Valkyrie Elysium – Recensione

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Meno male che gli einhejar ci sono

Valkyrie Elysium – Recensione
Valkyrie Elysium recensione
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Le valchirie sono tornate! I fan della serie Valkyrie Profile saranno saltati sui divani all’udire la notizia che Square Enix stava architettando un revival dell’amatissima (seppur piuttosto di nicchia) serie RPG. E a buon motivo.

Valkyrie Elysium (che potete acquistare sullo shop online di GameStop) si colloca come spin-off dell’epopea dedicata alla mitologia norrena, chiamando i giocatori ad un nuovo tipo di esperienza rispetto al passato. Lo sviluppo ha infatti cambiato casa, da tri-Ace a Soleil, e con essa anche genere, trasformandosi in un vero e proprio Action-RPG.

Il cambiamento non va sempre temuto, qualche volte va anche abbracciato. Ed in questo caso il passaggio ad un sistema di combattimento più attivo ─ bisogna dire egregiamente congegnato ─ salva un prodotto dalle sue pecche sparse qua e là, rendendolo piacevole e divertente alla mano.

Valkyrie Elysium tiene fede ai suoi predecessori per quanto riguarda temi e ambientazione. Midgard è ormai in rovina, le città un tempo brulicanti di vita sono devastate e spoglie, e solo spiriti e mostri percorrono le loro strade.

In questo desolato scenario, i giocatori vestono i panni dell’ultima speranza dell’umanità: una valchiria, creata da Odino in persona allo scopo di purificare le anime rimaste intrappolate sulla Terra ed aiutarlo a riacquisire i poteri, così da poter sconfiggere la malvagia Fenrir e salvare il mondo dalla sua fine.

La trama non è certo delle più complicate e prosegue linearmente senza particolari colpi di scena. Fin dal primo incontro con gli antagonisti, un tarlo viene messo nella testa di Valchiria sulle vere intenzioni di Odino, e la storia prosegue tra una conversazione con la valchiria traditrice Hilde (o Fenrir stessa) ed una con Odino, come un incontro di ping pong verbale con gli alleati della protagonista in veste di commentatori.

Ci vuole un po’ prima che le cose inizino a farsi interessanti lato storia, con una narrazione ripetitiva che certo non aiuta, ma fortunatamente i giocatori vengono subito intrattenuti dal lato gameplay.

Non ci vuole molto ad individuare il punto forte di Valkyrie Elysium. Si tratta indubbiamente del gameplay. Il sistema di combattimento, fondato su una varietà di armi, einherjar e arti magiche, si rivela fin da subito divertente. Il livello d’interesse è poi mantenuto alto da un albero delle abilità, che seppur praticamente obbligato, offre in continuazione nuovi strumenti da utilizzare in battaglia.

Gli einherjar sono guerrieri ormai passati a miglior vita, i cui spiriti sono rimasti intrappolati sulla Terra. Valchiria potrà reclutarne quattro nel corso della storia, ognuno con caratteristiche ed elementi diversi. Gli einherjar possono essere evocati direttamente, oppure impostati (una volta appresa l’abilità corrispondente) per apparire in seguito a determinati eventi, come una schivata perfetta, o un atterramento nemico.

Il sistema di combattimento, fondato su una varietà di armi, einherjar e arti magiche, si rivela fin da subito divertente

Si tratta della meccanica più particolare e più utile di Valkyrie Elysium, ed un must all’interno della serie. Per sbloccare le abilità a loro relative sarà spesso necessario far aumentare di livello determinate armi, cosa che vi “costringerà” ad impratichirvi con l’intero arsenale di Valchiria. Da spade e stocchi, a lance e mazze, ogni arma ha un feeling completamente diverso e si rivelerà più o meno efficace a seconda dei nemici.

Infine le arti sono magie di vari elementi che Valchiria troverà all’interno di tomi sparsi per tutta Midgard. Utilizzando la magia di un elemento corrispondente a quello di un einherjar evocato se ne aumenterà la potenza, e colpendo un nemico debole a tale elemento sarà possibile immobilizzarlo per un certo periodo di tempo. Meccanica certamente utile contro i boss, che ricompenseranno la fatica nel riempire la barra elementale con preziosi secondi di respiro.

Per quanto il combattimento sia il miglior pregio di Valkyrie Elysium, il gioco ne approfitta forse un po’ troppo. Il design prevede ambienti piuttosto ripetitivi, con spiazzi messi appositamente per fornire lo spazio necessario ad affrontare ondate di mostri consecutivi. In pratica ad ogni angolo, spiazzo, cassa, missione secondaria, tutto ciò che c’è da fare è combattere.

Il mondo è in rovina, perciò dimenticate PNG con cui intrattenere conversazioni. Di attività alternative non se ne parla. E di certo non c’è molto da esplorare… qualche nicchia qua e là per recuperare oggetti e fiori e poco altro. Questi ultimi si rivelano alle volte interessanti e alle volte completamente inutili: si tratta infatti di fiori nati dai rammarichi dei defunti, che possono raccontare di avvenimenti mondani, amori perduti o, qualche volta, della guerra che ha portato alla distruzione di Midgard.

Nonostante la monotonia regni sovrana, è una caratteristica che ben si sposa con i temi e l’ambientazione di Valkyrie Elysium

Persino le missioni secondarie pretendono che si ripercorrano sempre le stesse aree, con l’obiettivo di “trovare qualcosa”, e aggiungendo ben poco alla storia o al mondo di gioco. Personalmente non comprendo perché debbano essere affrontate separatamente, ovvero ripartendo da Asgard (in pratica l’hub), e non possano essere portate a termine durante la missione principale… probabilmente per poter aggiungere più combattimenti.

Nonostante la monotonia regni sovrana, è una caratteristica che ben si sposa con i temi e l’ambientazione di Valkyrie Elysium. Il mondo sta per finire e non possiamo prendercela con Valchiria per avere fretta di salvarlo. Né possiamo aspettarci che le città risplendano di dettagli, quando sono ridotte in macerie.

Gli elementi importanti, ovvero Valchiria e gli einherjar, sono ben caratterizzati a livello grafico e di design. Con il loro aspetto, abilità e personalità reggono l’intero peso del mondo di gioco e lo fanno piuttosto bene.

Conclusioni

Valkyrie Elysium è un buon Action-RPG, che punta al massimo sul gameplay, riuscendo a salvare la monotonia di un mondo in rovina con il brivido del combattimento.

Tanto di cappello a Soleil per aver creato un immenso campo di battaglia su cui scatenare le sempre nuove ed interessanti abilità di Valchiria, ma soprattutto per aver utilizzato la meccanica degli einherjar in modo eccellente.

Magari si poteva fare di più dal lato narrativo, o con le missioni secondarie, ma per assurdo nella sua ripetitività assume una coerenza col mondo di gioco assolutamente inoppugnabile.

Consigliato a tutti gli amanti degli Action che non si tirano mai indietro da una battaglia!

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Good

  • Sistema di combattimento divertente e ricco di elementi interessanti
  • Gli einherjar sono fantastici protagonisti di battaglie e storia
  • La sensazione di desolazione di un mondo in rovina è resa in modo impeccabile...

Bad

  • ... ma la monotonia della narrazione è un po' pesante
  • Le missioni secondarie potevano essere gestite meglio
7

Niente male

Cresciuta con un fratello più grande di 7 anni, le console sono state il suo pane quotidiano fin dalla nascita. Dopo l'uscita della PlayStation si è buttata sui j-rpg, ma nel suo cuore rimane indelebile il ricordo del riccio supersonico targato Sega.

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