ci troviamo tra le mani la conversione di una delle ultime esclusive rimaste confinate sulla sfortunata console Nintendo, la quale al tempo divenne un vero cult per tutti i possessori di Wii U. Se consideriamo però che la base installata di poco più di 13 milioni di console si tradusse in meno di un milione di copie vendute (circa 800/900 mila, in ogni caso un attach rate ottimo), è evidente che ci fosse del margine per rispolverare il gioco e offrirlo a una nuova utenza.
Quale migliore occasione dunque se non quella di portare su Nintendo Switch, la console che già ospita tutti e 3 i capitoli della serie principale Xenoblade Chronicles, una “versione definitiva” del gioco? E magari, visto che ci siamo, aggiungere una conclusione degna di questo nome all’incredibile cliffhanger con cui è stato chiuso il titolo originale? Questi sono gli obiettivi che si pone Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition: riuscirà Monolith Soft a conquistare ancora una volta il pubblico?
BENTORNATI SU MIRA







Prima di decantare pregi (molti) e difetti (qualcuno) di questa produzione aggiornata al 2025, va fatta una premessa fondamentale: abbiamo tra le mani un gioco di 10 anni fa, pensato per un peculiare hardware a doppio schermo, di ritorno oggi in una forma tendenzialmente uguale all’originale salvo qualche aggiustatina all’interfaccia utente, un paio di meccaniche extra e qualche contenuto aggiuntivo nebulizzato nel corpo “originale”.
Abbiamo tra le mani un gioco di 10 anni fa, pensato per un peculiare hardware a doppio schermo
Dalla sua prima uscita a oggi abbiamo avuto l’opportunità di goderci Xenoblade Chronicles 2 e 3, titoli che hanno rivisto e perfezionato il sistema di combattimento della serie, dandogli una forma molto efficiente per immediatezza e precisione nella scelta dei comandi. Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition è un titolo ancora figlio del passato e che ci riporta al sistema delle “abilità a scorrimento”, che è un po’ croce e delizia del primo capitolo e che onestamente, in questo periodo storico, può risultare un po’ anacronistico.

COME SI COMBATTE?
Né turni, né azione: in Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition il party esegue automaticamente degli attacchi base (potendo alternare tra due armi) e poi sta al giocatore attivare le tecniche adatte per infliggere danni aggiuntivi e sinergizzare l’azione con gli altri membri. Sulla carta è un po’ cervellotico, ma col tempo si prende confidenza.
Bizzarro iniziare un’analisi concentrandosi su un singolo aspetto che suona male, vero? Beh questo perché è utile smarcare le prime criticità per concentrarsi su quello che il gioco fa alla grandissima, come pochi altri al mondo. Avevo già avuto modo di esprimere il mio trasporto in merito al “senso di avventura” offerto dalla serie Xenoblade e, in particolare, da Xenoblade Chronicles X, ma dopo aver vissuto il gioco nella sua interezza, non posso che confermare quanto esilarante sia tuffarsi nel mondo di Mira.
Siamo pionieri dell’umanità catapultati in un nuovo mondo e il nostro obiettivo è superare ogni avversità per ricostruire la nostra specie
Abbandonando gli stilemi classici del JRPG, qui troviamo un hub centrale (già da solo è vasto e ricco di opportunità) da cui partire per scandagliare centimetro per centimetro il mondo di gioco. Che si tratti di una missione di esplorazione, di scorta, di recupero materiali o abbattimento delle creature autoctone, poco importa: siamo pionieri dell’umanità catapultati in un nuovo mondo e il nostro obiettivo è superare ogni avversità per rimettere in piedi la nostra specie.

Nello specifico, dimentichiamo la progressione tipica del genere, che ci porta di città in città e di bioma in bioma: fin dal minuto zero qui possiamo girare per tutto il mondo e raggiungere ogni angolo a portata della nostra corsa e del salto. Questo vuol dire incrociare piccole creature innocue o trovarsi di fronte a temibili colossi di livello 30, 50, 70 o più: il coraggio sarà la dote principale da sfoggiare per muoversi rapidamente e progredire, imparando a riconoscere le bestie dall’animo aggressivo e quelle più docili, a cui girare intorno senza problemi.
Fin dal minuto zero qui possiamo girare per tutto il mondo e raggiungere ogni angolo a portata
L’esplorazione procede di pari passo con la trama ed è quindi fondamentale sbloccare nuove aree dei vari “continenti” di Mira per accedere ai capitoli avanzati. In modo poco elegante, ma coerente con la trama, si è obbligati a raggiungere determinate percentuali di “scoperta” delle singole aree per proseguire: approcciata nel mondo giusto, è una meccanica perfetta per conoscere il mondo, i personaggi comprimari e le forme di vita (comprese quelle nemiche) sparse per il pianeta. Non aspettatevi però città da visitare e grandi civiltà nascoste, l’approccio del gioco è sensibilmente diverso dai canoni tradizionali.



