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Synduality: Echo of Ada – Recensione

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Un extraction shooter interessante, ma dalle idee confuse

Synduality: Echo of Ada è il perfetto esempio di un titolo con buone potenzialità, purtroppo mortificato da scelte di business avide e ingorde. La produzione Banda Namco, difatti, è in tutto e per tutto un’esperienza in cui coesistono due anime che finiscono per fagocitarsi, per pestarsi i piedi, per rovinare un gioco che, se edificato su basi concettuali diverse, ci avrebbe potuto regalare un extraction shooter a suon di mech intrigante, divertente, persino relativamente originale. Purtroppo, le cose non stanno affatto così proprio perché si è scelto di tramutare il gioco in un pay to win piuttosto esplicito, che diluisce il divertimento e rende frustrante la progressione.

Come il titolo lascia supporre, Synduality: Echo of Ada si rifà all’omonimo anime post-apocalittico che ha saputo crearsi uno zoccolo duro di fan, appassionati che ovviamente non vedevano l’ora di mettere le mani su questo videogioco. Prequel della serie animata, la creatura di Game Studio in apertura offre un veloce riassunto delle premesse narrative su cui si basa il brand, utilissimo anche ai potenziali neofiti.

Una pioggia tossica ha spazzato via la civiltà così come la conosciamo. I pochi superstiti del pianeta Terra si sono rifugiati in un gigantesco bunker, dove sono rimasti rintanati per decenni. Un cataclisma non meglio identificato, tuttavia, ha costretto gli umani ad abbandonare la loro tana, in cerca di risorse e fonti d’energia. Oltre a piccoli giacimenti di cristalli utili al compito, tuttavia, ad attenderli sulla superficie i superstiti hanno anche trovato gli Ender, minacciose creature piuttosto aggressive, oltre alla solita pioggia tossica che, di tanto in tanto, rende difficoltosa l’esplorazione.

I mech hanno un aspetto caratteristico e di per sé anche originale

L’arduo compito di recuperare risorse utili viene quindi affidato ai così detti Drifter, piloti di mech, opportunamente supportati da intelligenze artificiali dotati di avvenenti avatar, con i quali dovranno fronteggiare non solo la minaccia degli Ender, ma anche quella di altri Drifter che hanno deciso di dedicarsi al contrabbando illegale.

Premesse non certo originali, ma solide quanto basta, oltre che ideali per fungere da base su cui edificare uno extraction shooter in terza persona PvPvE.

Sulle prime, a ben vedere, tutto sembra funzionare alla grande. Forte di un sistema di controllo e di un gunplay soddisfacente, Synduality: Echo of Ada regala ottime sensazioni durante le prime missioni. Il mech ha una batteria limitata; ogni sortita deve tenere conto della resistenza del mezzo alla pioggia tossica, che si alterna spesso e volentieri a salvifiche schiarite; ogni risorsa raccolta pesa sul mezzo e ne limita progressivamente le capacità di spostamento, sono tante le incognite di cui tenere conto.

I vantaggi di un buon mech si palesano immediatamente sul campo di battaglia

Le due mappe disponibili sono di medie dimensioni, zeppe di luoghi d’interesse e dotate di un’insospettabile verticalità che stimola l’esplorazione, soprattutto grazie a casse e giacimenti di cristalli celati in anfratti inizialmente non visibili.

Synduality: Echo of Ada, che potete acquistare a questo link, per certi versi si comporta come Armored Core VI: Fires of Rubicon. Ciò significa che all’inizio di ogni missione dovrete selezionare i pezzi del mech in base ai bonus elargiti e all’efficienza; scegliere le armi e le conseguenti munizioni; valutare se portare con voi kit di riparazione o altri oggetti utili. La fase di preparazione, insomma, è piuttosto interessante e le possibilità del videogiocatore aumentano a mano a mano che il magazzino si riempirà di nuovi pezzi e oggetti.

I vantaggi di un buon mech si palesano immediatamente sul campo di battaglia. Quello che avrete all’inizio può sfruttare il boost solo per pochi secondi, ha una scarsa mobilità, bastano pochi colpi subiti per vedersi già costretti a ripararlo o a tentare la fuga verso un punto d’estrazione della mappa.

Purtroppo anche la varietà di Ender che incontrerete sul campo di battaglia lascia a desiderare

Le iniziali difficoltà, tuttavia, vengono affrontate con ottimismo, rincuorati da un sistema di controllo preciso e da un gunplay che regala gioie. Il feedback dei colpi esplosi è di quelli giusti. La pesantezza del mech restituisce belle sensazioni. Prendere la mira è immediato, fluido, frutto di pochi e precisi movimenti. Attivare con tempismo le abilità speciali garantite dall’IA, che possono donare bonus offensivi o incrementare la capacità di individuazione dei nemici, è un’altra caratteristica che dona ulteriore spessore al gameplay.

Incontrare un Ender è sempre un momento di tensione ed eliminarli regala il giusto grado di soddisfazione. L’adrenalina sale a mille quando incapperete in un altro Drifter, che è ovviamente un altro giocatore che batte la stessa porzione della mappa. Il gioco non costringe gli utenti ad attaccarsi forzatamente, anzi: si può anche scegliere di collaborare, dividendosi le risorse ritrovate. Tuttavia, il tradimento, l’attacco immediato, sono sempre opzioni possibili, il che dà vita a scontri estremamente impegnativi e dove tutto può decidersi in un attimo.

