Un'esperienza semplice e immediata, ma forse un tantino ripetitiva!
C’è stato un tempo in cui il Game Boy Color ha regalato enormi soddisfazioni e, a dirla tutta, anche certe esperienze che ad oggi è impossibile dimenticare, tra cui diversi titoli di Zelda e Pokémon. E tra questi, forse qualcuno ancora lo ricorda seppur meno conosciuto, si ergeva Survival Kids, un titolo “survival” sviluppato da Konami alla fine del ‘900 (intendiamo il 1999, ma detto così sembrava più entusiasmante).
Si trattava di un gioco di sopravvivenza a 360° gradi, in cui eravamo chiamati a procurarci provviste (il cibo andava anche a male), creare armi (che si deterioravano) ma soprattutto a trovare un posto dove poter concederci del meritato riposo. Si trattava di un titolo, in un certo senso, innovativo, e soprattutto non sequenziale. Potremo anche definirlo un piccolo gioiello dell’epoca.
Ci piace fare questo viaggio indietro nel tempo quando dobbiamo parlarvi di un gioco che “ritorna”, che si reinventa su Nintendo Switch 2 come titolo di lancio, capace di offrire un simpatico passatempo. A essere onesti, non lo paragoneremo mai al passato, poiché la formula è leggermente modificata e la definiremo più semplicistica.
Probabilmente l’obiettivo era quello di creare un’esperienza adatta a tutti ma, soprattutto, multigiocatore, ove Survival Kids dà il meglio di sé. Ciononostante, questo giro tra le varie isole non è stato malaccio, anzi, ci siamo divertiti anche se tutto risulta molto facile, con pochissime sfide ed enigmi impegnativi, e una doverosa ripetitività.

Soffitte polverose, quelle americane per intenderci, e che abbiamo imparato ad apprezzare dalle innumerevoli pellicole cinematografiche. E si sa, quest’ultime nascondono sempre qualche sorpresa in mezzo a quelle ragnatele e a quel gradevolissimo (?) odore di chiuso. Quattro curiosi ragazzi si imbattono in alcuni brandelli di un’antica mappa e da quel momento inizia la loro “big adventure”, come direbbero dall’altra parte dell’oceano.
Dopo essere salpati su una bagnarola sgangherata, i ragazzi vengono scaraventati da una feroce tempesta in un mondo pullulante di segreti e irto di pericoli. Il nostro compito, nei panni di un giovane naufrago, sarà quello di collaborare con gli altri compagni per ritrovare la strada di casa. Una storia sciocca direbbe qualcuno, con poco mordente, diciamo più un pretesto per creare un’avventura semplice e immediata, ma soprattutto adatta a tutte le età (anche se i più piccoli potrebbero esserne maggiormente attratti).
E da qui parte il nostro viaggio su Nintendo Switch 2: dopo aver scelto accuratamente l’aspetto del nostro naufrago, in un editor poco generoso in termini di scelta, siamo pronti a sbarcare sulla nostra prima isola, ovvero ritrovarci su una spiaggia tropicale e senza la nostra zattera. Una voce narrante ci guiderà lungo il nostro obiettivo che non potrebbe essere più semplice: ricostruire l’imbarcazione e ripartire velocemente verso casa.

Per farlo bisognerà ingegnarsi, ovvero costruire il nostro campo base e, per crearlo, occorrerà guardarsi intorno: tagliare la legna con un’accetta rudimentale, spaccare le rocce e raccogliere le liane dagli alberi. Vorremmo però fare luce su un quesito prima di subito: Survival Kids non è uno di quei giochi in cui bisognerà “farmare” all’infinito per raggiungere la meta, né uno di quelli in cui bisognerà prestare attenzione a ogni singolo dettaglio, come l’indicatore di fame e della stamina.
Survival Kids è un titolo da condividere con i più piccoli
Il concetto di base si basa sul completamento a tre stelle, ovvero cercare di completare il livello in un tempo ben delineato. Questo ci ricompenserà con, appunto, delle stelline che ci avvicineranno sempre di più all’agognato 100% del gioco. Questo aspetto rende Survival Kids non proprio un gioco di sopravvivenza, bensì più come un party game leggero in cui unire le forze senza nessun tipo di stress. Quindi, se cercavate un gioco in cui dovevate resistere in luoghi ameni, allora questa esperienza di Konami non potrebbe soddisfarvi come credevate.
Eppure, l’esperienza non è poi tanto male, anche se si distacca da quello che ci saremmo immaginati per un ritorno della saga. Ogni livello è diviso in tre zone, e in ognuna di esse dovremo soddisfare dei particolari requisiti per proseguire alle aree successive: saremo dunque chiamati a risolvere diversi enigmi, costruire ponti e addirittura creare delle catapulte per lanciare svariati oggetti.


