Vampire The Masquerade: Shadows of New York – Recensione

Una sorta di ibrido fra uno spin-off e un sequel di Coteries of New York

Vampire The Masquerade: Shadows of New York – Recensione
Vampire The Masquerade: Shadows of New York
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Il Mondo di Tenebra, o più recentemente World of Darkness, sta passando attraverso una seconda era di rinascita negli ultimi anni. Il brand di Vampire The Masquerade e Werewolf the Apocalypse sta tornando in auge grazie a nuove edizioni del gioco di ruolo cartaceo, nuovi titoli videoludici da poco annunciati (come Bloodlines 2) e persino delle visual novel. Fra queste spiccava, lo scorso anno, Vampire The Masquerade: Coteries of New York, un’avventura grafica ambientata nel tetro e corrotto Mondo di Tenebra newyorkese, creato da Draw Distance e disponibile su Steam e tutte le console. Questa visual novel ebbe un discreto successo, specie con gli appassionati del brand.

Ed è proprio per questo che Draw Distance si è impegnata sin da subito alla creazione di un sequel che si è concretizzato da pochissimo. È infatti già disponibile, su tutti i sistemi, Vampire The Masquerade: Shadows of New York. Nel nuovo titolo interpreteremo una “neonata”, ovvero una vampira appena passata a nuova vita, di nome Julia. La nostra protagonista era una giornalista investigativa diventata non-morta da pochissimo: solo che invece di un’eccitante avventura sovrannaturale fatta di intrighi politici e sparatorie, la nostra Julia si vede relegata a quello che sembra l’ufficio anagrafe del vampirismo, costretta a monitorare l’uscita e l’ingresso degli altri cainiti (figli di Caino, i Vampiri n.d.r.) nel territorio di New York. Una non molto gratificante esistenza per un immortale.

Vampire the masquerade shadows of New York

Sembra tutto piuttosto noioso, fino a quando un assassinio non dà l’opportunità a Julia di mostrare il suo valore a tutta la società vampirica. A essere finito male è un personaggio già visto nel primo gioco, e la nostra zannuta protagonista dovrà farsi strada in questo mistero attraverso tante domande e ben poche azioni. Vampire the Masquerade: Shadows of New York è una sorta di ibrido fra uno spin-off e un vero e proprio sequel di Coteries of New York: molto del cast della città che non dorme mai c’è ancora, e i collegamenti con il capitolo precedente sono chiari e onnipresenti.

A differenza del protagonista del primo capitolo, Julia ha già più dimestichezza con i suoi poteri. È una vampira da qualche mese, sa già le basi della sopravvivenza in questa società di non-morti e ha un temperamento davvero esplosivo. Giocando a Shadows of New York arriveremo a comprendere meglio questo personaggio, scoprendone gli altarini e scavando nel suo inconscio, giocando fra il suo senso di spiritualità e la sua morale.

Una sorta di ibrido fra uno spin-off e un sequel di Coteries of New York

C’è da dire che pur come visual novel, Vampire the Masquerade: Shadows of New York non dà moltissima scelta al giocatore; la personalità di Julie è così preponderante che nessuna delle opzioni di dialogo disponibili sembra mai fuori dal suo personaggio, il che è un bene ai fini della storia ma è anche un piccolo limite in termini prettamente ruolistici.

Colpisce invece l’attualità dell’ambientazione di Shadows of New York, proiettata a inizio 2020. Ci sono diversi riferimenti alla situazione di emergenza vissuta da tutti a causa del Coronavirus: Julie descrive la desolazione nelle strade e il mondo in cambiamento per le vicende legate al diffondersi del COVID-19 nel mondo reale. Ho apprezzato la scelta del team di sviluppo di introdurre una tematica così difficile e particolarmente dolorosa come la recente pandemia. Certo, forse stona un po’ nelle avventure di una giornalista vampira, ma nel complesso non ho mai trovato davvero fuori luogo nulla di quanto narrato in Shadows of New York.

Vampire the masquerade: Shadows of New York

Esattamente come il primo capitolo, occorre conoscere un bel po’ di contesto e lore per apprezzare Shadows of New York nella sua interezza. Vampire: The Masquerade è un brand con un universo variegato, profondo e complesso, che va ben oltre le definizioni presenti sul dizionario in-game. Il giocatore casual incontrerà moltissime difficoltà nel comprendere gergo, modi di dire, stereotipi e differenze fra le varie bloodlines che dividono i cainiti di New York. Insomma, se siete davvero neofiti di questo mondo, giocare a Shadows of New York sarà indubbio più complesso.

Insomma, la storia è molto ben scritta ma spesso si ha la sensazione di rimanere “sui binari” e che le scelte del giocatore non influenzino così tanto la trama generale. Ho avuto spesso l’impressione di leggere un romanzo con elementi interattivi piuttosto che una vera e propria visual novel della durata di circa sei ore.

Occorre conoscere un bel po’ di lore per per poter apprezzare Shadows of New York nella sua interezza

A livello tecnico Shadows of New York ha fatto un passo in avanti rispetto al suo predecessore. Sembra che il team di Draw Distance abbia migliorato gli sfondi e le animazioni, aggiungendo più dettagli e più elementi in movimento. Persino la colonna sonora è di pregevole fattura: la compositrice è Karolina Rec, alias Resina, artista polacca che ha tirato fuori dal cilindro ventiquattro tracce che dipingono alla perfezione il Mondo di Tenebra della White Wolf. Le sue musiche, unite ai fondali e alle animazioni di Draw Distance, creano uno scenario realistico e inquietante che farà immergere il giocatore nella città oscura e sanguinaria di Shadows of New York.

Conclusioni

L’ultimo lavoro di Draw Distance è soddisfacente e profondo se siete amanti del lore di Vampire: The Masquerade. Personaggi ben caratterizzati e una trama interessante vi terranno incollati allo schermo per poco più di cinque ore. Julia ha abbastanza carisma per rivaleggiare con altri protagonisti iconici del World of Darkness di White Wolf, e non vi farà rimpiangere il tempo che deciderete di passare con lei.

La musica cambia se non conoscete Vampire: The Masquerade; in tal caso ci sono tante, troppe conoscenze pregresse che il gioco da quasi per scontate e che non possono essere integrate dal solo glossario presente in-game. La mancanza dell’idioma italico fra le lingue disponibile pone un altro ostacolo insormontabile ai non anglofoni fra noi.

Insomma, se amate i vampiri della White Wolf e volete qualcosa per intrattenervi mentre aspettate l’arrivo di Bloodlines 2, Shadows of New York è la scelta adatta per investire il vostro tempo. In caso contrario, passate pure oltre.

Good

  • Una storia breve ma intensa
  • Colonna sonora evocativa e ben realizzata
  • Personaggi ben caratterizzati

Bad

  • Non localizzato in lingua italiana
  • A volte si ha la sensazione che le scelte del giocatore non influenzino la trama
7

Niente male

Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.

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