Steel Division: Normandy '44

GDC 2017

Steel Division: Normandy ’44 – Anteprima GDC 2017

War never dies...

Steel Division: Normandy '44

San Francisco – “Sai, siamo appassionati di questo genere di giochi. E siamo anche appassionati di storia: ecco perché qualsiasi cosa vedrai nel corso di questa demo è esistita davvero. Del resto, hai mai visto un Panzer nell’esercito italiano?”  Il mio ospite sorride, io un po’ meno – perché lo ammetto, in storia sono sempre stato una mezza pippa. Il “benvenuto” del Creative Director di Eugen System, la mente pulsante dietro a questo nuovo Steel Division: Normandy 44, una cosa però me l’ha fatta capire: che il giovane studio di sviluppo non ha affatto voglia di scherzare. Anzi, è così dannatamente serio da aver investito mesi e mesi alla ricerca di un livello di “realtà” sensazionale, al fine di regalare la miglior simulazione strategica della guerra sul mercato.

Sarà davvero la migliore disponibile da qui alla fine dell’anno? Oggettivamente è ancora presto per trarre conclusioni, specie su un RTS annunciato da nemmeno quarantotto ore: diciamo che le premesse per uno strategico di spessore, stando a quanto illustratoci nell’appuntamento odierno, ci sono tutte. Sarà necessaria pazienza, dedizione e la volontà di sedersi davanti ad un PC per sessioni di gioco particolarmente lunghe. Ma una volta presa confidenza con il ruolo di comandante, difficilmente abbandonerete il campo di battaglia così facilmente.

Nel corso della mezz’ora circa di presentazione abbiamo assistito a Skirmish, una modalità che vedeva contrapposte unità degli Alleati a quelle dell’Asse per la conquista di una zona di battaglia in quel della Normandia. Allora, premesso che ne io ne il Creative Director abbiamo avuto modo di conoscere a dovere la Francia del 1944, uno degli aspetti su cui Paradox ha insistito parecchio è stata proprio il design delle location, realizzate utilizzando come materiale di partenza foto d’epoca autentiche scattate dalle milizie aeree statunitensi. Questo ha permesso al team di sviluppo di raggiungere un ulteriore livello di realismo in termini di level design: dai campi incolti alle cascine abbandonate, dai piccoli centri abitati alle strade strette ideali per architettare un’imboscata, Steel Division: Normandy 44 è un omaggio eccellente a questa delicata fase della Seconda Guerra Mondiale, il cui lavoro di ricerca e fedeltà storica potrà soltanto essere apprezzato dagli estimatori del genere.

steel division normandy

Steel Division Normandy 44 sarà disponibile a breve, presumibilmente entro l’autunno di quest’anno. Non abbiamo avuto informazioni più dettagliate sul piano di rilascio dello sviluppatore, ma quanto mostrato oggi ci ha permesso di farci un’idea sull’incredibile meccanismo di customizzazione che caratterizza ogni battaglia. Schermaglia è suddivisa in tre fasi (indicate con A, B e C) della durata ciascuna di 10 minuti: potremo schierare una formazione diversa per ciascuna fase, fermo restante che le unità, i veicoli e i soldati più prestanti saranno accessibili solo nelle fasi avanzate del gioco. Un’idea brillante, a ben vedere, che garantisce un certo equilibrio tra le fazioni in guerra sin dalle fasi iniziali – evitando possibili situazioni sfavorevoli per giocatori meno esperti, che potrebbero ritrovarsi a fronteggiare carri armati di “ultima generazione” con un’artiglieria leggera. La fase iniziale, quella del deployment, si innescherà soltanto una volta decisa la propria formazione, fase per fase: una volta scelto l’esercito preferito (e fidatevi, ce ne sono così tanti da far girare la testa) potremmo operare manualmente all’interno di una sezione apposita per decidere quali soldati, veicoli, tank o contraeree da schierare, fase dopo fase – fermo restante di avere abbastanza “denaro” per il loro dispiego. La presenza di oltre 400 unità e di qualcosa come 40 possibili slot di personalizzazione (suddivisi tra artiglieria, veicoli, armi e via dicendo) dovrebbe bastare a farvi capire come, in sede di inizio di incontro, sia cruciale andare in battaglia con lo schieramento che meglio si presta alla nostra strategia di gara. Doveste tuttavia essere impazienti di combattere o, come si suol dire, non siete dei colonnelli “da ufficio”; sarà possibile riempire l’armata automaticamente tramite la pressione di un apposito tasto.

