The Wolf Among Us – Episode One: Faith – La Recensione

The Wolf Among Us – Episode One: Faith – La Recensione

thewolfamongus_keyart_longIl precedente titolo dei Telltale Games, The Walking Dead, ha praticamente vinto qualsiasi premio, imponendosi come uno dei giochi migliori dell’anno scorso e in generale uno dei migliori del suo genere. Ora The Wolf Among Us cerca di bissare il successo e i requisiti ci sono tutti. Innanzitutto l’ambientazione, ovvero un altro fumetto cult: Fables, forse poco conosciuto qui da noi, ma altrettanto interessante rispetto al mondo post-apocalittico degli zombie di Robert Kirkman. I personaggi delle fiabe vivono tra noi e non sono tanto fatati e benevoli come siamo soliti immaginarli. Il fumetto di Bill Willingham ce li ha presentati, ma ora è arrivato il momento di scavare nel loro passato, interpretando il loro sceriffo, Bigby Wolf.

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Lo ameranno: Tutti i nostalgici delle avventure grafiche e chi cerca narrazione di alta qualità
Lo odieranno: Quelli che hanno bisogno di crivellare di colpi qualsiasi cosa si muova sullo schermo
È simile a: The Walking Dead

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Titolo: The Wolf Among Us – Episode One: Faith
Piattaforma: Xbox 360 / PS3 / Mac / PC
Sviluppatore: Telltale Games
Publisher: Telltale Games
Giocatori: 1
Online: Assente
Lingua : Completamente in Inglese

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Bigby Wolf scruta l'oscurità, carico dei suoi pensieri...

Bigby Wolf scruta l’oscurità, carico dei suoi pensieri…

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Benvenuti a Favolandia

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Odierete molto facilmente Crane

Nonostante sul sito dei ragazzi di Telltale Games ci sia scritto che per giocare a The Wolf Among Us non è necessario conoscere il fumetto di Fables, è forse bene introdurre questo mondo partendo proprio da lì, da quelle pagine colorate che l’hanno ispirato. Il fumetto di Bill Willingham, vincitore di ben 14 premi Eisner, narra la storia dei personaggi delle fiabe fuggiti dalle loro terre natie dopo che un misterioso nemico, chiamato semplicemente l’Avversario, ha cercato di sterminarli uno ad uno. Inizialmente i primi attacchi furono sottovalutati, ma quando il suo esercito fu troppo forte da sconfiggere e i suoi intenti fin troppo chiari, alle fiabe non rimase altra scelta che fuggire nel nostro mondo. Scelsero come loro nuova dimora New York, prima ancora che assumesse questo nome. Le fiabe sono lì sin da quando portava il nome di Nuova Amsterdam e, arroccati nel loro isolato (soprannominato “il Bosco”) vivono al riparo dagli occhi indiscreti degli umani, grazie anche ai costosissimi incantesimi di schermatura che impediscono ai mondani, ovvero noi comuni mortali, di insospettirsi e indagare sulle stranezze di questi personaggi. Per tutte le fiabe che non hanno un aspetto umano (o che non possono comprarne uno dalle suddette streghe) esiste poi un luogo sicuro: la Fattoria, situata a nord dello stato di New York e schermata da ogni occhio indiscreto. Lì le fiabe non antropomorfe vivono quasi da reclusi, elemento che nel fumetto crea non pochi attriti con i “fortunati” del Bosco.
Una caratteristica importantissima della storia è la cosiddetta Amnistia, che ha azzerato e perdonato (almeno in teoria) tutti i peccati delle fiabe, cosicché queste siano libere di rifarsi una vita nel nuovo mondo. Ed ecco quindi come è possibile che il caro vecchio lupo cattivo delle fiabe sia riuscito a diventare lo sceriffo di Favolandia. Ed è proprio intorno a lui che si sviluppa la storia di Fables e di The Wolf Among Us.

Meglio non fare arrabbiare Bigby Wolf

Meglio non fare arrabbiare Bigby Wolf

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La magia di una fiaba bella da vedere e da ascoltare

L’ambientazione, come avrete potuto intuire, è ricca, e già in questo primo episodio sembra essere stata sfruttata abbastanza bene…ma se per caso vi dovesse ricordare la serie televisiva Once Upon a Time sappiate che vi sbagliate di grosso: in realtà siamo molto più vicini ad American Gods di Neil Gaiman (sia come idea che come atmosfera).

