Silent Hill 2 Remake farà arrabbiare i fan dell’originale, secondo Sam Barlow

Meglio non sottovalutare i fan

silent hill 2 remake combattimento nemici

Quando si va a rievocare un grande classico, il rischio di scontentare qualcuno c’è sempre. Lo sa bene Capcom, che con la controversa reinterpretazione di Resident Evil 3 non ha certo ottenuto il clamoroso successo del più conservativo remake di Resident Evil 4 (acquistabile con questo link). Con questi esempi a disposizione, che strada intraprenderà Konami con il suo Silent Hill 2?

Purtroppo non sappiamo ancora molto di questo interessante remake, che è nelle mani di Bloober Team, un gruppo di veri e propri appassionati della saga. Una passione che però per tanti fan non basta, in quanto si tratta di sviluppatori che non sono ancora riusciti a ottenere l’ideale consacrazione videoludica con le loro precedenti opere (come The Medium).

A maggior ragione le parole che Sam Barlow ha rilasciato durante la GDC 2023 non sono per niente da sottovalutare. Il geniale autore di recenti classici come Her Story e Immortality, che vanta anche un passato di sceneggiatore per Silent Hill: Shattered Memories e Silent Hill Origins, ha infatti voluto esprimere le sue preoccupazioni su come verrà recepito l’atteso remake di Silent Hill 2.

Fare una remaster di Silent Hill 2 è il peggiore calice avvelenato dei videogiochi. Auguro buona fortuna al team perché non so come possano realizzarlo senza far arrabbiare le persone.

Nelle parole di Barlow non manca stima nei confronti del team di sviluppo, piuttosto vuole far percepire (con la formula “calice avvelenato”) il peso di un’operazione simile che è sì un grande orgoglio, ma che al tempo stesso porta con sé enormi difficoltà, perché sarà praticamente impossibile accontentare tutti e in particolare i fan davvero appassionati del titolo originale.

In effetti è bastato vedere come fin dal primo annuncio del remake di Silent Hill 2 i pochi frame mostrati siano stati esaminati e sezionati in maniera maniacale, con critiche rivolte allo stile grafico, alla scelta della fisionomia degli attori e al loro comportamento, come per la scena dello specchio.

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