Altra feature interessante è rappresentata dall’umore dei soldati: qualora colpiti non letalmente, essi potranno ritrovarsi in uno stato di “pin down“, una sorta di depressione bellica che li rende del tutto incapaci di combattere o rispondere al fuoco nemico. In questi frangenti, la soluzione ideale è quella di richiamarli dal fronte, cedendo tuttavia preziosi metri alle truppe avversarie, per poi ricollocarli al posto più adatto una volta ripresa la giusta confidenza. In alternativa, se presenti all’interno della propria truppa, sarà possibile inviare dei soldati d’élite, caratterizzati sia da delle statistiche offensive e difensive più elevate, sia dalla capacità di “migliorare” quelle dei soldati presenti in un loro intorno circoscritto. Le statistiche di ogni elemento della nostra unità sono fondamentali: cercare di conquistare la meta con dei carri armati potentissimi in attacco, ma deboli in difesa (alcuni sono deboli sui fianchi, ad esempio, altri più inclini ad esplodere facilmente), potrebbe rivelarsi una tattica fondamentale e costare caro in termini di dominio della mappa.

Non abbiamo riscontrato elementi particolarmente negativi nel corso di questa dimostrazione di Steel Division. Tecnologicamente parlando il gioco non fa gridare al miracolo, ma considerando il genere di appartenenza è impossibile negare un certo fascino – legato ancora una volta al duro lavoro di ricostruzione storica effettuato dallo sviluppatore. L’unica nota da segnalare, che comunque non è necessariamente un difetto, è legata da un lato alla curva di apprendimento del gioco, che per quanto coadiuvata da tutorial abbastanza esaustivi proprio leggera non è, dall’altro alla necessità di avere parecchio tempo libero a propria disposizione per conquistare l’obiettivo. A nostra domanda impertinente sulla durata media di una partita, ci è stato risposto che per quanto il tempo sia personalizzabile dall’utente e, come lecito attendersi, maggiori siano le skill di chi gioca e minore sarà il tempo richiesto, il tempo necessario per concludere uno scontro si aggira sui 40 minuti – destinati comunque a salire qualora alcune delle nostre tattiche dovesse rivelarsi sbagliata. Se volete conquistare la Normandia, insomma, preventivate un paio di settimane di ferie.

Impressioni dalla GDC 17

Steel Division: Normandy ’44 è stato indubbiamente una piacevole sorpresa. A colpirci dritti al cuore è stata la passione del team di sviluppo, che con molta umiltà (e ancor più fatica) ha dato vita ad una rappresentazione RTS realistica e ricca di una quantità di informazioni così elevata da far invidia ad un libro di scuola. L’elevatissimo livello di personalizzazione del gioco, la quantità enorme di unità con cui competere e l’ancor più elevato numero di variabili in gioco per ciascuno scontro rendono questo titolo un potenziale must have per gli amanti della Seconda Guerra Mondiale e della strategia in tempo reale. Chiunque non fosse avvezzo a questo genere ma volesse comunque avvicinarsi, troverà in Steel Division: Normandy ’44 un prodotto interessante, curato e rifinito sotto numerosi punti di vista. Ma se pensa di aver vita facile già dopo pochi minuti di gioco, avrà già perso la guerra ancor prima di scendere in battaglia.

Bello, simpatico, intelligente e super esperto di videogiochi, ha sviluppato un'incredibile capacità nello scrivere cazzate.. Gioca ai giochini elettronici dall'86 e ci scrive a riguardo dal 2006 o giù di lì.. Ma non fateglielo notare, che poi si monta la testa..

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