Star Wars: Squadrons – Recensione

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Star Wars: Squadrons
Star Wars Squadrons

Domina la galassia con il tuo caccia in Star Wars: Squadrons e scopri una nuova esperienza di gioco in cui i piloti sono i veri protagonisti. Allaccia le cinture e prova il brivido dei combattimenti stellari multigiocatore in prima persona con la tua squadriglia. Combatti insieme alla Nuova Repubblica e all'Impero, sali nell'abitacolo e lanciati in strategiche battaglie spaziali 5v5.

Data di Uscita:Genere:, PEGI:Sviluppatore:Editore:

L’aspetto dei caccia di Star Wars ha qualcosa di mesmerico: sin da piccolissimo ne sono stato attratto. D’altronde non esiste fan di Guerre Stellari che non abbia mai sognato di farsi un giro su un X-Wing o su un TIE imperiale, senza contare la possibilità di spingere sulla manetta dell’iperspazio per vedere le stelle scomparire in un tunnel luminoso. Catturare quella specifica parte del cinema fantastico e trasformarla in pixel non è cosa facile: c’era riuscito in parte il vecchio X-Wing, uscito negli anni ’90, che ha fatto sognare un’intera generazione.

Ma erano altri tempi, e da allora non c’è mai stato un vero e proprio erede di quel genere. I nuovi Battlefront di EA ci hanno provato, a volte arrivando anche a risultati soddisfacenti (la trench run di Battlefront è ancora molto divertente). Ma in generale l’adrenalina, la sensazione di essere a “caccia” e la spinta a tentare acrobazie incredibili non è mai stata davvero ricreata. Fino a ora.

Motive, reduce dai lavori su Battlefront II, ha preso in mano la situazione e ha creato Star Wars: Squadrons, un titolo fortemente ispirato alla serie X-Wing che non ha paura di portare un gioco decisamente più complesso e se vogliamo dire “simulativo” in un mondo abituato a titoli dai tratti arcade. Star Wars: Squadrons fa parte di un nuovo tipo di giochi pensati da Electronic Arts senza microtransazioni di sorta, sulla scia di quanto fatto da Respawn con il suo Star Wars Jedi Fallen: Order (ne avevo parlato qui) e la cosa funziona: Squadrons riesce a convincere il giocatore, nonostante varie magagne tecniche, a rimanere nel cockpit del suo caccia per ore e ore, complice anche una campagna single player ben riuscita. Ma andiamo con ordine.

Star Wars Squadrons

Il cockpit del TIE è difficile da utilizzare, ma è anche uno dei più soddisfacenti una volta presa confidenza.

La campagna principale è ciòche serve per entrare nel mondo di Star Wars: Squadrons, nonché per comprendere le dinamiche base del gioco. Ci troviamo negli anni successivi alla battaglia di Endor: l’Impero è a pezzi e la ribellione si è trasformata nella più organizzata e solida Nuova Repubblica. La situazione galattica, tuttavia, è ancora in stallo nonostante la caduta dell’Imperatore e la scomparsa di Darth Vader. Il vuoto di potere che si è creato ha portato il coeso Impero a frazionarsi e combattere con sé stesso per il trono di Palpatine, mentre la più unita Nuova Repubblica ha preso finalmente il sopravvento. Ma la guerra è lungi dall’essere finita: si combatte ancora per la supremazia su uno o più sistemi, i caccia TIE ancora terrorizzano lo spazio, anche se le loro forze sono in costante diminuzione.

In questo scenario siamo chiamati a creare il nostro pilota, anzi i nostri piloti: uno per la Nuova Repubblica e uno per l’Impero. A onor del vero, le opzioni di personalizzazione del viso non sono molte, e possiamo scegliere più o meno fra una dozzina di volti femminili e maschili. Si passa poi alla tuta, al casco, ai guanti e alla voce: all’inizio avremo meno opzioni per decidere, ma più avanti potremo sbloccare nuovi elementi estetici grazie a una valuta guadagnabile in game chiamata Gloria. Ad ogni modo siamo pronti per iniziare la nostra avventura, che comincerà facendoci scegliere la nostra fazione prima di iniziare la storia vera e propria.

