Syberia 3

GDC 2017

Syberia 3 – Anteprima GDC 2017

Benoît Sokal e l'eterna vita dell'adventure game ...

Syberia 3

San Francisco – La sede di Ubisoft a San Francisco, sulla 3rd Street, è un adorabile edificio con mattone faccia vista, arredata di buon gusto sui due piani di cui si articola, piena zeppa di statue, action figures, poster e altre chicche da collezionisti. Un posticino caldo e accogliente, come uno di quelli che avrete visto milioni di volte in qualche film. Vi starete chiedendo cosa ci facevamo lì dentro attorno alle 18 ora locale, se non un tentato furto di oggetti da rivendere al mercato nero dei nerd: ebbene, in questa GDC 2017 abbiamo avuto il piacere e l’onore di provare in anteprima una sequenza della parte iniziale di Syberia 3, l’atteso terzo capitolo delle avventure di Kate Walker, in compagnia nientemeno che del leggendario creatore della serie, Benoît Sokal.

La storia di Syberia 3, a ben vedere, è stata meno scontata del previsto. Per un lungo periodo, infatti, l’epilogo straziante di Syberia 2 pareva essere destinato a sancire la fine definitiva dell’avventura della giovane avvocatessa di New York, alla ricerca delle famigerate terre della leggenda. Mettici però l’affetto dei fan, che nel corso degli ultimi 13 anni hanno più volte richiesto a gran voce un capitolo finale del rinomato franchise, mettici che – come per sua stessa ammissione – Sokal è un narratore di racconti (“cosa altro potrei fare, se non raccontare storie?” ha ammesso ai nostri microfoni), con l’aiuto di Ubisoft e di un nuovo team di sviluppo a supporto Syberia 3 è diventato progressivamente più concreto e profondo, sino a divenire realtà. E credeteci, se anche voi amate come noi le avventure grafiche e la narrazione poetica, avrete davvero di che gioire.

Syberia 3, come prevedibile, non stravolge gli stilemi più distintivi del franchise iniziato da Microids nel lontano 2003: trattasi di un adventure game in terza persona con telecamere fisse, collocate strategicamente per regalare inquadrature dal taglio cinematografico. All’interno di ambientazioni pittoresche e fortemente evocative si muove Kate, non più sfruttando i tradizionali click del mouse per impartire gli spostamenti ma muovendosi utilizzando lo stick analogico sinistro (quello destro è deputato a muovere leggermente la telecamera lungo gli assi, permettendo a chi gioca di cogliere qualche dettaglio ulteriore sullo scenario senza però stravolgere in alcun modo l’inquadratura). Spostandoci da uno scenario all’altro dovremo dunque risolvere enigmi ambientali di vario tipo, cercare e raccogliere oggetti speciali, addentrarci in dialoghi – alcuni dei quali particolarmente esilaranti – cercando di carpire segreti utili alla nostra progressione. La tradizione più pura dell’avventura grafica, in sintesi, con però alcune interessanti novità.

  • syberia 3

Per la prima volta nella serie, Syberia 3 permette al giocatore di modificare la difficoltà dell’esperienza di gioco: questo, sia chiaro, non renderà più difficile il reperimento degli oggetti o la soluzione degli enigmi, ma piuttosto eliminerà ogni forma di aiuto disponibile nella “modalità facile“. I meno esperti dei vecchi punta e clicca potranno quindi godere di un’interfaccia gentile e a tratti loquace, che indica costantemente quale sia il prossimo obiettivo da raggiungere, che evidenza hot spot o altri punti di interesse, che suggerisce alcune azioni contestuali (come ad esempio raccogliere un oggetto o abbandonarne uno già in nostro possesso) con un sistema di icone dal colore analogo a quello dei tasti del pad, sia esso PS4 o Xbox One – sulla versione Switch, attualmente prevista, non abbiamo avuto dettagli più precisi a riguardo. Per gli amanti dell’avventura più pura, che ripudiano anche il minimo suggerimento e preferiscono cimentarsi con lunghe sessioni di pixel hunting, la modalità difficile è indubbiamente la più indicata: certo, alle volte sarà persino difficile identificare i nuovi “tavoli da lavoro”, piccole scrivanie in corrispondenza delle quali Kate può combinare più oggetti per utilizzarne il risultato subito dopo: ma si sa, maggiore è lo sforzo e maggiore è la soddisfazione. Se la modalità per esperti dovesse sembrarvi troppo severa, sarà disponibile una terza opzione, personalizzata, che permette di scegliere quali suggerimenti attivare e quali no.

Altra novità interessante è rappresentata dal sistema di dialoghi contestuali: nel corso delle nostre numerose chiacchierate con gli Youkol o con gli altri numerosi personaggi che incontreremo nell’avventura, potremo scegliere tra un set di dialoghi prestabiliti: pur non influenzando in modo drammatico l’esito della sceneggiatura, che prevede un solo unico finale, a seconda delle risposte date il nostro atteggiamento verso determinati personaggi verrà valutato in modo diverso: alcuni ci prenderanno in simpatia, rendendoci la vita più facile nella risoluzione di qualche puzzle. Ad altri, invece, staremo più antipatici, e ricevere aiuto da loro potrebbe essere più difficile del previsto. A seconda della difficoltà prescelta, le conseguenze delle nostre risposte verranno rese note o meno al giocatore.

I punti negativi di Syberia 3, un po’ a malincuore, ricadono essenzialmente sul comparto tecnologico. Sulla direzione artistica, per carità, non c’è nulla da dire: le tavole dipinte da Sokal e soci sono oggi come una volta meravigliose, e complice una colonna sonora da premio Oscar regalano una pioggia di emozioni dirompente. Peccato per la modellazione tridimensionale dei personaggi, gli Youkol in primis, che appare un po’ troppo elementare e poco dettagliata. Il modello di Kate Walker è indubbiamente quello meglio realizzato della produzione, anche se alcuni dettagli (abiti e capelli in primis) e sincronia labiale lasciano spesso a desiderare. Poi per carità, la modellazione 3D è l’ultimo dei problemi che possono affliggere un adventure game: diciamo che con un Publisher come Ubisoft alle spalle, tuttavia, un buon margine di miglioramento rimane.

Impressioni dalla GDC 17

Syberia 3, come prevedevamo lungo il percorso dal Moscone Center agli uffici di Ubisoft qui a San Francisco, ci ha emozionato parecchio. Sarà che entrambi gli sprovveduti spediti in GDC sono amanti folli delle avventure grafiche, sarà il fascino magnetico della narrazione di Sokal e dei suoi mondi, così evocativi e memorabili, ma il fugace assaggio di Syberia 3 ricevuto in occasione di questa Kermesse è bastato a farci riaccendere quella scintilla che, ogni tanto, pare affievolirsi. OK, la grafica non è il massimo, ma a ben vedere non è questo ad esserci rimasto impresso dopo trenta minuti di prova (e altrettanti in compagnia dello stesso Sokal). Se amate le avventure grafiche e la narrazione di alto livello, non ci sono scuse: fidatevi di Syberia 3, difficilmente ne resterete delusi.

Bello, simpatico, intelligente e super esperto di videogiochi, ha sviluppato un'incredibile capacità nello scrivere cazzate.. Gioca ai giochini elettronici dall'86 e ci scrive a riguardo dal 2006 o giù di lì.. Ma non fateglielo notare, che poi si monta la testa..

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