Amanti della strategia, della gestione di risorse, degli intrighi politici e dei sotterfugi più spietati, riunitevi: un nuovo capitolo della serie Total War sta per entrare prepotentemente nei vostri PC, armato di novità, potenza (tecnica) di fuoco ed un centinaio di civiltà da rispedire nei reconditi angoli di Wikipedia. Dopo il “remaster” di Shogun, tocca all’epoca dei gladiatori, di Cesare ed Augusto, della crudeltà e del vizio, tornare a splendere ad antica ed imperitura gloria, tra i bagliori delle lame e il fuoco delle DirectX 11. Il dado è tratto?
Lo ameranno: chi è pronto ad annichilire il suo tempo libero a suon di battaglie dal sapore antico
Lo odieranno: i nemici del beta-testing e gli starcraftiani
E’ simile a: un vortice di percentuali, sudore e lacrime; Civilization ma con molto più sangue
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Piattaforma: PC
Sviluppatore: Creative Assembly
Publisher: SEGA
Giocatori: 1
Multiplayer: Fino ad 8 giocatori
Lingua: (Quasi) Completamente in Italiano
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Alea iacta est
Dopo averci ammaliato ancora una volta con le onorevoli lande del Sol Levante, Creative Assembly compie un salto mortale all’indietro di oltre un millennio, rifugiandosi nuovamente tra le calde sponde mediterranee, e le freddissime coste bagnate dal Mare del Nord. Katane, seppuku e draghi fanno posto a gladii, aquile e pranzi luculliani, sbornie e campagne leggendarie, ma nel caso in cui i “soliti” Figli della Lupa abbiano ormai saturato i vostri PC, ci saranno ben 9 fazioni tra cui scegliere (3 delle quali romane), con le quali incontrare un numero davvero mostruoso di civiltà (più di 100!) sulla vastissima mappa messa a nostra disposizione. Di trama vera e propria non vi è traccia, ma c’è in compenso un lungo prologo, che ci bagnerà la testa nelle acque delle quali è intrisa la causa di Roma, il quale fungerà da utile tutorial per le vecchie e le nuove meccaniche di gioco, numerose e complesse, coadiuvate, fortunatamente, da un’intuitiva interfaccia.
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Si Vis Pacem, Para Bellum
Creative Assembly ci riporta a cavallo dell’Anno 0 (circa tre secoli prima), periodo che segnò la nascita di gloriosi imperi del futuro, e la caduta di potenti popolazioni del passato. La peculiarità della serie rimane prepotentemente: ok, sono state le battaglie a lasciare un segno indelebile nella storia di un popolo, in positivo e in negativo, ma Roma non fu costruita in un giorno, né da un solo individuo. Ci vollero secoli di delicati rapporti diplomatici e commerciali, di intrighi sapientemente architettati da donne e uomini senza scrupoli, dure scelte sociali da sedare con panem et circenses, dadi da trarre, Rubiconi da solcare e brutali giochi per i quali esultare. Eccoci quindi lo scettro, sotto duplice forma; in primis, le battaglie: il lato puramente RTS del titolo, da sempre croce e delizia, vi faranno dannare in più di un’occasione, ma decisamente meno che in passato. Non solo perché potrete nuovamente “skipparle”, affidandovi a calcoli automatici (che quasi sempre vi sfavoriranno, sappiatelo), ma anche perché sono decisamente più snelle e fruibili di prima, completabili in pochi minuti e più spettacolari, vuoi per i progressi del comparto video, vuoi per la modalità cinematografica che proporrà un punto di vista ancor più ravvicinato ed intenso, per non farci perdere neanche un secondo del sudore e delle lacrime profuso dai nostri condottieri.
Un po’ come quanto accaduto con SimCity, anche in Rome II non potremo più gestire le singole città, ma ogni decisione verrà compiuta a livello provinciale: ciò significa che non dovremo stare dietro ad ogni insediamento, e che gruppi di città condivideranno editti, ma anche edifici e relativi bonus, lasciandovi quindi la possibilità di creare potenti truppe un po’ ovunque e non solo dove avrete investito la maggior quantità di denaro. Tanti altri elementi verranno invece affidati all’IA, con risultati davvero altalenanti: al tallone d’Achille della serie sono infatti affidate le azioni delle altre civiltà presenti sulla vasta mappa, davvero casuali e spesso scriteriate (molti reload vi salveranno da situazioni spinose, snaturando però l’atmosfera), così come la Diplomazia (comoda interfaccia per gestire i rapporti “esteri”) oppure l’esito delle missioni di agenti decisamente più appiattiti che in passato, costretti come sarete ad affidarvi a percentuali di realizzazione che cozzeranno con la realtà dei fatti. Tutto risolvibile con alcune patch, sia chiaro, ma l’appagamento che trarrete dalle lunghissime sessioni di gioco è spesso a rischio frustrazione.
