Un Nintendo Direct tra passato e futuro

Mamma mia!

Nintendo Direct 2022 speciale

Il recente Nintendo Direct ha dimostrato che, anche a 5 anni dalla sua uscita, Switch è una console in gran forma. I titoli in arrivo in questa prima metà del 2022 sono tantissimi, e la qualità è sicuramente molto alta. Qualità e varietà sembrano essere due sfaccettature molto care a Nintendo, che però si scontra con l’inevitabile delusione di chi, come al solito, sperava di soddisfare i propri sogni più profondi. Niente The Legend of Zelda, niente Metroid Prime 4, niente Bayonetta 3. Un mantra che si ripete ormai da anni, ma che riaffiora ogni qual volta si presenta a noi la festosa occasione di un Nintendo Direct.

Questa volta Nintendo con il suo Direct ha provato a soddisfare diversi tipi di giocatori, proponendo esperienze più casual, ma spaziando dal party game al platform, passando per diversi generi e veri e propri ripescaggi di team terze parti. Ecco quindi che nel mucchio, riappaiono titoli come No Man’s Sky e Portal, che trovano in Switch un potenziale nuovo pubblico. Si potrebbe dire che l’anima di questo Direct sia duplice, con una celebrazione di un meraviglioso passato e, con forza, di un futuro potenzialmente grandioso.

Chrono Cross Radical Dreamers

Definire quel passato “meraviglioso” potrebbe sembrare l’ennesima scusa per romanticizzarlo, appellandosi a quella nostalgia che tanto ci nutre e tanto, spesso, ci annebbia la vista. Eppure sarebbe ingiusto non farlo, perché quanto visto in questo Direct va un po’ oltre, con operazioni di preservazione e restauro importanti, di titoli che hanno davvero fatto la storia. Il più chiacchierato è stato sicuramente Chrono Cross, titolo PS1 che arriva (anche) su Switch il 7 Aprile, con l’edizione “Radical Dreamers” che restaura, migliora e aggiunge alcune novità al leggendario JRPG di Square Soft. Dello stesso sapore anche i remake di Front Mission e Front Mission 2, che confermano ulteriormente la volontà di Square Enix di investire e preservare il suo storico passato.

In questa ottica però è stato davvero sorprendente l’annuncio di Live A Live, il remake di uno sconosciuto (ai più) JRPG, firmato da alcuni veterani di Square Soft. Un titolo che ha ispirato il lavoro di Toby Fox in Undertale, e che arriva per la prima volta in Occidente con una nuova veste. Quella dell’HD-2D, probabilmente una delle migliori idee partorite dal team di Octopath Traveler, visti i meravigliosi risultati. Non a caso, a chiudere la presenza di Square Enix in questo Direct c’è Triangle Strategy, che è ritornato sull’eShop con una nuova demo, che ci permette di giocare 3 capitoli e trasferire i salvataggi nella versione finale. Fantastico, ma è inevitabile non accorgersi di un pattern, in questo Direct: una quantità importante di JRPG e tattici (c’è anche Advance Wars 1+2, infatti!).

Mario Strikers Battle League Football

Non che mi lamenti, anzi, ma è chiaro che una fetta di pubblico possa sentirsi alienata da una mole importante di titoli appartenenti a questo genere. Come giusto che sia, non tutto può piacere a tutti. Non sono nemmeno mancati ripescaggi più sentimentali e democratici, come Klonoa Phantasy Reverie Series, che includerà diversi capitoli della saga platform.

Allo stesso tempo, una serie di produzioni Nintendo ci ha dimostrato quanto l’output dell’azienda giapponese possa essere vario, fresco e ricco di generi differenti. Kirby e la Terra Perduta continua a mostrarsi come un concentrato di follia e pura gioia platform, ripescando meccaniche dal sapore Mariesco, con la solita cura che ci si aspetta da Nintendo.

Inaspettato e poderoso è stato invece l’annuncio del nuovo Mario Strikers: Battle League Football, spin off calcistico ambientato nel Regno dei Funghi. Poderoso è il termine giusto, perché il livello di divertimento e follia che promette è piuttosto elevato. Palloni giganti a forma di uovo, equipaggiamento modificabile e Wario che segna con le mani. Non so se è stata la mano di Wario a farci salire la scimmia per questo titolo, ma sono felice sia successo. Nintendo ha risposto ad un’esigenza ben precisa, che è quella di avere titoli più arcade. Le simulazioni non sono per tutti, e un po’ come per il golf o il tennis, fateci divertire anche a noi.

Della stessa pasta è stato Nintendo Switch Sports, una lettera d’amore al leggendario Wii Sports (con tanto di musichetta), da cui eredità molti dei suoi sport e delle sue idee. Ovviamente qui è tutto più bello, più ricco e più attuale. Ci sono anche i Mii, per ricordarci da dove tutto è iniziato. Gli annunci più deboli sono sicuramente da attribuire a Fire Emblem Warriors: Three Hopes e Splatoon 3.

Se del primo possiamo “premiare” il fan service e l’ottima base costruita con Hyrule Warriors, dell’altro resta un po’ d’amaro in bocca. E non per l’inchiostro, ma per l’ennesima riproposizione sottotono di una modalità già vista in passato. Se Splatoon 3 ha altre carte da giocare, come la modalità storia, sarebbe il caso di mostrarle al più presto.

Un Nintendo Direct ricco e variegato, che mostra una line up davvero convincente per il 2022. The Legend of Zelda latita, Bayonetta 3 è ancora incerto. Ma Xenoblade Chronicles 3 potrebbe essere l’apripista per un Autunno coi fiocchi. Un trailer splendido, ricco di riferimenti e con uo stile artistico più vicino al capitolo originale. Un altro grande jrpg per Switch, ma non solo quello. Un titolo che dimostra quanto il futuro di Switch sia ancora ricco di grandi esperienze, di cui abbiamo appena scalfito la superficie. Lo dimostra Mario Kart 8, che non accenna ad arrestarsi, pronto ad arricchirsi di nuovi tracciati pescati dai passati capitoli della saga.

Mentre parliamo di acquisizioni e di chi ha il portafogli più ampio, Nintendo continua a vincere, e convincere, con le sue grandi idee. Non sempre fa centro, ma questo è un altro discorso. Un Direct tra passato e futuro, per una console e un azienda che incarna perfettamente questo dualismo.

Ah sì, poi c’è anche Earthbound. Evviva.


Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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