Andrò oltre e sarò più schietto: giocare Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition “di corsa” è il modo perfetto per rovinarsi l’esperienza. Se in altri titoli del genere il completamento delle quest secondarie è relativo e mirato principalmente al proprio piacere personale, in questo caso è cruciale per dare via a un sistema estremamente ramificato e strutturato di progressione narrativa, che coinvolge sempre nuovi comprimari, migliora il rapporto con loro e sblocca nuove funzionalità così come linee di trama nascoste e ricche di frammenti di trama avvincenti e sfide per i giocatori più tosti. Senza contare che facendo solo le quest principali, a conti fatti, la progressione degli eventi diventa poco credibile per la velocità con cui questi si susseguono.
Giocare Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition “di corsa” è il modo perfetto per rovinarsi l’esperienza
Il mondo di Mira va respirato a fondo, ammirato in tutta la sua sfolgorante purezza e spietatezza. Tra creature aggressive e pronte a farci delle imboscate, tempeste elettromagnetiche in grado di ferirci nel corso del tempo, aggressori alieni il cui unico scopo è disintegrarci, ci viene proposto un palcoscenico davvero incredibile e ricco di opportunità, che mette in scena un open world (non open map, come gli altri titoli della serie) in cui il nostro sguardo è la nostra bussola e l’unico limite sono le nostre capacità.

Parlare della trama non è troppo semplice, perché pur trattandosi di un titolo con 10 anni sulle spalle rimane d’obbligo la premura di non svelare apertamente un particolare snodo, che cambia radicalmente la nostra percezione degli eventi e che sarebbe un peccato esplicitare a coloro che non hanno giocato l’originale: come umani in fuga da una terra distrutta dalla battaglia tra due forze aliene (che hanno deciso di sfidarsi nella nostra atmosfera), troviamo in Mira un nuovo inizio e una nuova casa, in cui Neo Los Angeles diventa il punto di partenza per la ricostruzione.
È innegabile quanto i temi trattati siano davvero impattanti
Il perché sulla torre principale di questa città vi sia un numero in percentuale in bella vista o come mai su questo mondo tutte le specie presenti riescano a capirsi, beh, è tutto da scoprire passo passo. Pur non avendo apprezzato troppo il pacing narrativo, adeguatamente pesato per l’80% del gioco ed estremamente denso di esposizione e pipponi esplicativi vari verso la conclusione, è innegabile quanto i temi trattati siano davvero impattanti (il destino dell’umanità, in confronto tra specie, la scelta di chi debba sopravvivere o meno, il pregiudizio, le leggende, etc.) e perfetti per raccontare una storia di viaggi, esplorazione e nuovi inizi.



Certo, chi ha già giocato l’originale sa già cosa aspettarsi e pagherà il prezzo del biglietto solo ed esclusivamente per scoprire cosa si cela “dopo”… sì, avete capito bene: Nintendo e Monolith Soft hanno deciso di aggiungere nuovi contenuti canonici e centrali nell’esperienza al termine della storia originale, offrendo una closure che gli appassionati chiedevano da tempo. Le ultime parole nella Lifehold, quella spiaggia e quella figura… quante domande rimaste senza risposta!
Nintendo e Monolith Soft hanno deciso di aggiungere nuovi contenuti canonici e centrali nell’esperienza al termine della storia originale
Sui contenuti e sulla bontà di questa conclusione purtroppo non posso esprimermi in maniera dettagliata, ma sicuramente posso dire di aver apprezzato la volontà di richiamare in causa elementi già accennati e che meritavano di essere esplorati a dovere, nonché l’impegno profuso nell’offrire nuove opportunità di gameplay e raccordare quanto possibile gli elementi di lore con ciò che è stato esplorato negli altri titoli. Non sono però sicuro che sia la direzione che avrei voluto intraprendesse la storia però: a livello personale avrei preferito qualcosa di diverso… ma magari qualcuno apprezzerà.
Gli unici appunti extra che farei sono in positivo, in quanto i combattimenti in questa nuova fase spesso richiedono un po’ più di strategia rispetto al comune “brute forcing” della trama principale e l’area finale richiede un approccio abbastanza nuovo rispetto al gioco base, almeno quanto a progressione.

Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition è però anche e soprattutto un gioco. Un gioco “puro”, fatto di poche chiacchiere e di tanta sostanza, in cui ci si trova a padroneggiare un sistema di combattimento non necessariamente brillante per funzionalità ma ricchissimo di opzioni. Il giocatore può sperimentare con tipologie di classi e differenti armi, sbloccare e scegliere tecniche da usare in battaglia e abilità passive, costruendo passo passo il “guerriero perfetto” con cui affrontare ogni sfida.
Un sistema di combattimento non necessariamente brillante per funzionalità ma ricchissimo di opzioni
E le sfide più impegnative non potranno che essere ingaggiate a bordo degli skell, i fenomenali mech capaci di sfrecciare sui terreni e, al momento opportuno, volare nei cieli per regalarci una verticalità fino a quel momento inaccessibile e aprirci le porte di nuovi mondi. C’è da sentirsi piccoli, insignificanti, nel mezzo della grandezza di Mira, e gli skell sono il nostro lasciapassare a nuove opportunità e confronti. Oltre a essere dannatamente fighi e personalizzabili per capacità, armi, armature ed estetica, sono la chiave per raggiungere la libertà totale (carburante permettendo).
ONLINE? È ANCORA PRESTO
Purtroppo in fase di recensione non è stato possibile testare la modalità online a più giocatori, che come nell’originale propone missioni cooperative in multiplayer asincrono fino a 32 giocatori, i quali potranno anche raccogliersi in gruppi da 4 per eliminare nemici, raccogliere oggetti o cimentarsi nelle Battaglie Nemesi Globale, in cui lo scopo è abbattere eccezionali nemici. Su Wii U l’idea era geniale ed è sicuramente apprezzabile il suo ritorno in questa versione.
Esplorare il mondo offre nuovi punti di viaggio rapido e contribuisce, attraverso il sistema gestionale del Frontier-Nav, di ottenere risorse come denaro e Miranium, la fonte di alimentazione degli skell e materiale di scambio utile a sostenere la crescita delle diverse aziende produttrici di armi presenti a Neo Los Angeles – anche loro da sbloccare e sostenere con missioni secondarie. Nuove aree da esplorare e nuovo equipaggiamento portano a nuovi materiali e nuovi progetti, offrendo una progressione davvero molto naturale nel complesso.
E quando pensiamo di star sbagliando qualcosa nel disegno generale, sentendoci sottolevellati o con poche risorse possiamo appoggiarci (saggiamente) alle missioni di allenamento che consentono di recuperare esperienza, soldi e Miranium o aumentare l’affinità con i compagni, utile a sbloccare quest secondare.
Il mondo di Mira è vasto e risponde ai nostri “stimoli”: la curiosità porterà sempre a conseguenze e opportunità
Il mondo di Mira è vasto e risponde ai nostri “stimoli”: la curiosità porterà sempre a conseguenze e opportunità, in particolare per quel che concerne nuovi personaggi che si andranno ad aggiungere al cast principale. Ci sono alcune gradevoli aggiunte in questa riedizione, con personaggi prima non giocabili ora disponibili e compagni creati appositamente per questo gioco, un po’ slegati dal filo principale ma comunque in grado di offrire spunti molto interessanti tra trama e funzionalità (Neilnail nel primo caso, Liesel nel secondo).