Squadrons riesce a convincere il giocatore a rimanere nel cockpit del suo caccia per ore

Motive ha messo parecchia enfasi nella campagna single player: nonostante sia praticamente un lungo tutorial per imparare le basi di Squadrons prima di gettarsi a capofitto nel multigiocatore, la campagna è ben scritta e farà ghignare di felicità i fan di Star Wars che troveranno in essa piacevoli cameo, oltre che performance più che ottime di attori del calibro di Vanessa Marshall (esatto, la nostra cara Hera Syndulla) e Phil Morris. In generale, la campagna è ben strutturata e ha anche un pizzico di rigiocabilità, anche se una volta terminata non avrete occhi che per il multiplayer. Ciò nonostante è bello vedere l’universo di Star Wars espandersi anche nel mondo videoludico con sceneggiature interessanti e comprimari ben caratterizzati. Ironicamente gli unici personaggi a non godere di molto spessore sono proprio i nostri protagonisti, spesso relegati a semplici spettatori di cutscene e improvvisamente muti durante i dialoghi. Peccato.

Passiamo adesso alla parte davvero succulenta: com’è pilotare un caccia in Star Wars: Squadrons? La risposta si può riassumere in due parole: difficile ed esaltante. Sì, perché diventare assi costa tempo, fatica e allenamento: ognuno dei caccia a nostra disposizione (quattro per ogni fazione) ha dei perks e delle caratteristiche uniche che vanno padroneggiate solamente giocando. Git Gud insomma. Si parte dalle basi: il cockpit del caccia, esclusivamente in prima persona, vi mostra (quasi) tutto quello che dovete sapere. Lo status delle armi, i missili a disposizione, i potenziamenti installati e un radar, oltre all’importantissimo pannello che gestisce lo scambio di energia. Sì, perché in Squadrons la vittoria non è solo questione di bravura ma anche (e soprattutto) di strategia, che non si risolve banalmente nella scelta di uno o di un altro caccia, bensì nella gestione delle risorse offerte dal nostro mezzo in tempo reale.

Star Wars Squadrons

Affrontare uno Star Destroyer richiede coraggio, abilità e tanta, ma tanta fortuna.

Il pilota dovrà infatti decidere da un momento all’altro se indirizzare l’energia del proprio caccia ai motori per avere più manovrabilità e velocità, alle armi per avere più potenza di fuoco e velocità di ricarica, o agli scudi per essere più protetto dagli assalti nemici (i TIE non hanno scudi, quindi la loro scelta è limitata fra motore e armi). Oppure ancora potremo decidere di ripartire in parti uguali la suddivisione di energia per un assetto più stabile e bilanciato. Ma non pensate che sia una cosa da settare una volta e via: durante i match di Squadrons è fondamentale essere flessibili e adattarsi alle situazioni, modificando costantemente l’assetto del caccia, pena una morte veloce e poco dignitosa.

Persino la gestione degli scudi è importante: durante il nostro volo potremo scegliere di dare più energia ai deflettori anteriori o posteriori, oltre che a mantenere la classica impostazione più bilanciata. Non dimentichiamoci poi del loadout, praticamente personalizzabile in modo molto semplice: ogni parte del nostro caccia può essere cambiata, sostituita, rivista per arrivare all’equipaggiamento perfetto per ogni modalità. E la scelta del caccia è altrettanto importante: un buon team è composto non solo da velivoli dedicati al mero attacco (come X-Wing e semplici TIE), bensì da altri mezzi molto più versatili. Occorre infatti provare e cimentarsi nel cockpit di mezzi da supporto come U-Wing e TIE Reaper e prendere confidenza con i bombardieri come l’Y-Wing, specializzati nell’abbattere bersagli di grandi dimensioni.

In Squadrons la vittoria non è solo questione di bravura ma anche di strategia

Dopo qualche ora sui caccia di Squadrons è chiaro che ci troviamo davanti a un gioco che non vuole assolutamente essere affiancato alla parola “arcade”. Certo, non potrei nemmeno definirlo uno space-sim, ma è indubbia la cura con la quale è stato realizzato e pensato l’intero sistema di gioco, il quale coniuga strategia in tempo reale e abilità del giocatore in modo da offrire, finalmente, un degno e profondo erede dei tanto mitizzati giochi della serie X-Wing. Non fatevi spaventare dalla curva di apprendimento (a mio avviso davvero ripida) perché l’allenamento costante vi premierà regalandovi momenti davvero esaltanti. Parlando dei combattimenti, è bene chiarire che Star Wars: Squadrons ha solamente due modalità di gioco: un deathmatch chiamato “duelli di caccia” e una modalità nella quale due flotte, imperiale e Nuova Repubblica, si scontrano per la distruzione totale della nave ammiraglia nemica.

