Titanfall – Recensione

Titanfall – Recensione

Finalmente è arrivato. Dopo annunci bomba, trailer cinematografici, rinvii inattesi e versioni beta consumate fino al midollo, Titanfall è approdato sugli scaffali di tutto il mondo, per somma gioia dei possessori di Xbox One e PC.

La potenziale killer app di Microsoft, come molti ormai sapranno, è nata dalle brillanti menti dei due fondatori di Respawn Entertainment: Vince Zampella e James West. I due ex-sviluppatori di Infinity Ward, dopo aver ricevuto il benservito dall’azienda che ha dato i natali alla serie Call Of Duty, si sono rimboccati le maniche e hanno deciso sapientemente di mettersi in proprio, condensando le loro idee rivoluzionarie in un traboccante calderone nato con lo scopo di dare nuova linfa al genere degli sparatutto multiplayer. Nasce così Titanfall, impressionante FPS online che aggiunge agli adrenalinici combattimenti in prima persona la possibilità di controllare i Titan, gigantesche prodezze di tecnologia e modernità, vere e proprie armi (mobili) di distruzione di massa.

Gli sforzi in fase di sviluppo si sono concentrati esclusivamente sulle modalità multigiocatore ed è per questo che Titanfall, distaccandosi subito dai canoni dei first person shooter odierni, è sprovvisto di una campagna sigle-player. Scelta coraggiosa che fortunatamente non penalizza il gioco in sé, il quale pur non riuscendo a raggiungere la perfezione assoluta a causa di alcune pecche già evidenziate nel nostro hands on e purtroppo ritrovate nella versione finale, si attesta su elevatissimi picchi di eccellenza.

Xbox One può finalmente vantarsi di avere una degna killer application? Un titolo tripla A in grado di trascinare le vendite della console? Sarete realmente in grado di smettere dopo aver iniziato a giocare?

Scopriamolo insieme.

Nonostante la forte volontà degli sviluppatori di escludere a prescindere la campagna single-player, in Titanfall è possibile giocare un corposo ed esaustivo tutorial –offerto gentilmente dalla Hammond Corporation– che permette di prendere confidenza con le abilità del Pilota e del Titan. È qui che per la prima volta ci si rende conto che i protagonisti del gioco non sono semplici soldati: i canonici movimenti riscontrabili in ogni FPS sono stati potenziati con uno speciale jump-kit che consente di correre sui muri ed effettuare doppi salti ottenendo più velocità e più spinta. Questo stile peculiare esalta il gameplay di Titanfall, rendendolo frenetico come pochi; in breve tempo ci si renderà conto che le distanze e le altezze prima irraggiungibili, assumono ora un significato del tutto diverso. Tutto questo ovviamente influisce pesantemente sulle dinamiche di gioco, reinventando l’importanza della verticalizzazione ambientale, che non dev’essere erroneamente interpretata come un futile vezzo degli sviluppatori. Molti infatti sono i vantaggi per chi riesce ad utilizzare le doti atletiche dei Piloti in modo corretto: salendo sui tetti ad esempio, un cecchino avrà una visuale vantaggiosa su tutta la mappa, così come la milizia d’assalto potrà buttarsi sopra un Titan nemico per attaccare direttamente il suo punto debole.

La seconda parte del tutorial è invece completamente incentrata sul Titan. Sebbene comandare questo gigantesco mech in prima persona sia fonte di grandi soddisfazioni, Respawn ha pensato bene di mettere a disposizione del giocatore una raffinata intelligenza artificiale remota che si attiva ogni qualvolta si scende dalla cabina di pilotaggio. In questo caso, il Titan resta fermo in posizione di difesa, a meno che, grazie ad un comando impartitogli, non lo si attivi, seguendo i movimenti del Pilota e reagendo opportunamente a qualsiasi pericolo incombente. In questo caso è possibile notare la complessità dell’IA sviluppata dalla software house statunitense, grazie alla quale il gigantesco mech si difenderà dai pericoli, attaccherà i nemici con innata precisione e si muoverà agilmente (nonostante la mole) nell’ambiente di gioco, diventando a tutti gli effetti un’arma senziente.

