The Surge – Anteprima gamescom 2016

Anime meccaniche

The Surge – Anteprima gamescom 2016
The Surge – Anteprima gamescom 2016

Colonia – Il genere dei “souls like” si è arricchito nel corso degli anni di vari esponenti, più o meno riusciti, di queste esperienze ludiche sempre più improntate al ripercorrere e ad innovare la filosofia adottata da From Software con la serie di Dark Souls (e non solo). Deck13 pare essere molto soddisfatta di lavorare a progetti simili, e dopo l’interessante Lords of the Fallen si è lanciata con il supporto di Focus Home Interactive in una nuova avventura: The Surge, uno sci-fi distopico che pesca a piene mani nel gameplay e nelle meccaniche difficili e punitive che abbiamo imparato ad amare e odiare nel corso del tempo.

Alla gamescom di Colonia abbiamo assistito ad una presentazione piuttosto corposa, con uno sguardo alle meccaniche di gioco, all’esplorazione e al sistema di combattimento, oltre che allo scontro con un boss, uno degli elementi più caratteristici e importanti del genere.

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The Surge racconta prima di tutto della caduta della civiltà umana, avanzata così tanto tecnologicamente da dover fare affidamento ad avanzati esoscheletri per poter lavorare e per poter trovare un posto nella società. Qualcosa ovviamente va storto, ma il mondo in cui siamo immersi si presenta a noi in modo misterioso e criptico, con una narrazione sì lineare, ma silenziosa, fatta di ambientazioni, scritte e congetture per ricostruire i tanti segreti dietro questa bizzarra realtà. Il piatto forte è ovviamente il gameplay, che si pone senza troppi fronzoli come un souls-like con tutti i crismi: attacchi leggeri, pesanti, backstab, i rottami (come le anime, serviranno per potenziarci) ed una interessante meccanica che prevede l’immagazzinamento di energia nel nostro esoscheletro per interagire con elementi dello scenario e aprire nuove zone delle mappe di gioco.

Ovviamente, è posta grande enfasi nello sfruttamento dell’esoscheletro, che potrà essere modificato in ogni suo pezzo, personalizzato a seconda delle esigenze dei combattimento o piuttosto ad esigenze dettate dall’esplorazione, come ad esempio delle torce inserite sulle spalle per illuminare le zone buie automaticamente. Il sistema di personalizzazione e gestione dell’equipaggiamento ci è sembrato piuttosto interessante e profondo, oltre che ricco di elementi differenti che permettono al giocatore di muoversi per il mondo di gioco sempre nel modo giusto, scegliendo il proprio stile preferito e i tipi di arma da utilizzare in combattimento.

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Anche l’esplorazione, estremamente radicata nel concetto di mappa di gioco interconnessa, ricca di shortcut, avviene seguendo gli stilemi del genere: alcune meccaniche, come vi suggerivamo, vanno a modificare il modo in cui le si esplorano, ma restano sempre strutturate su più livelli, con ampie zone ed una buona verticalità, che soprattutto in un’ambientazione distopica di questo tipo è sicuramente interessante. The Surge non si distanzia molto quindi dai paradigmi del genere, ma pare essere più bilanciato e funzionale rispetto ad esempio a Lords of the Fallen: Deck13 potrebbe aver imparato dagli errori del passato, sviluppando esperienza in un genere estremamente complesso e sfaccettato. Ma soprattutto, The Surge ci è sembrato sufficientemente appagante e divertente, ed il mondo di gioco è di sicuro fascino: rottami, androidi ed una fortissima sensazione di solitudine, dal freddo acciaio delle macchine, fa capolinea nella mente del giocatore una volta osservato il titolo.

Anche e soprattutto perché, al di là di qualche inghippo tecnico, The Surge appare piuttosto pulito e fluido, confermandosi come un’atto d’amore curato e studiato da parte di Deck13, piuttosto che come una mera operazione di ri-cavalcare l’entusiasmo di un genere. Questo è ravvisabile osservando gli scontri con i boss, che deviano da quanto visto nei Souls ad esempio, ponendo enfasi più sul metodo per eliminarli più che sulle skill necessarie a comprendere i loro movimenti e le loro strategie. Ci è stato mostrato infatti un grande mech, che aggressivamente di tanto in tanto lanciava una serie di missili contro il nostro personaggio: gli sviluppatori hanno usato questo move set per ingannare la macchina riuscendo a far colpire lei stessa avvicinandosi al momento giusto. Questo è solo una delle possibilità offerte, visto che gli sviluppatori ci hanno assicurato che in The Surge le possibilità e le strategie, in questo senso, sono molteplici, e spesso difficili da scoprire o capire.

The Surge insomma è un titolo da tenere d’occhio, sia in senso buono che non

The Surge è un progetto interessante, perché pure pescando a piene mani nel cuore di un genere dalla grande storia, prova a dire la sua con umiltà e stile, in un mondo sci-fi estremamente affascinante e con un gameplay sicuramente sulla strada giusta per riuscire ad impressionare e divertire sulla lunga distanza. Graficamente siamo già a buon punto, il titolo è fluido e si presenta piuttosto bene, sia visivamente che artisticamente, restituendo quella sensazione a metà tra wasteland e sci-fi.

The Surge insomma è un titolo da tenere d’occhio, sia in senso buono che non, viste le molteplici variabili e possibilità offerte dal genere. I ragazzi di Deck13 sono intenzionati a fare sul serio, e questo è già un buon segno.

Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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