Lost in boops…
E’ più giovane, ma è meno esperta. E’ sempre agguerrita, ma sembra che ad ogni angolo spunti fuori un pericolo. E’ ancora più bella, ma ha anche qualche taglia in meno di reggiseno… L’archeologa più famosa e desiderata della storia dei videogames è tornata, siete pronti a sfidare la sorte con lei?
Lo ameranno: è Lara Croft, non si può non amarla. U_U
Lo odieranno: coloro che non apprezzano il salto indietro nel tempo per la nostra archeologa (ma fidatevi che sono veramente pochi :P).
E’ simile a: tutti i titoli della saga di Tomb Raider, con l’aggiunta di qualche spunto esterno.
Titolo: Tomb Raider
Piattaforma: Playstation 3, Xbox 360, Pc
Sviluppatore: Crystal Dynamics
Publisher: Square Enix
Giocatori: 1
Online: 2-8
Lingua: Italiano (Testi / Parlato)
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STORYBOARD
Avremo così una Lara molto più umana di quella vista negli altri capitoli della serie, ancora priva forse di quella determinazione che la caratterizza. Ma era proprio su questo che puntava Crystal Dynamics, mostrare come la nostra eroina va piano piano a formare il suo carattere e le sue qualità, scoprendo dove andrà a trovare il suo coraggio, la sua intraprendenza e, perché no, anche la sua incoscienza.
Tornando alla storia principale, la nostra giovane Lara, non riesce ad avere nemmeno il tempo di capacitarsi di cosa potrebbe attenderla nel viaggio appena intrapreso, che la nave su cui si è imbarcata entra in una spaventosa tempesta e finisce per naufragare nel Triangolo del Drago. Con un po’ di fortuna, se possiamo chiamarla in questo modo, la nostra protagonista riesce a salvarsi dal naufragio, e si riprende proprio durante i primi momenti in cui gli altri superstiti, forse al limite del panico, organizzano i primi soccorsi. Ma i pericoli non sono ancora finiti, e mentre tenta di attirare l’attenzione dei suoi compagni, viene colpita, tramortita, catturata e rapita; decisamente per lei è stata una pessima giornata. Lara si ritrova così su un’isola poco ospitale, dall’atmosfera immersa tra una puntata di Lost ed una delle avventure del giovane Indiana Jones, con in mente la speranza di salvare i propri compagni di viaggio da una fine non proprio gradevole.
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GAMEPLAY
Ci si ritroverà soli quindi (più o meno) su un’isola densa di pericoli, in un qualcosa che non può chiaramente essere definito proprio un free roaming, ma che di sicuro ci somiglia tanto. La caccia alle reliquie, ai documenti sparsi in giro ed alle sfide che il sistema proporrà, spingono il giocatore ad esplorare tutte le zone circostanti con minuziosa attenzione, alla ricerca di quei particolari che lo condurranno davanti a splendidi tesori o anche a insignificanti patacche.
Nel vostro girovagare, sparsi per l’isola, ci saranno dei piccoli accampamenti; il primo dove dovrete riportare la carne per nutrirvi all’inizio del gioco ne è un valido esempio. In questi luoghi di riposo e di ristoro, è sapientemente celato il menù di crescita e gestione del personaggio, dove si potranno assegnare i punti abilità guadagnati durante il gioco, migliorare il nostro equipaggiamento, ed usare il viaggio rapido per raggiungere le locazioni precedentemente visitate.
Raggiunto un numero sufficiente di materiali, il gioco vi avvertirà che un nuovo upgrade è disponibile, e non vi resterà che correre all’accampamento più vicino per entrarne in possesso. Tali upgrade, come vi abbiamo in un certo modo anticipato, possono essere applicati praticamente a quasi tutto quello che Lara usa per la sua sopravvivenza, come l’arco per esempio, che da semplice arma diventa uno strumento per creare addirittura nuovi passaggi, o più semplicemente come la piccozza, che se prima viene usata solo per aprire porte e casse, subito dopo vi permetterà perfino di scalare alcune pareti.
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GRAPHIC & SOUND
La colonna sonora fila liscia ed accompagna gli eventi in maniera adeguata, peccato però che in alcune situazioni troppo concitate o tese, rischi di inabissarsi passando inosservata (o inascoltata) a causa della concentrazione necessaria che viene richiesta al giocatore per superare un determinato passaggio.
