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Street Fighter V – Anteprima E3 2015

Los Angeles – E alla fine, è arrivato anche Street Fighter V. Dopo aver tormentato il sonno di una fanbase di proporzioni oceaniche con filmati, trailer e annunci ammiccanti sul ritorno di nuovi personaggi storici, Capcom ha svelato le proprie carte migliori proprio in occasione di questo E3 2015. Una succulenta demo giocabile della nuova installazione del picchiaduro più celebre del pianeta, capace di scrivere le regole del fighting game bidimensionale più e più volte nel corso di una storia ai limiti dell’incredibile. Gran parte delle aspettative e dell’hype per questo quinto capitolo maggiore, inutile dirlo, derivano dal successo della precedente incarnazione di Street Fighter, soprattutto in un contesto competitivo a livello internazionale.
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Allo stesso modo, tuttavia, i meriti e gli aspetti positivi dell’ultima fatica di Ono e soci sono innegabili anche sotto tortura: una grafica delle grandi occasioni affidata alle precise routine dell’Unreal Engine 4, un roster di personaggi iconici che da tempo immemore hanno fatto breccia nei cuori dei giocatori e, cosa più importante, un gameplay evoluto e raffinato come pochissimi altri, dove tecnica e allenamento rappresentano le uniche chiavi possibili di successo. Un colpaccio per l’ammiraglia Sony, che potrà godere di SFV in via assolutamente esclusiva; ecco perché, in questo ultimo giorno di fiera, una visitina al booth Capcom era d’obbligo.

La novità principale di questo quinto capitolo, aggiornamento delle visuali a parte, non poteva certo non coincidere con un nuovo sistema di combattimento. Che la saga di Street Fighter abbia storicamente saputo evolversi progressivamente, tramandando di capitolo in capitolo gli aspetti migliori per poi evolverli a nuova forma è assodato. Con Street Fighter V, tuttavia, il team di sviluppo cambia radicalmente marcia, abbandonando in toto ogni meccanica collegata al celebre Focus in favore di un nuovo combat schema basato sul cosiddetto Variable System.

Il suo funzionamento ricorda per certi versi quello delle Revenge dell’episodio precedente: una prima barra per le super e una seconda, il V-Meter, composta da due o tre slot a seconda del personaggio, che si riempie progressivamente in base alla quantità di colpi incassati. Considerando che ciascuna di questa barra si svuota da sola al termine di ogni round, diventa vitale un suo utilizzo corretto proprio nel corso del combattimento. Proprio da questa barra dipendono due delle innovative meccaniche di questo SFV: il V-Reversals e il V-Triggers.

Il V-Reversals, per essere attivato, richiede un solo slot carico del suddetto meter. Fondamentalmente si tratta di una counter move particolarmente efficace, ideale per interrompere le combo avversarie più pericolose minimizzando il rischio di subire danni. Discorso diverso (e più complesso) per il V-Triggers, che richiederà sì di caricare l’intero meter ma, una volta attivato, assegnerà a ciascun lottatore una skill differente dall’impatto devastante, in modo simile a quanto accadeva nel “vecchio” Alpha 2. Bison, ad esempio, potrà teletrasportarsi senza subire danni, mentre il leggendario Ryu potrà godere di una special potenziata e di un aumento sensibile delle proprie stat.

A queste due tecniche si affiancano infine le V-Skills, un set di mosse che non richiedono l’utilizzo del V-Meter e hanno un comportamento differente per ciascun lottatore. Bison, ad esempio, può assorbire i proiettili avversari; Chun-li potrà invece sbloccare una nuova tipologia di salto con annesso attacco aereo, mentre Ryu potrà cimentarsi in una sorta di parry. Le V-Skills, oltre ad essere accompagnate da effetti visivi peculiari per ciascun personaggio, sono particolarmente importanti in battaglia sia per variare improvvisamente la propria condotta di lotta, sia per riempire più rapidamente il V-Meter.

