Una dinastia inarrestabile
Eccoci di nuovo qui, amici amanti del wrestling! Anche quest’anno la strada per Wrestlemania ci porta a passare non solo dalla Royal Rumble e da Elimination Chamber, ma anche da un nuovo titolo per PC e console, pronto a offrirci tutto il divertimento che cerchiamo quando non siamo impegnati a seguire Raw e Smackdown: parliamo ovviamente di WWE 2K25 (acquistabile a questo link), ultimo capitolo del franchise “sportivo” da tempo affidato al team di Visual Concepts.
Dopo una sequenza di giochi convincenti, capaci di rimettere in pista un franchise divenuto un po’ claudicante, quest’anno ci si aspettava qualcosa di nuovo da una produzione che lo scorso anno sembrava aver raggiunto una sorta di “forma definitiva” pur senza stupire per innovazione. Ne abbiamo parlato in questa recensione, in cui invitavamo a mostrare un po’ di coraggio in fase creativa per provare a offrire ai giocatori qualcosa di nuovo.
Che dire nel merito? Prima di entrare nel dettaglio, possiamo confermare come anche in questa edizione si sia riusciti a dare forma a un prodotto completo, avvolgente, ricco di passione per la disciplina e capace di accompagnare i giocatori per settimane se non mesi a venire. Il che di per sé è già un successo, a voler essere onesti, considerando quanto sia difficile realizzare un titolo sportivo a cadenza annuale. Rimane comunque qualche situazione da limare, tra ingenuità di design e qualche incertezza figlia di uno sviluppo cross-gen piuttosto invasivo.
È tempo di scoprire di che pasta è fatto questo WWE 2K25!

Partiamo dal presupposto che rispetto allo scorso anno il team non ha “stravolto” nulla e che quindi, in generale, l’esperienza vissuta lo scorso anno con WWE 2K24 è una buona base di partenza per capire cosa ci attende a questo giro. Praticamente la totalità delle modalità presenti lo scorso anno ritorna (migliorata, ovviamente), e già di per sé queste tratteggiano un pacchetto consistente e valido nella sua proposta. Subito un plauso va al rinnovamento dell’interfaccia utente e dei menù, che mostrano un netto passo avanti per quel che concerne la fruibilità.
Un prodotto completo, avvolgente, ricco di passione per la disciplina
Ma il centro della scena, ed elemento da cui iniziare quindi questa recensione, se lo prende sicuramente la modalità “The Island”, la grande novità di WWE 2K25 introdotta in esclusiva per le console di nuova generazione: su invito dell’Original Tribal Chief, Roman Reigns, i giocatori si troveranno a visitare la “Island of Relevancy”, un luogo che finora è sempre stato ritenuto qualcosa di figurativo ma che invece, nel mondo dei videogiochi, diventa reale e teatro di tante opportunità per tutti coloro che seguono la vita della Bloodline.


In questa isola il giocatore avrà l’occasione di creare un personaggio da zero e seguire una storia che lo vedrà affrontare numerose sfide nel tentativo di ottenere un contratto con la WWE. Certo, questo contratto fa gola a molti, soprattutto se sono il Tribal Chief e Paul Heyman (graditissima presenza in tante modalità) a proporlo, lasciando intendere che chissà che in futuro non ci possa essere.
Gradualmente si può dare forma a un personaggio che ci assomiglia davvero per quel che concerne estetica e playstyle
L’esperienza offerta da The Island è curiosa, perché quando viene interpretata da “avventura”, seguendo la storia uno scontro dietro l’altro, risulta piuttosto carina, con momenti di scrittura anche divertenti. Il ritmo è abbastanza buono, la varietà di situazioni anche (tra match tag, regole speciali e via dicendo) e gradualmente si può dare forma a un personaggio che ci assomiglia davvero per quel che concerne estetica e playstyle. Forse nel complesso alcune interazioni e dialoghi nelle scene d’intermezzo possono risultare un po’ cheap per lo stile slideshow e l’assenza di doppiaggio, ma non stiamo parlando di qualcosa di tragico. Si può fare di meglio, questo sicuro.

