Skylanders SuperChargers – Anteprima gamescom 2015

Skylanders SuperChargers – Anteprima gamescom 2015

Colonia – Ci eravamo lasciati all’incirca due mesi fa in quel della California, quando un po’ a sopresa venimmo in contatto per la prima volta con la nuova declinazione di uno dei franchise più redditizi di casa Activision. Skylanders SuperChargers, questo il nome del nuovo capitolo maggiore, è davvero l’episodio che non ti aspetti. E il motivo è semplice: in un lustro di onorata carriera, Acrivision è riuscita a compiere una magia dietro l’altra, riuscendo dapprima ad abbattere le barriere tra videogioco e “realtà” per poi scatenarsi con altre trovate via via più geniale (gli Skylanders “componibili” di Swap Force o le fantomatiche trappole di Trap Team, giusto per citare le più eclatanti). Quest’anno, tuttavia, il Publisher americano sceglie un’altra strada per stupire il proprio pubblico. Perchè non introdurre delle nuove action figures da affiancare a quelle presistenti? Non Skylanders, ma veicoli veri e propri da posizionare sul portale assieme all’eroe preferito? Detto fatto, e la magia è nuovamente servita.

Skylanders (2)

Delle dinamiche di questo novo Skylanders e dei suoi principi di funzionamento abbiamo già parlato lo scorso giugno, in occasione della nostra anteprima per l’E3 2015. Oggi abbiamo invece potuto provare con mano una sezione differente del gioco, annunciata soltanto qualche settimana fa: una delle caratteristiche più interessanti del titolo è infatti la sua componente multiplayer, che permette ad un massimo di otto giocatori di competere simultaneamente in una variante squisitamente racing game del franchise. SuperChargers offre tre differenti tipologie di “corsa agonistica”, rispettivamente su veicoli a quattro ruote, veicoli marini e aerei. Che oggi, manco a farlo apposta, abbiamo provato abbondantemente in uno degli hands on più… accorati (con tanto di tifo degli sviluppatori) di questa gamescom 2015.

Partiamo subito dalle cose importanti: questa nuova modalità sarà disponibile in modo parallelo alla campagna principale per giocatore singolo, andandosi a configurare come contenuto aggiuntivo. Questo non significa certo che le due modalità di gioco siano completamente staccate una dall’altra: sarà infatti possibile usare nelle gare racing i veicoli sbloccati nella storia principale e, parallelamente, investire i guadagni ricavati dalle gare nell’acquisto delle più disparate cose (mosse, vestiti, addon) per l’avventura.

Skylanders (1)

La struttura di gioco ricalca per certi versi quelle di racing games più famosi (qualcuno ha detto Mario?), ma riesce comunque a regalare un gameplay brillante ed estremamente divertente, pur senza abbandonarsi a facili velleità simulative. Scelto il pilota e la gara si è subito in pista, pronti a sfrecciare come demoni lungo i tortuosi sentieri (areei, marini e terreni) su cui saranno articolati i tre giri di gara. Scattato il verde, sullo schermo si scatena l’autentico inferno: ogni veicolo è infatti equipaggiato con un arma primaria (associata al tasto quadrato nella versione PS4) e un potere secondario, che a seconda del veicolo prescelto può essere offensivo (a breve medio raggio su più avversari) o difensivo, come un power shield.

Le tre piste provate (una per tipologia) garantiscono un ritmo abbastanza alto per tutta la durata della gara – certo, l’agonismo poi fa tutto il resto. Resta comunque interessante osservare le trovate birllanti dello sviluppatore, che ha inserito ostacoli più o meno fastidiosi per ciascuna configurazione. Nella pista “a quattro ruote”, per intenderci, un enorme drago del ghiaccio congelerà pezzi di pista (rigorosamente in curva), mentre soltanto pochi metri dopo un’altra creatura affine, stavolta del fuoco, si divertirà a fare l’esatto opposto. In quello marino, manco a farlo apposta, troveremo un terzo lucertolone col raffreddore, mentre in quello aereo – niente draghi, per fortuna – avremo a che fare con banchi di nebbia e oggetti che ostacolano la nostra traiettoria.

Skylanders (5)

Oltre alla presenza di apposici “acceleratori” (una sorta di portali da attraversare) e strisce magnetiche che aumentano temporaneamente la velocità, le piste sono colme di “scatole sorpresa” contenenti armi, power up o scudi temporanei da usare in game. Come dicevamo poco fa, le mecacniche offensive sono alla base del successo in questa modalità, ma allo stesso tempo è bene sapere come tutelarsi dagli attacchi altrui: ricordatevi dunque di derapare con l’auto, virare con gli “aerei” e di immergervi e risalire coi veicoli acquatici.

Da un punto di vista tecnologico, la nostra prova su PlayStation 4 ci ha lasciati positivamente impressionati. L’ottima direzione artistica va a braccetto con un sottostrato tecnologico di buon livello, che permette al titolo di scorrere liscio e senza fastidiosi cali di frame. Come sempre, il map design sontuoso è secondo solo alla modellazione dei personaggi e, questa volta, dei veicoli, forse persino più carismatici dei rispettivi autisti.

La magia è nuovamente servita.

Fattore Soul

Come ci riesca ogni volta Activision è un mistero. Poco da fare, ad ogni presentazione di Skylanders non riusciamo a non divertirci come matti, a non tornare bambini per una buona mez’ora e, soprattutto, a resistere all’impulso da collezionisti malati che bramano tutte, una dopo l’altra, le meravigliose action figures. A parte questo, è ugualmente impossibile non plaudere all’iniziativa dello sviluppatore, astuto nell’introdurre una componente multiplayer con queste caratteristiche che si presta alla perfezione a quello che è il Leit Motiv del gioco. La trovata commerciale non è certo casuale, lo ammettiamo. Ma allo tempo dobbiamo ammettere che in quelle tre corse, che ci hanno visto sul gradino più alto del podio nella modalità aerea e in quello subito sotto nelle restanti due, ci siamo divertiti parecchio. E ora scusateci, ma abbiamo una rivincita da portare a termine.


TutteleAnteprime
Bello, simpatico, intelligente e super esperto di videogiochi, ha sviluppato un'incredibile capacità nello scrivere cazzate.. Gioca ai giochini elettronici dall'86 e ci scrive a riguardo dal 2006 o giù di lì.. Ma non fateglielo notare, che poi si monta la testa..

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