Tales of Zestiria – Anteprima

Tales of Zestiria – Anteprima

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Se c’è una serie che non ha bisogno di presentazioni è proprio Tales of, un nome che in tutto il mondo ha riscosso un notevole successo nonostante le meccaniche JRPG possano essere considerate meno importanti e appetibili di Giochi di Ruolo a stampo occidentale, soprattutto con la generazione attuale di videogiocatori, più incentrata sull’azione che sullo sviluppo della trama e dei personaggi.

Presso la sede milanese di Bandai Namco abbiamo avuto modo di mettere mani, occhi e aspettative sull’ultimo arrivato Zestiria, titolo già uscito in Giappone che approderà sul suolo europeo il 16 di ottobre, insieme a Sword Art Online: Lost Song.

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La versione da noi provata ci ha permesso di giocare il titolo in oggetto sin dalle sue prime fasi, senza salvataggi farlocchi o bonus di sorta, permettendoci di impersonare Sorey, protagonista della vicenda appartenente al popolo dei Serafini, una civiltà che raramente prende parte alle vicende legate agli esseri umani. La creatura di Hideo Baba si introduce con l’esplorazione di una rovina appartenente ad un’epoca non ben definita: sarà nostro compito ritrovare un artefatto insieme al nostro amico Mikleo, creatura visibile solo agli occhi del popolo serafino appena citato.

Tales of Zestiria Press (22)L’inizio, parlando in modo schietto, non è di sicuro uno dei più rombanti del franchise e da subito appaiono delle lacune sotto l’aspetto grafico: nonostante la trama di un JRPG dia molta importanza alla componente narrativa, che in questo caso si sviluppa con il ritrovamento di una ragazza priva di sensi qualche stanza più in là, c’è da dire che nel 2015 ci si aspetta, soprattutto dalle nuove console, un intreccio che riesca ad esprimersi anche grazie ad un certo taglio visivo, del tutto assente qui. Il risultato ottenuto da Tales of Zestiria è sì un qualcosa in linea con gli altri titoli della serie, ma non presenta migliorie grafiche degne di nota, risultando un po’ “datato”.

Una volta ritornati al villaggio in compagnia di Mikleo e della ragazza si può subito notare come gli ambienti siano stati nettamente ampliati rispetto ai passati episodi, regalando all’esperienza una maggiore libertà d’esplorazione, e la trama inizia a srotolarsi ponendo le basi per colpi di scena e sviluppi inaspettati. Sorey potrebbe essere il “Pastore” delle leggende, la ragazza verrà allontanata gentilmente dal villaggiola storia inizia timidamente ad aumentare di spessore, ma preferiamo rimandarvi all’anteprima dal suolo losangelino per ulteriori dettagli su questa, concentrandoci su un’altra, fondamentale esperienza per gli appassionati del genere: il combat systemPer parlare della trama, dopotutto, ci sarà tempo in sede di recensione.

Ciò che, per ora, è stato messo da parte sulla grafica, ovvero vere e proprie novità, non è stato risparmiato per il sistema di combattimento e i menu di gioco, due elementi che vanno a braccetto ancora di più che in precedenza. Sì, chiaro, è importante equipaggiare a dovere oggetti, armi ed armature, così come magie o abilità, ma in Tales of Zestiria è stato aggiunto un concatenamento tra oggetti dello stesso tipo, paragonabile ad un pentagramma le cui note, se unite sapientemente, porteranno vantaggi enormi ai protagonisti coinvolti nel combattimento, statistiche e potenza degli attacchi in primis.

Il combattimento in sé, invece, ci lancia nuovamente nel Linear Motion Battle System, impreziosendolo con una nuova feature chiamata Fusionic Chain: Sorey sarà in grado di fondersi con un compagno Serafino e il giocatore avrà a disposizione una creatura in grado di sbaragliare i nemici in maniera tanto brutale quanto efficace, senza dimenticare il supporto ai propri compagni del Party.

Senza perderci in fronzoli e romanzate, Tales of Zestiria rimane in linea con i predecessori soprattutto sotto lo stile grafico, ma lo splendore di un videogame, come abbiamo già detto più e più volte, non si basa solo sull’impatto visivo, bensì sulla completezza e le emozioni che regala a chi sta al di là dello schermo. L’ultima creazione di Hideo Baba potrebbe essere vista come l’ennesimo capitolo per spremere un franchise ventennale, ma noi abbiamo le idee chiare sul mondo di Gleenwood: le sorprese ci saranno, così come le emozioni positive, contornate da alcune chicche per gli amanti del Sol Levante, come la possibilità di switchare tra audio Inglese e Giapponese.

Appuntamento quindi al 16 ottobre per le versioni PS3 e, in esclusiva europea, quelle PS4, e al 20 per le versioni PC.


Appassionato e divoratore sfegatato di videogame, scemo a tempo pieno, cacciatore di Cosplayer, cuoco mercenario e cercatore di risposte a domande esistenziali come: "A cosa servono gli slot uniti delle armi di Final Fantasy VII?", "Cosa diavolo sono le Junction?", "Freija che animale è?" e "Quina quant'è brutta?". Comunque non ho ancora capito quanto sia brutta Quina e se Freija sia un topo o uno shitzu.

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