Da rivedere l’esplorazione dell’isola: le diverse aree tematiche sono affascinanti e l’idea di un luogo che può essere un “santuario” del wrestling è sicuramente interessante, ma la navigazione senza mappa e senza viaggi rapidi porta il giocatore a trottare di destinazione in destinazione un po’ fiaccamente, soprattutto nelle fasi iniziali e anche per via dei lunghi caricamenti (eppure la modalità è esclusiva per console con SSD!). Ci sono comunque diverse ore di gioco da scoprire, con tanto di trama che punta a qualcosa in più di quanto ci si possa aspettare.
The Island è una modalità molto esigente per quel che concerne l’utilizzo dei VC
La presenza di personalizzazioni tra equipaggiamento e buff, la personalizzazione spinta e la libertà di scegliere il nostro stile di gioco possono essere espressi poi nelle sfide online, attivabili dai ring presenti nelle varie location. Una cosa va però tenuta davvero d’occhio: The Island è una modalità molto esigente per quel che concerne l’utilizzo dei VC, la moneta di gioco acquistabile con soldi reali, quindi nelle prime fasi conviene non sprecare il proprio bottino e dedicarsi agli acquisti dopo essersi goduti la storia e aver completato qualche obiettivo.


La questione degli acquisti va considerata anche in ottica trasversale tra le varie modalità: WWE 2K25 infatti punta a far giocare modalità come The Island o La mia Fazione per ottenere ricompense utilizzabili anche nelle altre modalità, che si tratti di una particolare versione di un wrestler (io divento matto per le action figure, con tanto di reazioni sbigottite dei commentatori) o di un elemento di personalizzazione, l’obiettivo è provare un po’ tutto.
La cosa ha senso anche e soprattutto per via di tutte le migliorie che sono state introdotte nelle singole modalità di gioco. Si potrebbe citare come nella modalità Universe, che ci consente di mettere in scena i nostri show preferiti fino al mimino dettaglio, determinandone gli esiti, sia stata data nuova enfasi ai promo e ci sia stato un rinnovamento per quel che riguarda le meccaniche di “interruzione” delle entrate, che offrono molte più opzioni per oggetti utilizzabili e momento di intervento.

Alcune delle novità più apprezzabili le ritroviamo in una delle modalità più amate, ovvero Il mio GM: ogni anno questa “sfida tra manager” vede aggiungere un nuovo tassello alle sue meccaniche e quest’anno probabilmente sono stati fatti i passi avanti più consistenti: la gestione del roster è più intensa, per numero e scelte da fare per “tamponare” durante l’anno, gli investimenti sullo show sono meno lineari e richiedono più pianificazione (non basta investire soldi, ma bisogna anche raggiungere obiettivi prima) e via dicendo.
Apprezzatissima la possibilità di creare dei PLE che coinvolgono tutti i brand presenti in gioco, ma ovviamente non bisogna aspettarsi regali: la simulazione di questi eventi può essere brutale per i nostri risultati se non pianifichiamo a dovere i nostri bonus utilizzando skill e oggetti dedicati. Per finire, abbiamo finalmente l’online! È infatti possibile creare una campagna Il mio GM con i proprio amici, giocando come nel multiplayer locale ma via remoto, con il solo scotto di non poter fare altro che simulare i match (ma tutto sommato va bene così, almeno per ora).


Per quel che concerne gli scontri Esibizione, l’aggiunta di maggiori rilievo è sicuramente legata alle Bloodline Rules, in cui può davvero succedere di tutto: si inizia con uno scontro brutale 1vs1 e poco alla volta, è possibile far entrare nuovi combattenti che vengono scelti dalla CPU tenendo conto di fazioni e relazioni tra le superstar.
L’aggiunta di maggiori rilievo è sicuramente legata alle Bloodline Rules
Nel mio caso ho voluto inscenare una rivincita tra Demon Finn Balor e Roman Reigns ricevendo l’aiuto prima da parte dei membri della Judgment Day e poi di Tanga Loa, pronto a ostacolare la Bloodline originale. Dall’altra parte Reigns ha rimesso in piedi il leggendario quartetto con gli Usos e Sami Zayn! Le possibilità sono davvero tantissime.

