Uomo arrestato in Giappone per contrabbando di Pokémon modificati

Colto con un Sobble nel sacco

Pokémon

Creare e vendere hack di videogiochi è un’attività decisamente remunerativa di questi tempi, ma anche illegale. Sviluppatori e publisher combattono giornalmente contro la diffusione di cheat che minano l’esperienza degli onesti giocatori in cerca di un po’ di semplice divertimento: di solito si sente parlare di fps… ma neanche giochi più “innocenti” come Pokémon sono immuni al fenomeno.

L’ultimo caso proveniente dal Giappone riguarda infatti un uomo di Nagoya, arrestato per hacking e modifica dei dati di salvataggio di Pokémon Spada e Scudo. L’uomo avrebbe venduto Pokémon modificati per un totale stimato di 1.15 milioni di yen (circa 9.000 €): tra le vittime un povero Sobble consegnato ad un uomo di Kyoto per 4.400 yen (circa 35 €).

La pratica viola l’Unfair Competition Prevention Act del Giappone, che rende illegale lo sfruttamento di proprietà intellettuali altrui a fini di lucro. Per questo l’uomo, che ha confessato il misfatto, rischia fino a 10 anni di carcere.

La morale della favola è: non si scherza con The Pokémon Company. Pokémon Spada e Scudo sono disponibili su Switch; potete acquistarli a questo link… attenti a restare sulla retta via però o il martelletto della giustizia si abbatterà su di voi (soprattutto se state in Giappone)!

Vi sembra una condanna un po’ salata per del “contrabbando di Pokémon”? Beh ditelo davanti agli occhioni colmi di lacrime di quel Sobble sul nostro gruppo Facebook.


Fonte

Cresciuta con un fratello più grande di 7 anni, le console sono state il suo pane quotidiano fin dalla nascita. Dopo l'uscita della PlayStation si è buttata sui j-rpg, ma nel suo cuore rimane indelebile il ricordo del riccio supersonico targato Sega.

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