Ma quanto è “definitiva” questa edizione di Xenoblade Chronicles X? Discorso complesso: lato tecnico tutto sommato il lavoro svolto è più che discreto, offrendo una pulizia video anni luce avanti a quanto visto con il secondo e terzo capitolo (davvero problematici da questo punto di vista), ma il risultato è ottenuto a scapito del framerate che ogni tanto patisce l’uso e l’abuso di effetti a schermo. Nulla di ingiocabile, sia chiaro, ma permangono un po’ delle difficoltà e delle ingenuità del gioco originale (come pop-in di alcuni elementi e le macchine “intangibili di Neo LA) che esistevano per consentire il miracolo tecnico avvenuto su Wii U. A livello artistico, invece, si nota un buon lavoro per riallineare i modelli dei visi allo stile della serie principale (bene così, su Wii U erano un po’ inquietanti).
Permangono un po’ delle difficoltà e delle ingenuità del gioco originale
Ritorna il sontuoso accompagnamento audio, graziato dal genio “elettronico orchestrale” di Hiroyuki Sawano qui presentati in versione riarrangiata o classica (a vostra preferenza). A 10 anni di distanza dal titolo originale, la scelta di affidare a questo artista la composizione della colonna sonora continua a essere vincente e a donare a questo prodotto una personalità unica, che lo stacca positivamente dalla “serie principale”. Alla fine vi rimarranno sicuramente in testa alcune delle tracce e anche voi, in un certo senso, vi troverete “stuck on a different planet“.

I NUOVI CONTENUTI
Cosa c’è di nuovo in questo Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition? Oltre a nuovi personaggi comprimari, che appaiono durante la storia originale, avremo modo di seguire un nuovo finale esteso, che prosegue direttamente dopo gli eventi che conosciamo. Le tematiche chiamate in causa sono molto interessanti e aprono a nuove prospettive per la serie, ma purtroppo non ci è possibile illustrare nel dettaglio gameplay o storia: godeteveli!
Molto buono anche il lavoro di redesign dei menù anche se, purtroppo sapevamo sarebbe stato così, il passaggio al singolo schermo sacrifica un po’ tutti i sistemi messi in gioco da Monolith Soft e rende decisamente più macchinoso muoversi tra menù e funzionalità. Da rivedere anche la Seguipalla, la funzione di tracciamento del percorso ideale delle missioni: pur risultando migliorata anch’essa e funzionando alla grande la maggior parte delle volte, in alcuni casi (in particolare all’aperto) però sbrocca malamente, conducendo il giocatore in direzioni assurdamente improponibili rispetto alla destinazione prevista.
Con il nuovo level cap dei personaggi sbloccato, c’è tanto margine per sperimentare!
Bene ma senza lode gli interventi al combat system: la Carica Rapida è irrinunciabile e, essendo legata la sua progressione al completamento dell’esplorazione, diventa anche stimolo per il completamento del gioco in ogni suo dettaglio. Rimane però, come detto all’inizio, la sgraziata selezione delle abilità a scorrimento e senza tasti rapidi, oltre che l’ancor più ottuso sistema di gestione dei bersagli che non comunica efficacemente al giocatore la parte del nemico sotto attacco se non la si inquadra con la telecamera (sarò esagerato? Non credo).
Forse si poteva fare di più e, almeno per quel che concerne il combattimento, si respira un po’ l’occasione persa. Fermo restando però che con un po’ di pratica si superano le asperità. E poi, con il nuovo level cap dei personaggi sbloccato oltre il 60, c’è tanto margine per sperimentare: pronti a godervi 300 e passa ore di gioco?
Conclusioni
Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition è un gioco colossale, affascinante e a tratti soverchiante, capace di trasportare i giocatori in nuovo mondo con tutte le scarpe e senza chiedere il permesso. C’è da sentirsi come Dorothy nel mondo di Oz, ma senza la voglia di tornare a casa, anzi!
Se già la produzione originale era di livello, oggi ci troviamo di fronte a un’edizione definitiva migliorata praticamente sotto ogni punto di vista e il cui difetto più grande è da ritrovarsi, probabilmente, nel non aver migliorato abbastanza alcuni aspetti.
I nuovi giocatori troveranno ad attenderli un’avventura da centinaia di ore, mentre i veterani potranno esplorare i nuovi contenuti (complessivamente consistenti tra trame secondarie e nuovo finale) con rinnovato entusiasmo.
Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition è un ultimo, grande, regalo che ci viene fatto da Nintendo e Monolith Soft, che realizzano il sogno di migliaia di fan e trasformano ufficialmente la piccola console ibrida (e di conseguenza anche Nintendo Switch 2) nella nuova casa del multiverso di Xeno. Chissà che presto non si scopra qualcos’altro in merito al futuro della serie!
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Good
+Un gioco come nessun altro, da provare assolutamente.+Il mondo di Mira è una meraviglia+Centinaia e centinaia di ore di gioco, interconnesse in modo coerente+Gli skell valgono da soli il prezzo del bigliettoBad
-È tempo di andare oltre questo sistema di combattimento-Graficamente manca quel guizzo in più
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