Ed è proprio in questi attimi che viene fuori tutto ciò che proprio non funziona in Synduality: Echo of Ada. Morire, difatti, significa rinunciare non solo a quanto recuperato fino a quel momento, ma anche al proprio mech. I tanti crediti spesi per assemblarlo, scegliendo i pezzi migliori, possono sfumare in un secondo, lasciandovi al verde, con il solo mech iniziale, scarsamente efficiente e fragilissimo, a disposizione per le sortite successive.

Il gioco ha di per sé un costo base, siamo circa sui 40€ per l’edizione standard, rendendo ancora più inspiegabile l’intima natura pay-to-win di Synduality: Echo of Ada.

La progressione, da quel momento in poi, diventa faticosa, frustrante, fatta di missioni brevissime e poco soddisfacenti. Ciò che è peggio, si scopre prestissimo che le missioni sono ripetitive, poco stimolanti, intimamente protese a costringere il videogiocatore in un circolo vizioso che, presto o tardi, lo costringerà a mettere mano al portafogli.

Oltre alla possibilità di sbloccare l’equipaggiamento migliore solo sottoscrivendo il pass battaglia, anche l’acquisto di buona parte degli oggetti migliori è comunque vincolato alla possibilità di sborsare valuta reale. Si può fare tutto anche sacrificando ore e ore della propria vita al farming, certo, ma è questione di tempo prima di incappare nel mech di un giocatore ben equipaggiato e di vedere andare in fumo decine e decine di noiose e ripetitive missioni nel giro di un breve scontro a fuoco.

Ciò che è peggio, anche la trama principale del gioco è vincolata alla lentissima progressione del titolo. Non esiste una modalità che non preveda l’inclusione di altri giocatori e ogni progresso narrativo è ottenibile non prima di aver completato un nutrito numero di missioni tutte uguali tra loro.

Ovviamente è posta grande attenzione alla personalizzazione dell’aspetto e dell’abbigliamento dell’intelligenza artificiale che vi accompagnerà sul campo di battaglia

L’esaltazione iniziale, insomma, dura pochissimo per tanti motivi. Le nostre quasi quaranta ore di prova, tratteggiano i contorni di un’esperienza inutilmente frustrante, eccessivamente ripetitiva, dannatamente limitante. Ciò che è peggio, il gioco ha di per sé un costo base, siamo circa sui 40€ per l’edizione standard, rendendo ancora più inspiegabile l’intima natura pay-to-win di Synduality: Echo of Ada.

Un vero peccato, anche considerando che tecnicamente il gioco si difende, pur senza brillare particolarmente, e che la trama di per sé è interessante e tanto più stuzzicante quanto più siete fan dell’anime.

Conclusioni

Synduality: Echo of Ada non è un totale disastro, il che rende il boccone da ingoiare ancora più amaro. Il gunplay funziona, il level design sa il fatto suo, anche tecnicamente siamo di fronte ad un gioco realizzato degnamente.

Peccato che produttori e sviluppatori abbiano voluto trasformare un buon extraction shooter PvPvE in un gioco fortemente influenzato dalla pratica del pay-to-win. Avere la meglio su Ender e avversari è possibile anche senza mettere mano al portafogli, ma solo a fronte di un farming estenuante, incerto, frustrante. Non aiuta di certo, in questo senso, il mission design davvero ai minimi storici quanto a originalità.

Guidare i mech è divertente, soprattutto se siete fan dell’anime. Ogni scontro sa essere davvero emozionante. La trama aggiunge dettagli interessanti al mondo immaginifico. Peccato che dovrete pagare per godervi al meglio tutto ciò o prepararvi a lunghissime sessioni di gioco infruttuose. E dire che bastava così poco per creare uno shooter divertente.

Acquista Synduality: Echo of Ada sullo shop online di GameStop!

Synduality-Echo-of-Ada-immagine-in-evidenza-gamesoul
  • Good
    +Gunplay soddisfacente
    +Sulle prime diverte ed appassiona
  • Bad
    -Missioni ripetitive
    -Il farming è opprimente
    -Troppo legato a meccaniche pay-to-win
  • 5.5 Avaro

Acquista ora su Gamestop.it

Conclusioni

Synduality: Echo of Ada non è un totale disastro, il che rende il boccone da ingoiare ancora più amaro. Il gunplay funziona, il level design sa il fatto suo, anche tecnicamente siamo di fronte ad un gioco realizzato degnamente.

Peccato che produttori e sviluppatori abbiano voluto trasformare un buon extraction shooter PvPvE in un gioco fortemente influenzato dalla pratica del pay-to-win. Avere la meglio su Ender e avversari è possibile anche senza mettere mano al portafogli, ma solo a fronte di un farming estenuante, incerto, frustrante. Non aiuta di certo, in questo senso, il mission design davvero ai minimi storici quanto a originalità.

Guidare i mech è divertente, soprattutto se siete fan dell’anime. Ogni scontro sa essere davvero emozionante. La trama aggiunge dettagli interessanti al mondo immaginifico. Peccato che dovrete pagare per godervi al meglio tutto ciò o prepararvi a lunghissime sessioni di gioco infruttuose. E dire che bastava così poco per creare uno shooter divertente.

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  • Good
    +Gunplay soddisfacente
    +Sulle prime diverte ed appassiona
  • Bad
    -Missioni ripetitive
    -Il farming è opprimente
    -Troppo legato a meccaniche pay-to-win
  • 5.5 Avaro

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