Un pomeriggio a San Siro con Football Manager 2016

Un pomeriggio a San Siro con Football Manager 2016
Milano

Con l’importanza che solitamente si attribuisce alla presentazione di calciatori importanti, la conferenza stampa organizzata da Koch Media per mostrare agli addetti ai lavori l’atteso Football Manager 2016 si è svolta nell’affascinante cornice dello stadio San Siro di Milano. Impianto sportivo che nel 2016 sarà sede della finale della Uefa Champions League, ma che da sempre è noto al grande pubblico per essere conosciuto come la Scala del Calcio. In questo suggestivo contesto non sono mancate le novità relative a quella che si annuncia come una produzione videoludica curata fin nei minimi dettagli e soprattutto ricca di novità, come avremo modo di approfondire in sede di recensione prossimamente. D’altra parte, non poteva essere altrimenti per una delle serie più longeve per eccellenza, che attraverso la sua forte componente manageriale sta assumendo sempre più i connotati di uno sport in cui il campo non è il solo fattore ad incidere sulle fortune di una società calcistica, ma un peso altrettanto strategico è da ricercarsi proprio in tutto ciò che consente di allestire una squadra ben attrezzata, o almeno provarci, partendo dal mercato e dal budget. Ma procediamo con ordine.

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Uno degli elementi più interessanti emersi in sede di conferenza stampa è da identificarsi nella possibilità di poter trasferire i progressi di gioco attraverso diversi dispositivi, con il vantaggio non certo trascurabile di poter portare sempre con sé e proseguire la partita in corso, passando ad esempio dal proprio PC ad un dispositivo iOS o Android. Considerando che, per meccanica di gioco e caratteristiche, stiamo parlando di uno di quei titoli dall’altissima longevità e tempo medio di gioco, questa notizia farà sicuramente la gioia di quei milioni di giocatori sparsi per il mondo, che ormai da anni si cimentano in questa storica simulazione. Senza entrare nel dettaglio di quegli aspetti che analizzeremo prossimamente attraverso un’approfondita recensione, è comunque possibile fare una prima ma importante panoramica delle principali caratteristiche del gioco, a beneficio di quei pochi che non conoscessero questa serie o che volessero avvicinarsi per la prima volta.

Come anticipato, ci troviamo ad avere a che fare con il calcio manageriale per eccellenza, pertanto a prescindere dal club che vorrete gestire attraverso la moltitudine di categorie, campionati e nazioni presenti nell’immenso database, sarà possibile interagire con numerose dinamiche a livello societario, passando dalle importantissime trattative di mercato ai delicati equilibri con i collaboratori dello staff tecnico e la società, fino ad arrivare al rapporto con i media e per tutte quelle sottili sfumature che, di fatto, differenziano un buon manager da un eccellente manager. Così come hanno avuto modo di illustrare in più di un’occasione gli sviluppatori, privilegiare solo uno di questi aspetti non porterà a reali vantaggi nel gioco, ma solo attraverso una buona visione d’insieme sarà possibile raggiungere traguardi importanti e, perché no, sognare ciò che nella realtà potrebbe risultare come un traguardo impossibile da raggiungere per la vostra squadra del cuore. In fondo, come per il calcio vero, anche in questo caso i risultati importanti saranno strettamente correlati ad un approccio ragionato e soprattutto all’adottare un buon progetto, anche se per metterlo in pratica occorrerà molta pazienza.

Al di là degli aspetti più propriamente ludici di Football Manager 2016, è interessante notare come gli ospiti d’eccezione presenti alla conferenza stampa fossero strettamente collegati ad alcuni degli aspetti più interessanti e ben riusciti del gioco. La presenza di Federico Pastorello, celebre agente di mercato quotidianamente impegnato a relazionarsi con i club più prestigiosi ed a rappresentare giocatori importanti quali ad esempio Samir Handanovic, ha infatti permesso di approfondire l’importanza del ruolo del procuratore anche all’interno del gioco, dove in più di un’occasione sarà necessario agire con una buona dose di psicologia per cercare di raggiungere l’obiettivo di mercato desiderato, facendo però attenzione a mantenere dei buoni rapporti con la controparte, fondamentale ago della bilancia soprattutto quando si ha a che fare con un’altra società solitamente non ben predisposta a lasciare andar via i propri campioni senza prima imbastire una lunga e snervante trattativa.

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Giovanni Carnevali, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Sassuolo, ha invece portato ad approfondire altri due aspetti molto interessanti, ossia la gestione del budget e la necessità di dover attuare le migliori strategie partendo dalle basi. Se si pensa alle difficoltà che si potrebbero avere nel provare a trattare un calciatore già affermato e poco propenso a cambiare maglia, emerge chiaramente quanto questa componente manageriale possa rivestire un ruolo importante all’interno del gioco per tutti coloro che intenderanno fare una più faticosa ma decisamente appagante gavetta partendo con una squadra poco blasonata. Proprio qui, attraverso la ricerca di un talento emergente da notare prima di altri club, potrebbe infatti nascere la vera forza di una società orientata alla costruzione di un progetto tecnico basato su una forte attività di scouting, come fanno numerose società in Italia, tra cui non a caso citiamo il Sassuolo come uno dei migliori esempi del nostro campionato. Infine, ma non certo per minore importanza, abbiamo apprezzato l’appassionato contributo fornito dal giornalista e telecronista di Sky Sport, Gianluca Di Marzio, da sempre appassionato giocatore della serie e che non ha mancato di raccontare simpatici aneddoti coinvolgendo gli altri ospiti presenti con domande e raccontando la sua personale esperienza di manager virtuale. Non presente alla conferenza stampa, se non attraverso un filmato, ha partecipato anche Carlo Cudicini, ex portiere del Chelsea e sempre più vicino ad essere un allenatore a tutti gli effetti, che ha raccontato la propria esperienza di manager virtuale suscitando molto interesse per l’apprezzamento che ha confidato di avere verso il gioco, visto non soltanto come forma d’intrattenimento ma come vero e proprio strumento di consultazione utile ad “allenare” la propria mente. Dopo le immancabili domande di rito, la conferenza stampa si è conclusa con un tour dello stadio e chissà che in fondo questo non rappresenti il sogno di ogni manager virtuale che si rispetti.

In attesa di verificarlo, non dovete fare altro che attendere qualche altro giorno per il fischio d’inizio, restate sintonizzati per la recensione.

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Dentro ad un videogioco viviamo esperienze reali, in cui abbiamo accesso a molte sensazioni: possiamo quasi credere che esistano per davvero, perché l'universo del gioco non è nient'altro che la nostra realtà mentre la viviamo. Non importa che rappresenti l'esperienza di cinque minuti o di un'ora intera. Ma se potessimo svegliarci dentro un videogioco cosa sceglieremmo? E se potessimo manipolarlo e interagire con esso? Le possibilità diventerebbero infinite, come infinite sono le storie che attraverso i videogiochi possiamo vivere.

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