L'incontro tra Bigby e Colin è uno dei momenti migliori di questo primo episodio

L’incontro tra Bigby e Colin è uno dei momenti migliori di questo primo episodio

Il genere dell’avventura grafica si sposa bene con l’attività di detective di Bigby Wolf e l’aver ambientato la storia venti anni prima degli eventi del fumetto comporta per i Telltale Games almeno due vantaggi. Il primo di questi è senza dubbio la possibilità di smarcarsi il più possibile dalla trama cartacea e creare qualcosa che sia indipendente e al tempo stesso fedele al canone, approfittando anche della collaborazione del creatore della serie. Il secondo vantaggio è interamente estetico: The Wolf among Us è ambientato nei magici anni ’80, mai così tanto di moda come oggi. Le palette dei colori tendono spesso, soprattutto di notte, verso i colori tipici dell’iconografia dell’epoca, dando così al gioco un sapore retrò. Gli anni ’80 comportano anche sul fronte audio una colonna sonora particolare, fatta di synth misteriosi e languidi che danno vita a brani sempre vari ed efficaci nel loro intento di creare un sottotesto adatto alla situazione, creando spesso una tensione palpabile. Il mix audio e video nel complesso ricorda la formula vincente di alcune recenti pellicole come Drive, anch’essa all’insegna del revival di quel decennio. Bisogna poi sottolineare il lavoro eccellente svolto sul doppiaggio, molto più naturale rispetto a quanto sentito l’anno scorso nell’epopea zombie.
Graficamente inoltre si possono cogliere dei leggeri passi in avanti rispetto a The Walking Dead, con animazioni più fluide e ambientazioni più dettagliate. Nonostante il motore grafico sia lo stesso, il cel-shading è sempre più raffinato e ora sembra quasi un cartone animato in movimento.

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Per lo sceriffo di Favolandia questo è all’ordine del giorno

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Ma quando si gioca?

BigbyBufkin

Bufkin è un personaggio alquanto bizzarro

Un altro punto di contatto col titolo precedente degli sviluppatori è la presenza di una spalla femminile, in questo caso la bellissima Biancaneve. Purtroppo, almeno in questo primo episodio, il suo personaggio è solo abbozzato e rappresenta poco più di una coscienza labile di Bigby Wolf, capace di ricordargli di mantenere la calma il più possibile, mentre è per il momento assente il polso deciso e ferreo che la caratterizza nel fumetto. Al contrario, il nostro Lupo emerge in poco tempo ben delineato, intrappolato più di altri nel conflitto interiore tra ciò che era (il cattivo di molte storie), ciò che è (lo sceriffo disprezzato da quasi tutti) e ciò che vorrebbe essere (un uomo qualunque, magari con una famiglia). Il merito di questo egregio lavoro è ovviamente dei Telltale Games, capaci come pochi altri al mondo di saper raccontare storie e ancor meglio i personaggi che le danno vita.
Per essere poi solo un primo episodio, su un totale di cinque, bisogna sottolineare che di carne al fuoco ce n’è molta e, senza spoilerare nulla, sappiate che se siete appassionati di ambientazioni noir e misteriosi gialli da risolvere, in The Wolf Among Us c’è pane per i vostri denti.
Una volta appurato che la storia e i personaggi sono ben realizzati e che la grafica è persino migliorata, bisogna affrontare il nodo gordiano della giocabilità, a tratti sconosciuta in The Walking Dead. Si potrebbero aprire dibattiti infiniti sulla classificazione di genere di titoli come questi e sappiate che spesso anche il sottoscritto ha avuto non pochi dubbi nel considerarli come video interattivi, ma una cosa è certa: è impossibile staccarsi dallo schermo. Una sapiente dose di scazzottate a base di quick time event e sezioni investigative è inframezzata da dialoghi che ora sono più frenetici che mai, visto che non conta solo cosa si risponde, ma anche con che velocità lo si fa, proprio come in una vera conversazione. Anche le suddette scazzottate, così come gli inseguimenti, sono molto dinamici, poiché non esiste un colpo giusto o una scelta sbagliata: a parte qualche raro caso, è possibile che il nostro Bigby Wolf incassi i colpi dell’avversario e il combattimento si evolva in maniera diversa rispetto alla partita di altri giocatori.

L'autocontrollo non è la specialità di Bigby Wolf

L’autocontrollo non è la specialità di Bigby Wolf

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È solo l’inizio…

Lo charme di Bigby non passa inosservato

Lo charme di Bigby non passa inosservato

È quindi incredibile come, anche questa volta, i Telltale siano riusciti a sviscerare il fumetto su cui si basano e sottolinearne i punti di forza, per non dire l’essenza. Le due ore di questo primo episodio mettono in luce la storia di redenzione di questi esuli in cerca di una nuova vita, ma incapaci di abbandonare fino in fondo la loro indole. Sin da subito si intuisce come il lupo tra di loro del titolo non sia necessariamente il malinconico Bigby Wolf, ma forse il killer che sta seminando il panico o, in ultima istanza, il loro stesso lato oscuro.
Condensare tutto questo in così poco tempo è qualcosa che possono fare solo dei geni.

Gli perdoniamo quindi l’aver dimenticato di tratteggiare anche gli altri personaggi, del resto hanno ancora altri quattro episodi per farlo, e dopo il super colpo di scena finale (come nella migliore delle serie tv), non vediamo l’ora di scoprirli. Nel frattempo però potrete rivivere questa prima parte delle avventure delle fiabe più e più volte, scavando nelle loro vite ridotte sul lastrico e cercando di capire come si possano svolgere gli eventi in maniera differente in base alle vostre scelte, perché anche se non sempre tutto è bianco o nero, in The Wolf Among Us si può facilmente tingere di rosso.

Bigby e Snow White sono preoccupati, ma hanno ancora altri quattro episodi per risolvere il caso

Bigby e Snow White sono preoccupati, ma hanno ancora altri quattro episodi per risolvere il caso

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Da quando ho scoperto che i piaceri che i miei pollici opponibili potevano darmi con un joypad erano pressoché infiniti non ho mai smesso di videogiocare. Appassionato di cinema e musica, sempre e solo a livello maniacale.

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