La presentazione di queste innovative meccaniche di gioco serve come “antipasto” alle due campagne multigiocatore distinte e separate -nei panni della Militia e successivamente dell’IMC-, che introducono il protagonista alle svariate modalità e mappe presenti nel pacchetto e forniscono una panoramica generale e se vogliamo un po’ superficiale dei catastrofici avvenimenti che hanno portato ad una guerra civile di immani proporzioni.

È palese però che questa modalità rappresenti il punto più debole dell’intera produzione targata Respawn: una trama confusionaria che fatica a decollare, personaggi anonimi e totalmente privi di carisma ed eventi narrativi che mal si incastrano con ciò che realmente accade sul campo di battaglia, contribuiscono a rendere l’esperienza di completamento delle due campagne forzata e mai esaltante, con l’unico fine di sbloccare le skin accessorie del Titan, quanto mai necessarie durante i match competitivi. Un tentativo fallito quindi, quello di inserire una componente narrativa all’interno di Titanfall; troppo frivola per risultare davvero appassionante e troppo poco incentrata sul singolo protagonista per coinvolgere ed emozionare chi impugna il pad. Alla fine delle 9 missioni che compongono la campagna principale (per cui occorrono non più di 3 ore per fazione), il filo narrativo che tiene insieme tutti i pezzi della trama si sbroglia in maniera scontata e frettolosa, lasciando solo l’amaro in bocca a chi l’ha giocata con aspettative del tutto differenti.

Per fortuna le ore spese sulla campagna permetteranno ad ogni giocatore di salire di livello ed accumulare sbloccabili quali armi, accessori e Burn Cards, partendo quindi con un bagaglio d’esperienza piuttosto proporzionato.

Archiviate le formalità e completato l’esauriente tutorial, si è liberi di buttarsi nella mischia del multiplayer. Non è un segreto che anche in Titanfall la progressione del proprio alter ego sia ricompensata con bonus, armi e nuovi perks, caposaldo ormai di qualsiasi FPS online. Dopo ogni partita si viene remunerati in base alle prestazioni sul campo con un certo numero di punti esperienza e di livello in livello si sbloccheranno svariate armi, abilità e features interessanti. L’hub principale è sgombro da inutili indicatori e mostra solo lo stretto necessario (persino i punti guadagnati e la conferma delle uccisioni appare per pochi secondi a fondo schermo) aiutando la totale immersione del giocatore. Ogni personaggio è dotato di due Kit, ossia di due slot a cui assegnare un’abilità, relativa sia al Pilota che al Titan, e a seconda della scelta andrà ad influire su determinati parametri di gioco, rendendo di fatto indispensabile la personalizzazione del loadout che permette in qualsiasi caso di prediligere la classe con l’equipaggiamento più adeguato.

A queste si aggiunge una tra le Abilità Tattiche disponibili, che fungeranno da caratteristici potenziamenti del Pilota: ad esempio Occultamento garantisce un periodo limitato di totale invisibilità ai danni degli avversari e Stim velocizza i movimenti ed il recupero della salute dopo essere stati colpiti. Dal livello 7 in poi inoltre è possibile utilizzare le già citate Carte Burn, una delle tante introduzioni apprezzate durante la beta del mese scorso. Si tratta di carte speciali, consumabili, che possono essere utilizzate per tutta la partita o per una sola vita (a seconda della tipologia e della rarità) e se applicate al protagonista sono in grado di migliorarne le qualità attraverso numerosi potenziamenti, come l’aumento del danno all’arma principale, bonus per punti XP doppi o un sistema di allarme per il rilevamento nemico. Le Carte Burn possono essere sbloccate salendo di livello o completando le Sfide; queste ultime vi garantiscono iniezioni extra di punti esperienza e occasionalmente qualche bonus esclusivo di cui vantarvi con gli amici nelle sale d’attesa pre-partita. Un modo semplice e funzionale insomma, per indurre il giocatore a cambiare costantemente approccio al gioco, cercando di conseguenza di usare più armi possibili e di sbloccare quante più abilità è capace, affinando le proprie capacità e allo stesso tempo ottenendo importanti riconoscimenti.