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Cartoline dallo Stige
Graficamente il titolo è più maestoso ed epico che mai: a partire dalla rivisitata UI, più fruibile e piacevole alla vista che in passato, saranno le animazioni di ogni singola unità a sorprendervi. Zoomando, o tramite una visuale dai toni cinematografici inserita in questo capitolo, avrete davanti a voi un tripudio di esultanze, disperazione, furore bellico e terrore, oltre a truppe caratterizzate in maniera certosina, ricche di dettagli convincenti. Soldati sconvolti e speronati fuggiranno dalla nave come pulcini impauriti, gettandosi senza alcun ritegno in mare, o cavalieri annichiliti che andranno al galoppo in direzione opposta rispetto ai vostri avversari in maniera estremamente realistica , il tutto con una cura grafica di primissimo livello, a patto di centrare (o superare) i requisiti consigliati. I PC non molto performanti comunque faranno girare egregiamente il titolo (sacrificando textures e un pizzico di fluidità, soprattutto durante le battaglie), concedendo chicche come le onde, splendidamente realizzate, o la vegetazione della mappa generale, anch’essa maniacalmente realizzata, tra colline, foreste, fiumi e sentieri. Grande attenzione anche alle location dei singoli scontri, non più casuali, ma coerenti in base al luogo: il bosco o le coste ad est sulla mappa del mondo, appariranno anche durante la schermaglia.
Salvo qualche scattosità e caricamento di troppo (in particolare tra un turno e l’altro), il comparto tecnico/artistico mi ha piacevolmente colpito, tranne, ad essere pignoli, le figure stilizzate attribuite alle singole truppe sulla U.I., che in più di una battaglia mi hanno fatto confondere, portandomi a cliccare sulla fanteria piuttosto che sugli arcieri e viceversa, facendomi perdere secondi preziosissimi.
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La guerra più totale!
Soliti problemini dell’IA a parte, sarà davvero dura staccarvi dal PC una volta fatto partire il gioco. Ogni piccola azione vi porterà anche decine di minuti di riflessione, di studio delle eventuali ripercussioni e di sperimentazioni a suon di salvataggi e caricamenti rapidi, e quel “Fine Turno” vi seguirà come un mantra fino alle più tarde ore della notte. Ogni singola campagna, che potrà essere giocata a proprio piacimento e con i propri ritmi, seppur scandita da obiettivi pantagruelici (come il conquistare più di cento insediamenti, la quasi totalità della mappa), avrà una durata pazzesca, in grado di tenervi incollati per ore, giorni, mesi e forse anni, nel tentativo di spolpare ogni civiltà, costruzione, tecnologia e relativi bonus a disposizione. Tra un mese di playthrough e l’altro, troverete al loro posto anche le Battaglie storiche, eventi scriptati e fedelmente riproposti che metteranno davvero a dura prova il vostro talento bellico, con tanto di cutscenes, handicap ambientali e sorprese varie, così come quelle personalizzate, mentre al comparto multiplayer sono affidate sia delle singole schermaglie che l’intera campagna, in modalità cooperativa oppure competitiva. Online oppure offline, insomma, ne avrete per un bel po’ di inverni.
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In conclusione…
Il sole torna a splendere sulle insegne di Creative Assembly: il sequel del capitolo ambientato in uno dei periodi più turbolenti ed intriganti della storia viene proposto con un comparto grafico di primo livello (seppur minato dagli immancabili bug che accompagnano ogni release), un gameplay arricchito da poche ma miratissime novità, in grado di renderlo più asciutto ed efficace (nonostante molti elementi gestionali finiscano col lasciare il tempo che trovano) ed una fedeltà come sempre maniacale. Il team inglese offre ancora una volta un lavoro certosino e curato fino allo sfinimento, dal punto di vista dell’accuratezza storica e del gran numero di fattori affidati al giocatore, coadiuvato in tutto e per tutto da un’I.A. mascherata da Fato e con numerose falle al seguito, le quali, per quanto inficianti in alcune occasioni, non riescono ad intaccare l’inevitabile magnetismo ed appagamento offerto dalle mastodontiche campagne a disposizione, che vi porteranno via un numero pazzesco di ore assolutamente noia-free. Il comparto online un po’ fine a se stesso e le poche (ma buone) Battaglie Storiche vanno ad arricchire il pacchetto, già di per sé validissimo e pregiato, grazie al quale potrete ancora una volta impugnare la penna della Storia, per riscriverla a vostro piacimento.