Per quello che riguarda dialoghi e affini, dobbiamo purtroppo dire che non ci è stato concesso il piacere di ascoltare il doppiaggio della nuova Lara da parte di Benedetta Ponticelli, e questo perché la versione per la stampa da noi ricevuta non conteneva la localizzazione italiana. In compenso però, la versione nella lingua madre della nostra archeologa preferita, scorre tranquillamente, e trasmette al giocatore il pathos di quanto sta vivendo la protagonista.
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ONLINE & REPLAY
Anche Guerra tra bande è una modalità di tipo deathmatch, solo che è a squadre. Le regole di vittoria sono pressoché identiche a quelle di Scontro finale, con le sole differenze che la regola dell’Assassino non è presente, e che ad ogni round le squadre invertono la fazione di appartenenza.
La modalità Salvataggio, è una specie di missione di scorta, dove la fazione dei Superstiti dovrà recuperare delle scorte mediche e portarle al deposito, mentre nel frattempo la fazione dei Solarii cercherà di impedirglielo.
Infine, nella modalità SOS, i Superstiti dovranno attivare delle ricetrasmittenti ed evitare che i Solarii ne recuperino le batterie. Chiaramente, il numero di successi necessari ai Superstiti per vincere la partita, sono inferiori a quelli che servono ai Solarii, e questo perché i compiti di difesa del kit o di attivazione delle ricetrasmittenti è leggermente più complessa che uccidere nemici o recuperare semplici batterie.
La rigiocabilità infine, non è proprio il punto forte del titolo, ed a meno che non militiate tra le file degli Achievements/Trophies Hunter, difficilmente avrete voglia di rigiocarlo subito dopo averlo finito la prima volta. Un punto a sfavore in questo campo, lo segna forse la gestione delle difficoltà di gioco, che come vi abbiamo già detto sono in tutto tre. Il problema però non è tanto il loro numero, quanto il fatto che incidano solo sulla quantità di danni subiti dai nemici durante i combattimenti, lasciando inalterato tutto il resto.
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IN CONCLUSIONE
Tomb Raider risulta essere quindi un titolo che ha voluto osare sfidando la sorte, ed è riuscito a vincere grazie al lavoro ed all’impegno, di una squadra come quella di Crystal Dynamics, che ci ha regalato un titolo godibile, divertente ed emozionante. Keep calm and shoot this fu****g crow!!
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Secondo Parere di Sabrina “Sabu” Votano & Sara “Saruk” Duretto
Siamo stati abituati per lunghi anni a una Lara fredda, sicura di sé, che non batte ciglio di fronte a giganteschi mostri antichi e dinosauri… figuriamoci esseri umani! Pur ammettendo che, senza la loro presenza che innescava meccanismi mortali, nessuna delle avventure dell’archeologa Lara avrebbe luogo. A pensarci bene, un tempio può essere infestato quanto volete e la nostra eroina non fa altro che da curiosa ospite, ma è l’uomo che ha sempre posto lo zampino per la creazione del caos, da cui ovviamente dobbiamo tirarcene fuori.
Square Enix ci propone proprio questo, a nostro modesto parere: creature leggendarie e temibili mostri vengono lasciati un attimo da parte, pur non scomparendo del tutto, per lasciare il palcoscenico all’umanità, con cui un’altrettanto realistica Lara dovrà scontrarsi. Ha perso molto e continua a perderlo, arrendersi? Giammai, stiamo parlando di una donna che farà ricordare il suo nome per gli anni a venire (nel nostro caso, negli anni passati), con una forte volontà e spirito di sopravvivenza. E’ proprio quello che ci viene proposto nel reboot / prequel Tomb Raider.
Non vorremmo dilungarci troppo sulla questione grafica e sonora: i nostri lettori (speriamo) sono più che consapevoli della qualità dei prodotti Square. L’umanità citata all’inizio si scorge senza fatica anche sulle espressioni dei personaggi, dolore, paura, determinazione e tutta una serie di sentimenti che i nipponici sanno tirare fuori molto bene nei loro lavori. Ci permettiamo di dire che tutta questa umanità non è stata portata allo stremo, ma sempre meglio di una Lara totalmente impassibile, no?
Per concludere, il titolo va provato senza troppi grattacapi, quali “non è Tomb Raider” o “Lara è una frignona”. Sono considerazioni possibili ma impossibili da accreditare prima di averlo provato. I reboot dei giorni nostri sono ovviamente attuali, ma ciò non significa che un gioco non possa essere gradevole o addirittura fantastico solo perché “non è quello di una volta”. Dateci un’occhiata!