Così come per i Piloti, anche per i Titan si può scegliere la configurazione tattica che più si preferisce. Oltre ai modelli pre-impostati dal gioco, tutti quanti potranno scegliere tra tre telai diversi, ognuno particolarmente dotato in resistenza, velocità o potenza d’attacco. Durante la beta è stato possibile provare esclusivamente l’Atlas, il modello principale della Hammond che offre il giusto equilibrio tra robustezza e capacità offensive; selezionando lo Strider invece, a scapito di una corazza durevole si potrà contare su un’agilità maggiore e uno scatto più duraturo, grazie al quale sarà in grado di evitare quasi sempre gran parte del fuoco nemico. L’Ogre infine è il Titan più massiccio, lento ma praticamente indistruttibile. Il suo punto forte sono gli inalterabili scudi di energia che proteggono gli spessi strati d’acciaio in perenne movimento: letale in uno contro uno, meno pericoloso se circondato da più Titani.

Ognuno di questi giganti può impugnare un’arma dal devastante volume di fuoco (come la mitragliatrice X0-16 o il Cannone ARC) ed equipaggiare anch’esso kit per le abilità, partendo dallo Scudo Vortice fino ad arrivare al’impenetrabile Muro Particellare.

Peccato che, al di là delle ampie possibilità di personalizzazione e del ricercato design delle varie strutture, la scelta si riduca a questi 3 unici modelli; un po’ poco per un titolo che fa dei mastodontici mech il suo punto focale. Con tutta probabilità nuovi Titan saranno pubblicati attraverso futuri DLC a pagamento, cosa che Respawn Entertainment ha già promesso ai suoi fan. Nel bene e nel male quindi, non è così difficile riscontrare in Titanfall alcuni tratti distintivi che hanno fatto la fortuna di Call Of Duty. Nel bene, la stessa tipologia continua di progressione, che permette di sbloccare di continuo modifiche ed oggetti utili, saziando parzialmente la “fame” del giocatore e allo stesso tempo stimolandolo a proseguire. Non serve macinare decine di ore di gioco per testare una nuova arma, ma le svariate parti dell’arsenale si sbloccano solo con l’avanzare di livello, che si rivela quindi utile ai fini di possedere un equipaggiamento al pari degli altri piloti.

Nel male, l’impossibilità di scegliere la mappa nelle sale d’attesa o creare match con gruppi privati; difetti che nel tempo il brand Activision ha corretto, come speriamo faccia anche il talentuoso team a capo di Titanfall. Anche la parziale leggerezza nei movimenti, il rinculo pressoché assente delle armi e lo scatto illimitato fanno pensare che il team di sviluppo abbia accantonato la forsennata ricerca del realismo, presente in altri titoli dello stesso genere, per offrire al giocatore un gameplay più semplice e immediato, ma non meno elettrizzante.

Dal punto di vista della varietà la giovane software house statunitense ha svolto un lavoro altalenante. Le modalità di gioco, fattore di fondamentale importanza in una produzione che affonda le proprie radici esclusivamente nel multiplayer online, purtroppo sono solo cinque. Oltre al classico Deathmatch a Squadre (qui chiamato Logoramento), Cattura la Bandiera e Punto di Controllo, Titanfall ci delizia con Sopravvivenza Titani, in cui i singoli Piloti partono a bordo del proprio Titan con l’obiettivo di eliminare la fazione avversaria in uno scontro a turni senza possibilità di respawn, e Cacciatore Piloti, dove sono questa volta le eliminazioni dei soli Piloti ad essere conteggiate per il punteggio generale. Selezionando il Pacchetto Varietà invece, si potrà godere di tutte le modalità insieme che si alternano ad ogni partita.

Ovviamente in ognuna di queste è possibile fare sfoggio del proprio Titan: una volta atterrati sul terreno di gioco, si hanno 2 minuti esatti prima di poter richiedere il “robot personale” al quartier generale; due minuti che possono essere un’eternità, soprattutto in match frenetici come quelli che sicuramente affronterete in Titanfall, e proprio per questo motivo ad ogni uccisione, assist o ricompensa, corrisponderà una riduzione del tempo  di attesa. In questo modo i giocatori che si impegnano maggiormente riescono a salire per primi nell’abitacolo del Titan, avvantaggiandosi in maniera significativa sull’andamento dello scontro. Non mancano neanche i rimpiazzi di NPC (che si dividono in soldati semplici e automi) che andranno a rimpolpare costantemente le due fazioni; dotate di riflessi lenti e di equipaggiamenti più semplici, queste unità controllate dall’IA del gioco sono assolutamente innocue se fronteggiate da sole, finendo per essere niente più che un intralcio lungo il vostro cammino, ma risultano una spina nel fianco non indifferente se prese in gruppo, oltre a rappresentare una distrazione che, per quanto fugace, in alcuni casi può anche costarvi la vita. Un inserimento non del tutto incoerente, che oltre a rendere il campo di battaglia più vivo e confusionario che mai, offre l’opportunità di avere sempre e comunque un bersaglio nel proprio mirino.