Per proseguire, tuttavia, occorre un buon indicatore di stamina, soprattutto quando dovremo recuperare pezzi della zattera per cui occorrerà molta più forza. Per fare ciò, dovremo cucinare al campo base e rispondere alle esigenze del nostro pancino che brontola: raccoglieremo di tutto, dalla frutta alla verdura, per poi pescare dei succulenti pesciolini da inserire prontamente nel calderone al campo base.
Una volta pronta la pappa, aumenteremo il nostro livello di resistenza e quindi potremo essere molto più svelti e immediati nel compiere gli svariati incarichi. Oltre a risolvere i vari enigmi, a tagliare la legna e a raccogliere provviste, dovremo prestare molta attenzione all’ambiente circostante. In ogni zona è presente una Pietra dell’Armonia (tre per ogni isola), ovvero il collezionabile principale, assolutamente opzionabile ma che rende l’esperienza ancora più longeva. Quest’ultima è perfettamente annidata e non saranno poche le volte in cui non si riuscirà a recuperarla.

Quando avremo completato la zona, saremo pronti a disfare il campo base e a spostarci nella prossima area situata nella parte più alta dell’isola. Una volta raggiunta, non potremo tornare indietro, quindi bisogna prestare molta attenzione prima di proseguire (ovviamente bisognerà rigiocare i livelli più volte).
In single player Survival Kids risulta più noioso del previsto
Tutto quello che vi abbiamo raccontato potrà anche essere giocato in single player. In questo caso, tutto sarà bilanciato per l’esperienza in solitaria e, per abbattere un albero per esempio, occorrerà molto meno tempo rispetto all’avventura in cooperativa. Tuttavia, giocare a Survival Kids in multiplayer è un’altra musica: potremo fare squadra con un amico o familiare sulla stessa console con schermo condiviso e darsi man forte nelle varie attività di naufraghi.
I tempi per compiere le attività si raddoppiano, come giusto che sia, e quindi bisognerà essere coesi per raggiungere il 100% in ogni livello. Giocando sullo stesso schermo è filato tutto perfettamente, a parte alcuni frangenti in cui abbiamo avvertito un vistoso calo di frame in questa modalità (in single player nessun problema).

Survival Kids è un gioco pensato principalmente per il multiplayer e che sfrutta la tanto chiacchierata GameChat, un vero e proprio fiore all’occhiello per partite con gli amici a distanza. Ci sembra anche doveroso informarvi che, qualora decidiate di giocare sulla stessa console, potrete condividere il Joy-Con con il vostro compagno di sopravvivenza (così come avveniva nella prima Switch).
Dunque, l’intera esperienza risulta gradevole anche se a lungo andare si nota una certa ripetitività, nonostante la volontà di inserire nuove feature come piante esplosive o enigmi più disparati. Inoltre, non si affronterà nessun cattivone e non ci saranno possibilità di far comparire la scritta Game Over su schermo: il gioco non lo prevede per nulla. Siamo tuttavia convinti che Survival Kids sia un titolo meritevole da condividere con i più piccoli, soprattutto i genitori con i figli, che potranno divertirsi come non mai.
Conclusioni
Survival Kids è uno dei primi titoli esclusivi di Nintendo Switch 2 indirizzato, senza mezzi termini, a coloro che cercano un’esperienza mordi e fuggi, rilassante e poco impegnativa. Scordatevi un titolo survival in cui dovrete fare di tutto per sopravvivere, questa esperienza ricorda molto il concetto di gioco mobile: completare le isole il più velocemente possibile (collezionando così tre stelle) e raccogliere diversi collezionabili, tra cui i simboli della giungla che daranno accesso a nuovi completi estetici.
Si tratta di un titolo cooperativo, poco indirizzato per il single player che risulta più noioso del previsto: non è divertente essere un vero e proprio “Cast Away” in questo caso. Forse è vero, gode di poca profondità, ma sicuramente potremo definirlo come un gioco carino e che potrebbe far avvicinare i più piccoli al mondo dei videogiochi.

Good
+Semplice e funzionale nella sua struttura+I più piccoli lo adoreranno+Colorato e divertente, e in un certo senso fresco nella sua struttura…Bad
-… anche se si avverte una certa ripetitività-Gli enigmi non sono poi così impegnativi-Non adatto a chi cerca un'esperienza da survival game
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