Bene ma forse meno del previsto la modalità Showcase di quest’anno, incentrata sulla Bloodline delle famiglie Anoa’i, Fatu e Maivia. Si parte col botto rimettendo in scena il main event di Wrestlemania 40 per poi attraversare alcuni dei momenti più importanti dei membri di questa leggendaria dinastia.
Uno dei cambiamenti forse più importanti di WWE 2K25 riguarda l’introduzione di una nuova visuale in terza persona
Non sempre però questi match sono così entusiasmanti e la costante pressione a ripetere le azioni originali, per ottenere i punteggi migliori, forse non si sposa al meglio con una modalità così “estesa”, sebbene funzioni nel complesso. Si sente comunque un po’ la mancanza di un focus sul singolo personaggio (come si fece in passato con Rey Mysterio e Cena) e qualcuno potrebbe non apprezzare l’eliminazione delle transizioni tra filmati originali e gioco (che a me, personalmente, piacevano un sacco).

Uno dei cambiamenti forse più importanti di WWE 2K25 e che speriamo non venga trascurato in futuro, sia dai giocatori che dal team, riguarda l’introduzione di una nuova visuale in terza persona. Al di là della necessità di eseguire alcune azioni tenendo premuto un tasto in più (R2/RT), questo nuovo approccio agli scontri è spettacolare e cambia radicalmente la percezione degli eventi.
Si perde l’aspetto “televisivo” ma si guadagna davvero tantissimo dal punto di vista del coinvolgimento
Vero, si perde l’aspetto “televisivo” ma si guadagna davvero tantissimo dal punto di vista del coinvolgimento, soprattutto nei momenti più spettacolari come Hell in a Cell, Money in the Bank, Elimination Chamber e tutti gli altri PLE che prevedono di muoversi in elevazione. Va a gusti, sia chiaro, ma sono sicuro che molti giocatori useranno la visuale in terza persona come standard.

Per quel che riguarda il gameplay in sé siamo ancora nell’ordine del gioco in cui è davvero necessario avere la prontezza di riflessi sopra la media per non farsi sopraffare dagli avversari, ma sono anche state introdotte numerose situazioni in cui è possibile sperimentare. Ad esempio tornano le Mosse Concatenate, con cui gestire il posizionamento in caso di “lock” tra i lottatori, e viene introdotto un minigioco per recuperare la valigetta di Money in the Bank. Diventa inoltre più semplice gestire le armi (sia come recupero che posizionamento), offrendo davvero un ventaglio di opportunità estremo.
Non è mai da trascurare la presenza di un potente e flessibile editor
In chiusura non è mai da trascurare la presenza di un potente e flessibile editor, che come ogni anno offre a tutti i giocatori la possibilità di creare i personaggi più folli e rendere praticamente sterminato il roster utilizzabile nelle varie modalità. Certo, se volete Brock Lesnar (grande assente di quest’anno) dovrete sperare che qualcuno lo faccia decente e non inguardabile come quello che mi sono trovato davanti io…
Conclusioni
WWE 2K25 è innegabilmente figlio di un progetto che ha ritrovato la strada giusta qualche anno fa e che ora deve fare il possibile per mantenere la direzione intrapresa senza strafare o stravolgere, in particolare considerano che stiamo ancora parlando di una produzione cross-gen e di sistemi di gioco piuttosto “consistenti” per volume di dati, metriche e situazioni. Non il genere di giochi più facile da rivoluzionare di anno in anno, diciamo.
Compreso questo, si può dire che siamo di fronte al consueto (ma con accezione positiva) pacchetto ben confezionato ed estremamente ricco di contenuti. Le criticità sono da ritrovare più che altro nella pesantezza di alcuni sistemi di gioco (i caricamenti e l’esplorazione nella modalità The Island ad esempio) e nel costante raffronto con il titolo dell’anno precedente, ma preso a sé stante WWE 2K25 è davvero imperdibile se si ama il wrestling.
Pieno di superstar, pieno di tributi, pieno di contenuti e pieno di gameplay: se volete fare il pieno di wrestling prima di Wreslemania, WWE 2K25 è la scelta giusta, su questo non c’è dubbio.
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Good
+Un'esperienza di wrestling autentica, perfetta per i fan della WWE+Gameplay sempre molto divertente e ricco di possibilità+Tante modalità e tante novità+La telecamera in terza persona è un vero game-changer!Bad
-The Island non è male, ma poteva essere migliore-Si nota lo sviluppo cross-gen
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