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Direttamente dal quarto capitolo tornano le EX, stavolta in compagnia dalle Critical Arts (che vanno a sostituire le note Ultra). Se il funzionamento di entrambe non ha subito particolari stravolgimenti in questo nuovo capitolo, è tuttavia importante sottolineare come ricorrere al V-Trigger può rappresentare una soluzione vincente e drammaticamente dolorosa per il nostro avversario. L’effetto di una super mossa a V-Meter vuoto, infatti, non è nemmeno paragonabile allo stesso attacco con V-Meter attivo. Ancora una volta, pertanto, saper gestire in modo attento il ventaglio di possibilità offerto dal nuovo V-System dona vantaggi enormi in gara. L’aumento del coefficiente di danno legato a ciascun colpo, infatti, rischierebbe di spedirci al tappeto molto più rapidamente di quanto pensiamo.

Prima di parlare del comparto tecnico di SFV, non ci resta altro da fare se non presentare i due “nuovi” personaggi svelati qualche giorno fa nel corso della conferenza Sony. Il primo, chiaramente, è Cammy, una delle combattenti più amate e apprezzate dal fandom di Street Fighter per la velocità, l’incredibile agilità e per il suo … Ok, avete capito. Trattandosi di un personaggio assai veloce e versatile, il ricorso alle tecniche del V-System ne amplifica ulteriormente le stat di base, rendendola una dei lottatori più fulminei e meno prevedibili dell’intero squadrone.

Ben più atteso invece era il ritorno di Birdie, uno dei personaggi più sfortunati del franchise apparso addirittura nel primissimo Street Fighter (ve lo ricordavate?) per poi finire rapidamente nel dimenticatoio. A parte l’immancabile restyling grafico, l’enorme wrestler che arriva da Londra è un combattente lento e pesante, che sopperisce la scarsa velocità con una potenza offensiva dirompente negli attacchi a breve distanza. Per il middle e il long range, invece, il simpatico bestione potrà utilizzare l’iconica catena che lo contraddistingue.
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Per quanto riguarda l’impianto tecnologico del titolo Capcom, impossibile non accorgersi subito della sua componente grafica. La direzione artistica generale è ereditata in gran parte dal precedente episodio, ma non mancano nuovi scenari, dettagli o altri elementi inediti che i fan di vecchia data noteranno di certo. Il lavoro sporco, come vi raccontavamo all’inizio, tocca all’Unreal Engine 4, che da quest’anno sostituisce il classico motore proprietario di Capcom dando prova di ottima versatilità e precisione. Lo si nota quasi da subito osservando i modelli dei combattenti, con una carica poligonale enorme e una cura del dettaglio a livello maniacale. Lo stesso vale per le animazioni, nettamente più fluide e veloci rispetti a SFIV (oltre ad essere aggiornate in quantità) anche grazie ai miglioramenti apportati al sistema di collisioni.

Pur trattandosi di una versione ben lontana da quella definitiva, l’impatto visivo è già da ora sensazionale. E la loro bella figura la fanno anche gli scenari, arricchiti in poligoni e dettagli ma, soprattutto, resi nettamente più distruttibili rispetto alla scorsa installazione (Londra, la nuova arena di gioco, è a dir poco strepitosa). Il tutto, vale la pena ricordarlo, scorre a 60 fps e a 1080p anche su PS4. E vi possiamo garantire che è una gioia per gli occhi.

 

Il futuro del picchiaduro è arrivato. 

 

Il futuro per il genere del picchiaduro è arrivato. Non è facile riassumere in poche righe la nostra prova con Street Fighter V: un titolo meraviglioso da guardare, assolutamente strepitoso da giocare – tanto con un Pad classico di PS4 quanto con il nuovo Arcade Stick. Il combat scherma basato sul V-Meter spiazza il giocatore soltanto nei primi incontri: ma la profondità, versatilità e immediatezza del Variable-System sono a dir poco sensazionali. Ed ecco che, come per magia, un giocatore alle prime armi può entrare rapidamente nel vivo della lotta, mentre allo stesso tempo un pro navigato più sperimentare Combo o Critical varie combinando le meccaniche V.

Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti. Il tutto impreziosito da una direzione artistica sontuosa fatta di chine e meravigliosi giochi di ombre, e da un comparto tecnologico powered by Unreal Engine 4 che migliora ogni aspetto migliorabile di SFIV, dall’interazione con gli scenari al sistema di collisione. Manca ancora parecchio all’uscita di Street Fighter V (al momento, fissata a Marzo 2016): ma già da questo istante possiamo affermare che, tra le mani di PlayStation, c’è una di quelle esclusive capace di far spostare parecchi equilibri.

Bentornato, Street Fighter.