Tutt’altro discorso per il numero di mappe di gioco, che contrariamente a quanto si temeva dopo aver testato la beta (che di fatto offriva solo 2 livelli giocabili), nel pacchetto definitivo sono ben 14. Nove di queste possono essere ammirate già nella campagna, mentre le altre si ha modo di scoprirle durante i match classici. Il level design degli ambienti di gioco è incredibile: da Angel City, complesso pseudo-urbano di uffici ormai abbandonati da tempo a Odyssey, gigantesco relitto di un’astronave che diventa teatro di scontri cruenti; le ambientazioni spaziano da suggestivi scorci naturali ad oppressivi panorami cittadini, dove tutto è stato progettato fin nel minimo dettaglio per sfruttare al meglio le doti atletiche dei Piloti -in grado di raggiungere verticalmente qualsiasi posizione- e le dimensioni dei Titan che grazie ai vasti spazi, possono muoversi in totale libertà. Da notare alcuni spunti marginali piuttosto interessanti, come la presenza di giganteschi animali selvatici simili a dinosauri in alcune mappe e torrette di difesa che ogni fazione può hackerare secondo le proprie necessità.

Diverso discorso per il comparto tecnico che, con nostro sommo dispiacere, non ha compiuto quel passo in avanti che ci aspettavamo rispetto al mese scorso. Nonostante una ricerca certosina del dettaglio, che trova la sua massima espressione nei bellissimi modelli poligonali dei mech protagonisti del gioco, Titanfall soffre sempre degli stessi problemi, tra cui una diffusione di textures insoddisfacente per un titolo uscito su next-gen, che spesso affligge gli edifici e la flora locale, oltre ad un aliasing che ancora si mostra nei momenti di gioco più concitati e durante le sporadiche discese a bordo delle navicelle ad inizio missione. Detto ciò, è doveroso segnalare che nessuno di questi marginali difetti inficia la giocabilità del titolo, che si mantiene su livelli di pregevolezza raramente provati, anche se una maggiore messa a punto della veste grafica non avrebbe certo guastato. Nel nostro paese Titanfall è completamente localizzato in lingua italiana, con una generale buona riuscita del doppiaggio; gli effetti sonori e le musiche mantengono alto il tasso di epicità del gioco, rendendo vividi tutti i fragorosi effetti degli scontri.

In conclusione…

Insomma, nonostante il peso dello scarno assortimento di tipologie di gioco e alcune incertezze sul versante tecnico, l’FPS targato EA proprio non riesce ad annoiare. Sarà per la bontà di un gameplay innovativo che rasenta la perfezione, sia comandando un agile pilota, sia guidando le imponenti membra metalliche del Titan. Sarà per le mille variabili in-game a cui bisogna sempre cercare di adattarsi per uscirne comunque vincenti. Sarà perché Respawn è riuscita a reinventare un genere che ormai ristagnava da troppo tempo in un pantano di mediocrità, soggiogato da dinamiche assurde e tediose. In ogni caso, West e Zampella sono riusciti a creare un nuovo modo di giocare gli FPS online, sfruttando per la prima volta un gameplay dualistico: da una parte ritroviamo le classiche meccaniche del semplice soldato, la cui precisione e agilità sono direttamente proporzionali alla sua scarsa resistenza, dall’altra la smisurata potenza di un mech alto 10 metri capace di essere comandato direttamente o di seguire gli ordini con impressionante scrupolosità. Titan e Piloti sono l’ultima sorprendente frontiera del multiplayer online, costantemente impegnati a fronteggiarsi con ogni arma disponibile, in un’eclatante gazzarra di esplosioni, proiettili e sangue che esalterà la vostra anima competitiva come pochi altri titoli dello stesso genere sono in grado di fare.

Voto: 8,5/10

Amante dei tatuaggi e del buon vino, crede fermamente nella vita extraterrestre. Ha una passione viscerale per i videogames maturata nel tempo, che lo ha portato a scrivere per molte riviste italiane e siti web specializzati nel settore.

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