Quest’ultima modalità è quella forse più divertente, affrontabile sia da soli che con amici, contro avversari controllati dall’IA oppure umani. Divisa in fasi, ci vedrà impegnati in sei diverse mappe per sconfiggere con calma e perseveranza la flotta nemica. Il primo contatto può essere disorientante e, non lo nego, molto frustrante. Ma il segreto in Squadrons è proprio non arrendersi mai e continuare a giocare per migliorare le proprie abilità da pilota: fare una derapata con un X-Wing spiazzando un TIE che vi stava inseguendo non ha davvero prezzo.

Star Wars: Squadrons

Ecco i possenti velivoli a disposizione della Nuova Repubblica.

Non è però tutto rose e fiori. Il problema del comparto multigiocatore è che ci sono, sostanzialmente, solo queste due modalità: non tranquillizzano nemmeno le dichiarazioni di Motive, che suggeriscono un sistema chiuso per Star Wars: Squadrons, senza quindi espansioni in vista. Sul lungo periodo, la scommessa di EA potrebbe dare risultati non proprio piacevoli, perché con sole due modalità di gioco e così poche mappe, gli utenti non rimarranno a lungo “agganciati” allo space shooter di Motive. Inoltre, sono incappato in diversi bug: la campagna single player ogni tanto mi ha regalato qualche divertente scorcio di caccia incastrati fra detriti, meteoriti e stazioni spaziali; molto meno ilare invece è essere buttati fuori più volte dalle partite online.

Inoltre stona davvero il vedere la minuziosa cura con la quale sono stati realizzati gli abitacoli e i dettagli delle navi confrontarsi con qualche “caduta di stile” su fondali e ambientazioni varie, a volte davvero inspiegabilmente impoveriti. Inoltre questo è uno di quei rari casi dove le cutscene sono fatte peggio delle parti in game. Strano davvero. Ottimo invece il comparto sonoro, che oltre ad avere performance di doppiaggio di tutto rispetto ha una soundtrack d’impatto: questa è infatti composta da Gordy Haab, il quale ha mescolato sapientemente i temi classici di Star Wars con le sonorità originali pensate per Squadrons.

Conclusioni

Star Wars: Squadrons è un prodotto un po’ atipico per gli standard di Electronic Arts. Niente microtransazioni, un prezzo decisamente customer friendly (40,98 euro) e la licenza di Star Wars sono tutti fattori che contribuiscono a portare in alto il nuovo space shooter di Motive. Il gameplay frenetico e profondo terrà “agganciati” i giocatori che cercheranno di sbloccare personalizzazioni, decalcomanie ma anche nuove armi, scudi migliorati e persino dei piccoli pupazzetti da appendere nel cockpit del caccia.

La campagna è ricca di simpatici cameo che strapperanno un sorriso ai fan di lunga data di Star Wars, anche se la trama non è delle più sorprendenti. Ma è nel multigiocatore che Squadrons dà il meglio di sé, regalando adrenalina, momenti frenetici e tanto spazio di miglioramento per i giocatori. Se siete appassionati di Star Wars, questo gioco è indubbiamente per voi; se siete attratti dagli sparatutto spaziali, questo gioco è per voi. Se invece non vi interessa né uno né l’altro, Squadrons non vi darà alcun motivo per avvicinarvi alla sua offerta. Per coloro che invece decideranno di volare a bordo di un X-Wing, il divertimento sarà spaziale.

Star Wars: Squadrons è disponibile da GameStopZing Italia.

Good

  • Campagna interessante
  • Sistema di gioco molto profondo
  • Comparto multigiocatore frenetico e divertente...

Bad

  • ...Ma un po' povero di modalità.
  • Qualche bug di troppo
7.8

Niente male

Nato nel medioevo videoludico, i fantastici anni ’80, Amedeo è cresciuto con i grandi classici del gaming, passando per tutte le console sulle quali riuscisse a mettere le mani. Appassionato fino alla morte di Star Wars e The Witcher, vive fra mondi fatti di LEGO e GDR cartacei. Nel tempo libero gli piace dare legnate in palestra e leggere libri.

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